Cav.Arturo Renault
- Scritto da Romano Pesenti
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Nato in Francia nella metà dell’Ottocento, venne da giovanissimo in Italia al seguito del padre, Capo-guardiacaccia delle Reali Tenute di Venaria, fortissimamente voluto da Vittorio Emanuele II.
Da autodidatta, imparò velocemente la lingua italiana e tanto bene si inserì nelle vicende venatorie italiane,da diventare poi un famoso e molto attivo scrittore di cose di caccia.
A lui è riconosciuta la paternità della nascita di una vera e propria LETTERATURA VENATORIA ITALIANA.
Collabora alacremente,con lo pseudonimo di “Rusticus”, con le prime riviste dell’argomento,che in Italia ebbero i primi vagiti intorno agli anni 1870 .
Nel 1906 l’Editore Vallecchi,ben impressionato dalla bravura e dalla cultura sull’argomento caccia del giornalista-scrittore Renault, lo chiama a Firenze e lo nomina Direttore della Rivista venatoria “Diana” .
Agli inizi del 1900 la Rivista Cinegetica su di lui così scrive: “ La vera e propria Letteratura Cinegetica italiana e moderna nacque dopo il 1872, opera principalmente di quel simpatico e borioso scrittore Arturo Renault”.
Fu lui il primo che introdusse nelle Riviste di carattere generale e nei quotidiani di allora la rubrica “Caccia”, quando nessuno pensava che anche la stampa avrebbe dovuto occuparsi dei cacciatori.
I suoi articoli scritti sulla Gazzetta d’Italia (1973) suscitarono tanta curiosità e successo fra i cacciatori e no del tempo, che tutto ciò gli servì poi per farsi pubblicare nel 1877 dalla tipografia del giornale un suo gustoso libro, in formato 16 di 565 pag. - LA CACCIA E I CACCIATORI - , che ebbe un enorme successo e diffusione.
Collaborò per anni,oltre che con i quotidiani: La Nazione,Gazzetta d’Italia e altri., con le Riviste Venatorie di allora: La Caccia,Caccia e Tiri, Caccia e Pesca, e la famosa, anche in Italia, rivista francese “Chasse illustrée”.
Il suo primo libro,edito a Firenze nel 1873 : -AI CACCIATORI – è un opuscolo di poche pagine, quasi sconosciuto,ma fu importante perché diede “l’incipit” alla Letteratura Venatoria italiana.
Nel 1879 pubblica sempre a Firenze,tramite L’Arte della Stampa – FRA UN TIRO E L'ALTRO - in formato 8 di 228 pag. e sono 16 capitoli di ricordi venatori,bozzetti e aneddoti scritti con uno stile brillante e piacevole ; è forse il primo libro italiano di racconti venatori.
Segue nel 1882- CACCIE VARIE- edito dalla Tipografia Cooperativa di Firenze,in 16 di 300 pag. e descrive le caratteristiche della selvaggina cacciabile,completato da un “Saggio di dizionario zoologico-cinegetico-gastronomico”riguardante la sola lettera A.
Nel 1910 – SCOPPIETTATE BOCCONI PAROLE – edito da Bemporad di Firenze, in 16 di 392 pag. Racconti di caccia, aneddoti con riferimenti storici e note gastronomiche,con la prosecuzione del Dizionario(vedi libro precedente) fino alla lettera J. Alla fine riporta tre saggi poetici in francese.
- LA BASE DELLA FELICITA'- Edito dalla Soc.Editrice Stampa Commerciale di Milano,1924 in 16 di 192 pag. Chiacchere venatorie e bozzetti gastronomici gioiosamente conditi, come dice il Ceresoli,di ricette gustose e di piacevoli aneddoti.
Quest’opera era stata scritta nel 1914 ma, causa guerra, pubblicata nel 1924.
Nel 1923, con la collaborazione di SASSI LUIGI,pubblica il suo ultimo libro che è una delle prime,se non la vera prima, Bibliogarafie dei libri venatori italiani – I LIBRI DEI CACCIATORI.BIBLIOGRAFIA VENATORIA ITALIANA- Tip.Giovannelli e Carpitelli, in 8 . Libro molto raro.
Nella sua lunga vita scrisse anche sonetti in lingua francese-SONNETS CYNEGETHICS,1914) e pubblicazioni sulle imperfezioni delle leggi di caccia toscana e italiana.
Tutti questi libri,di importanza capitale per la Letteratura Venatoria, sono diventati vere rarità bibliografiche.
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