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Claudio Menapace

Claudio Menapace

il “Maestro” della Montagna.

Così, a ragione, viene ormai da tutti  identificato e riconosciuto.

 

Nasce e vive con la famiglia a Bolzano.

Geometra e di professione  imprenditore di macchinari ed attrezzature edili, ormai da più di quarant’anni dipinge, in maniera straordinaria, le sue montagne e la preziosa selvaggina che lì dimora.

 

Cacciatore di nascita, segue  da giovane uno zio su per le montagne della Val di Non e, affascinato dall’ambiente dell’alta quota, si appassiona  col cane da ferma alla caccia dei galli forcelli,  cotorne, e, soprattutto, delle pernici bianche, che saranno le prede più ambite e che daranno il là all’origine  della sua arte pittorica.

 

Desideravo un quadro con delle Bianche - ci dice lui stesso in un libro – ma nessun pittore normale riusciva a farmi qualcosa che avesse la parvenza di una vera Bianca, anziché d’un piccione”.

Da sempre predisposto per studi e  passione al disegno, amava schizzare per proprio diletto alcuni animali della montagna, ma alla pittura vera e propria è arrivato da auto didatta e per un fatto molto particolare.

 

La storia del pittore Menapace nasce per caso e per volere della moglie Maria Cristina, che è la prima ammiratrice dei suoi disegni, quando, in un lontano giorno di Natale degli anni 70, gli  fa trovare sotto l’albero   cavalletto, colori e pennelli: tutto l’occorrente per cominciare a dipingere seriamente.

 

Da lì inizia il percorso della sua storia di vero Artista pittore e la caccia e la montagna saranno quindi il propellente ed il veicolo più importante per dare sostanza ed ispirazione alla sua arte.

I suoi soggetti preferiti sono i Forcelli, i Camosci  e le Bianche ma, da buon cacciatore/pittore non disdegna dipingere anche tutti gli altri animali della montagna, come  Cedroni, Cervi, Caprioli, Cotorni,  Lepri, Volpi, Marmotte e Beccacce, fino al più piccolo Scricciolo o Pettirosso.

 

I suoi dipinti non sono mai solo ritratti degli animali protagonisti del quadro, ma sono opere sempre ambientate nell’atmosfera e nel paesaggio alpino; nella neve o fra i verdi  boschi di conifere o di betulle, o fra le rocce delle sue Dolomiti, le cui vette  spesso fanno da sfondo ai suoi quadri.

Suscitano entusiasmo ed emozioni.

 

“Ritraggo,  ci dice, la natura così com’è, riportando sulla tela  e sulla carta le emozioni che da esse mi pervengono.  E mi ricordo di tutte le mie opere, perché tutte hanno significato per me qualcosa.”

 

Come ben afferma, infatti, il pittore paesaggista tedesco Albrecht Durer: “ L’arte si cela nella natura, e chi è in grado di catturarla ne diviene padrone “.

 

 

Claudio, ormai  Artista affermato come pittore animalier e dei monti, non solo dipinge quadri con soggetti di selvaggina per clienti e amici, ma la sua opera è sempre più richiesta anche per altre pitture, come le piccole miniature o i grandi” diorami” che gli vengono sollecitati per tutte le manifestazioni venatorie di prestigio o per le ricorrenze di riunioni di caccia importanti.

 

Le sue " Miniature" di animali alpini o di piccoli paesaggi dipinti su dischetti  di legno sono ormai  famose e ricercatissime, perché sono  considerate oggetti da collezione, create per tradizione, a iniziare dal 1982 a Vigo di Fassa, per le annuali Assemblee dell’ UNCZA (Unione Nazionale Cacciatori Zona Alpi), che li distribuisce a tutti i soci in ricordo degli annuali convegni.

Ha allestito, diretto e dipinto, sempre per Uncza, per il Game Fair di Bracciano e per altre  importanti Manifestazioni venatorie - svoltesi a S. Martino di Castrozza, Cortina d’Ampezzo e a Innsbruck, e recentemente a Livigno - giganteschi “Diorami Alpini”, che suscitano sempre  meraviglia e consensi entusiastici da parte dei partecipanti e dei visitatori.

 

Da artista poliedrico  pratica diverse tecniche di pittura: olio, acquarello, carboncino e matita. Continuando a dipingere con gioia animali e ambienti montani, la sua arte si affina sempre più, acquistando maggiore sicurezza, vitalità  e fantasia creativa, trasportando su tela e tavola quanto la Natura trasmette al suo animo.

 

Un grande merito e riconoscimento va al “Maestro dell’alpe” anche  perché, grazie al suo interesse di cultore delle  belle tradizioni artistiche del passato, con la sua arte pittorica, ha ridato vita all’antica tradizione altoatesina degli “ Ehrenscheiben”, dipingendo quei tondi ” bersagli d’onore” di legno, le cui origini risalgono al ‘700 nei dintorni di Bolzano;  dipinti che allora rappresentavano il premio per il vincitore di quella gara di tiro, dove lo “Scheibe” era stato usato come bersaglio.

 

Quelli che in questi anni l’amico Claudio  dipinge, sono premi, ricordi di avvenimenti, di ricorrenze  o  riconoscimenti particolari assegnati ad alcuni personaggi  importanti, nelle annuali Assemblee dell’UNCZA o in altre manifestazioni di carattere venatorio,.

Queste ultime  Scheiben sono, ça va sans dire, senza...buchi di pallottole:  sono splendidi dipinti ad olio di selvaggina tipica di monte  e di paesaggi alpini .

 

Ha partecipato a numerosissime mostre, quasi tutte personali, sia in Italia (a Courmayeur, Tarvisio, Vigo di Fassa, St.Vincent, Valdieri, Piancavallo, St. Pierre e Castion Veronese, ecc.) sia all’estero (a Monaco di Baviera al Museo della Caccia, a Erding e a Furtstenfeldbruck, e  in altre località), ottenendo sempre un notevole successo di pubblico e commerciale.      

Menapace, per la pittura, è socio accademico del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) ed oggi, succeduto al grande scrittore Mario Rigoni Stern, è il Presidente del concorso letterario “ Ars Venandi”, dedicato a Giacomo Rosini, compianto Presidente FIDC. Concorso Internazionale per il racconto venatorio di montagna, aperto a tutti ed anche alle scuole di lingua ladina.

I racconti  vengono poi raccolti in un libro  edito da Effe Erre di Trento e sono stati, fino alla terza edizione del Concorso, magnificamente illustrati da Claudio Menapace.

Oggi, dopo quella edizione, per scelta strategica del Circolo e per dar lustro ai disegni di giovani studenti, i nuovi libri vengono illustrati con i disegni degli alunni delle scuole trentine, o di altre scuole d’arte partecipanti al Concorso.

 

Nel 1991 il CIC (Consiglio Internazionale della Caccia) a Montreal in Canada, riconoscendo gli alti meriti della sua arte, lo ha premiato conferendogli il “ Grand Prix Artistique 1991”, un importante riconoscimento a livello mondiale, assegnato a soli due artisti italiani: per la pittura a C. Menapace, e anni prima a Mario Rigoni Stern per la letteratura venatoria.

 

Nel 2005 il Governo del Land Tirol  nel Palazzo Istituzionale dell’Hofburg di Insbruck gli ha conferito  in riconoscimento della sua Arte il  titolo Verdienstmedeille, alta onorificenza   per meriti artistici  e per  la difesa delle tradizioni della caccia.

Nel 2009, su iniziativa del parlamentare europeo On. Michl Ebner, tiene una  Mostra personale al Parlamento Europeo a Strasburgo, dove la sua arte pittorica viene molto stimata ed  apprezzata 

Ho conosciuto Claudio qualche anno fa in occasione di una telefonata per una questione di un libro illustrato, poi l’ho incontrato quest’anno alla Fiera della Caccia Expò a Riva di Trento, dove Menapace era presente in veste di Presidente per la premiazione del Concorso dell’Ars Venandi. Nell’ incontro sono rimasto…molto stupito ed ammirato - non tanto per la sua  valenza artistica di cui ero già estimatore - ma per la sua profonda umanità, signorilità e disponibilità verso chiunque, e per i valori profondi che animano questo Uomo di antico stampo.

 

Che dire di più ?

 Grande Artista, cacciatore cinofilo alpino  e pittore naturalista di alto rango.  

Uomo attento a tutte le attività della cultura, su invito di molti suoi ammiratori amici cacciatori/scrittori, oltre ad aver illustrato i loro libri di argomento venatorio, che qui sotto elencherò, ha, infatti, prodotto e pubblicato  lui stesso due bellissimi libri d’arte.

 

Infine, grazie alla sua poliedricità e versatilità artistica, gli animali e i gli splendidi paesaggi montani del pittore Menapace, fanno bella mostra su artistici calendari, su riviste venatorie (Diana,  Il Cacciatore Trentino, Caccia Alpina, Jagerzeitung, Die Pirsch, ecc.) e su pubblicazioni d'arte e, per  nulla farsi mancare, e poter brindare a un buon risultato venatorio,...anche su etichette di Vini pregiati dell’Alto Adige.


Weidmannsheil, Grande Claudio !

 

Romano Pesenti

 

Le sue Opere: 

 

Nel 1997- SCHIESSEN SCHEIBEN – edito da Greentime Srl,Bologna- in formato 4, rilegato con sovra copertina illustrata con un suo schiben, di pag. 128, riportanti  la storia delle origini degli Schiessen Scheiben tirolesi, alcuni personaggi, vecchi campi da tiro e  riproduzioni di antichi scheiben. Il libro rappresenta a colori 110 Scheiben dipinti ad olio da Menapace.

Alcuni sono dedicati a famosi personaggi del nostro mondo venatorio e riportano la totalità della selvaggina alpina, ambientata nei tipici paesaggi. Bellissimi.

 

Nel 2005 – LA NATURA E L’ATTIMO – Edito da Ass.ne Cacciatori Trentini, in 8 quadrato, di 75 pagine, con una cinquantina di suoi dipinti alpini, a colori e a piena pagina, di selvaggina e fantastici paesaggi.

 

Ha collaborato con suoi dipinti per illustrare  i libri di:

 

Claudio Betta-Claudio Menapace- VECCHIA BAITA - Edito nel 1983 da Reverdito Editore,Trento-in 16, di 60 pag.,illustrate da una trentina di pregevoli  opere di Claudio Menapace. Poesie e racconti con Prefazione di Mario Rigoni Stern.

 

Claudio Betta –Storia di un bracconiere- Edito nel 1990 da Manfrini R. Arti Grafiche Vallagarina SpA,Calliano(TN)- in 16, rilegato di 150 pag., illustrate da una decine di belle opere di C.Menapace.

 

Nobile Franco- Tutti i racconti –Edito  nel 1998 da Habitat Editore- in 8 di 285 pag.

E’ una raccolta di 22 racconti pubblicati dall’Autore sulle riviste venatorie, con la ‘Presentazione’ di Mario Rigoni Stern, illustrati da più di 50 dipinti del pittore Claudio Menapace. Bellissimo libro scritto dal famoso Oncologo Prof. Franco Nobile, Autore di molti bei libri di narrativa di caccia, dei quali sono molto ricercati “Vivamaria” –Ed.Olimpia 1980 - ed “Il tesoro di Borgovecchio” Ed.Olimpia 1984, come “ La buca del Paradiso” Ed.Olimpia 2006.

 

Autori vari– i racconti dell’ars venandi - Editi nel 2001 da EFFE e ERRE(TN), in 16,di160 pag.con 17 racconti di caccia scritti dai partecipanti al Concorso, illustrati da Claudio Menapace.

Il Pittore illustrerà altri due libri, fino alla terza  edizione del Concorso.

 

De Larezila Angel – Raccontami una storia – Edito nel 2009 da Polistampa di Firenze, in 8 di 160 pagine. Sono 25 bei racconti di cacce montane, più 7 altri racconti tradotti in lingua ladina. Libro Illustrato da una decina di belle opere a piena pagina e a colori di Claudio Menapace, Selvaggina di monte, baite alpine e paesaggi montani.

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