Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Jim CORBETT

Jim CORBETT

Jim Corbett

Ma chi non conosce Jim Corbett !

Credo sia uno degli autori del 900 che abbia avuto per i suoi libri, anche fra i ragazzi delle scuole medie e della mia e spero vostra gioventù, il più alto successo per le sue avventure nella giungla indiana a caccia di tigri e di leopardi antropofagi. Io quei libri li divorai…

Conosciamolo più da vicino.

Nasce in India a Naini Tal, un paesetto tranquillo tra le abetaie che coprono i primi contrafforti dell’Himalaya, a circa duemila metri di altezza. La famiglia, di origine inglese, trasferitasi alla fine dell’800 dall’Inghilterra nell’allora colonia Inglese per lavori di una loro impresa di spedizioni (Postmaster), trascorreva l’estate sui monti e qui a Naini Tal nel 1875 nacque Edward James, da tutti poi chiamato JIM. I suoi primi vent’anni trascorsero su tra i monti di Naini Tal e nel piano a Kaladunghi, nei pressi della Giungla, dove i Corbett abitualmente abitavano, paese con sullo sfondo le immacolate cime del “tetto del mondo”.

Appassionato di animali e natura, in essa, in gioventù, passava la maggior parte delle sue giornate e lì imparò subito ad imitare alla perfezione moltissimi versi ed i richiami degli animali della giungla e soprattutto imparò ad amare…le tigri, che nella foresta seguiva senz’armi per conoscerne la vita e -si dice che – conobbe così tanto familiarmente le loro abitudini, quanto noi conosciamo quelle del gatto di casa…

Il nome di Jim Corbett apparve sui giornali per la prima volta agli inizi del 900, quando le Autorità del Kumaon annunciarono che la tigre antropofaga, che per due anni aveva terrorizzato e ...mangiato molta gente nei villaggi di quella immensa Regione, era stata finalmente uccisa. Tra il 1907 ed il 1939 a quella se ne aggiunsero altre 12, ferocemente attive in vari distretti, che prima di incontrare Corbett, erano riuscite ad uccidere un migliaio di persone.

Un giornalista dell’epoca, malgrado le celebrate imprese di caccia di Jim, così di lui ne parla:” Sarebbe tuttavia un errore vedere nella figura di Corbett un cacciatore di professione; egli era piuttosto un innamorato della natura, della quale comprendeva le severe leggi della sopravvivenza”. Non uccideva per sport.

Era un uomo semplice e tranquillo, che normalmente, seguendo le orme della famiglia, si guadagnava da vivere facendo lo spedizioniere di merci e posta in una stazione ferroviaria. Colonnello nel British Indian Army, fu nominato comandante in due Regioni dell’India, soprattutto per il controllo del petrolio, ma non si ricordano sue azioni belliche e, seppur decorato al valor militare, è da tutti riconosciuto per le sue imprese di cacciatore di tigri e di leopardi mangia-uomini. Nel tempo e nella biografia ufficiale è però più ricordato ed onorato come un grande Ambientalista, protettore della natura in tutti i suoi generi; degli animali della Jungla indiana e - in particolar modo - delle tigri del Bengala. Su sua insistenza e per il suo attivo impegno in questo settore, in India verrà nel 1936 istituito un Parco col nome di Hailey National Park che poi nel 1957, dopo la sua morte, in suo onore verrà denominato “Jim Corbett National “Park.” Nel 1968, a una specie di tigre assai rara verrà dato, in riconoscenza alle sue attività per questi animali, il nome di “panthera tigris corbetti”.

Ebbe sempre il più grande rispetto per le belve cui dette la caccia, ben sapendo che tigri e leopardi non avevano scelto di diventare antropofagi, e che se ciò accadeva, lo era per molteplici ragioni che Corbett, conoscendo abitudini e vita di questi animali, ben descrive nei suoi scritti e che ,con la lettura dei suoi libri, lascio a voi lettori scoprirne i motivi. 

Si dice che mai uccise questi animali con odio e che, secondo le sue parole, era per lui “ una sgradevole necessità”.

“Nei tanti villaggi, sottoposti all’insidia di questi feroci animali, quando cala la notte, incombe uno spaventoso silenzio : nessun movimento di gente, nessun suono o rumore nei dintorni delle capanne. Tutti gli abitanti se ne stanno dietro le porte sbarrate e in molti casi, per maggior protezione, con porte interne rinforzate e in aggiunta a quelle esterne.” Regna il terrore fino all’alba…

Nel 1926 nel Garhwal, si scrisse : “Nessun ordine di coprifuoco è mai stato più strettamente rispettato di quello imposto dal leopardo antropofago di Rudraprayag…”
Sullo sfondo di questo duello, che ha già il sapore della leggenda, vive e muore la gente di Garhwal, che ormai fatalmente ritiene il leopardo “ uno spirito del male”.

Questa è da otto anni la situazione in questa regione di centinaia chilometri quadrati ed il Governo ha già messo in atto tutto quanto era in suo potere, ma senza risultati. Tocca quindi a Jim Corbett mettere a tacere la belva…Il leopardo è un animale estremamente astuto, conosce perfettamente il suo territorio e le possibili insidie umane e sfugge alle trappole, ai veleni e agli agguati degli uomini disposti a difesa dei villaggi. E’ solo l’esperienza e la profonda conoscenza delle abitudini degli animali antropofagi e della giungla che Jim riuscirà a sconfiggere velocemente l’animale in quanto sa che ogni giorno che passa, l’elenco delle vittime si allunga.

Il popolo non comprende i comportamenti solitari di caccia di Corbett, spesso accompagnato dal suo cagnolino Robin, ma capisce che tutto quello che questo strano uomo bianco fa, lo fa rischiando in proprio la sua vita nel loro interesse, e gli ubbidiscono e lo aiutano in quella lotta per loro impossibile. Molti lo venerano ed è da tutti riconosciuto come un “sadhu”, un uomo santo.

A distanza di più di settant’anni a Rudraprayag si celebra ancora ogni anno una festa in ricordo di Jim e delle sue gesta.

Nel 1947, l’India diventa indipendente e viene dilaniata da una feroce guerra civile.

Corbett, ormai settantenne, si trasferisce con una sorella(non si è mai sposato) a vivere in Kenia, e lì dedica gli ultimi anni della sua vita a fotografare gli animali della savana, a produrre documentari naturalistici, a diffondere suoi articoli in difesa dell’ambiente africano e dei suoi animali e, soprattutto, per scrivere sue memorie: i ricordi della sua avventurosa vita di cacciatore di belve antropofaghe in India.

Il suo primo libro, “Man-Eaters of Kumaon “, inviato nei primi anni della seconda guerra mondiale sotto forma di manoscritto ad un editore inglese, sarà successivamente pubblicato nel ’44 in America ed otterrà un immediato successo commerciale. In pochi anni, sarà tradotto in 27 lingue.

Le successive opere, seppur criticate dagli intellettuali dell’epoca (..invidiosi per il successo) per lo stile non sempre inappuntabile , ottennero dai lettori un enorme successo, sia per le emozioni che sapeva suscitare, sia per la precisione delle sue azioni e osservazioni, che danno alle sue pagine un’autenticità che molti scrittori di professione, che lo criticano, dovrebbero invidiargli.

Stile di scrittura semplice, asciutto, mai ridondante, ma preciso e avvincente.

Carbett morì in Africa a Niery in Kenia nel 1955 all’età di ottant’anni.
Hemingway, che lesse tutte le sue opere, considerava la storia del leopardo che mangiava gli uomini un vero capolavoro.
Il grande giornalista sportivo Gianni Brera, nella prefazione del libro- Le Mangiatrici d’uomini del Kumaon-, edizione del 1967, scrive : “Personalmente ho ricavato dalla lettura di questo libro emozioni indimenticabili…e mi sento sinceramente onorato di figurare accanto a Jim Corbett, autore di tanto capolavoro. E mi creda sportivamente il lettore: non io, nessuno l’ha voluto imbonire!”… Merita l’ennesima ristampa.”

Che altro possiamo dire?

Ringraziamolo il buon Jim, per i bei libri che ci ha lasciato e per le belle ore di emozioni venatorie che le sue meravigliose pagine ci hanno permesso di trascorrere in gioventù fra..o dopo, una noiosa o pesante lezione di scuola con qualche prof troppo esigente o pedante, e riconosciamogli con gratitudine gli alti meriti per le molte vite salvate da quelle feroci fauci a tanti poveri ed indifesi uomini di una terra lontana in tempi lontani…

 

Romano Pesenti

  

Le sue Opere: in lingua INGLESE:


-1935 –Jungle Stories- prodotto privatamente in sole 100 copie- Libro rarissimo.
 
 
-1944- Man-Eaters of Kumaon- Edito da Oxford University Da questo libro fu poi prodotto a Hollywood un film,che per scarsa regia e cattiva recitazione degli attori..fece fiasco.

-1947 – The Man –Eating Leopard of Rudraprayag –Edito da Oxford University. Anche da questo libro vennero prodotti a Hollywood due film in anni diversi. L’ultimo nel 2005,con ottimo successo.                

-1952 – My India –Edito da Oxf. University

-1953 – My Lore -     “

-1954 – The temple Tiger and more Man-Eater of Kumaon –Edito da Oxf. University

-1955 – Tree Tops – Edito Oxf. Univ.

-1978 –Jim Corbett India (postumo)


In lingua ITALIANA



-1947-LE MANGIATRICI D’UOMINI DEL KUMAON–Edito da Longanesi-MI in 8. 361 pag. Rieditata nel 1955 e nel 1967 con una bellissima Prefazione di GIANNI BRERA.

-1976 -sempre da Longanesi
 
 

-1951- IL LEOPARDO CHE MANGIAVA UOMINI**- Edito da A. Mondadori – MI in 16, 223 p.
Rieditato nel 1967 sempre da Mondadori.
**Rieditato nel 2002 da Neri Pozza-MI- in 8,pag.205,con disegni e cartine geogr. 
 

-1970 –LA TIGRE DEL TEMPIO -Edito da Zanichelli in 8, pag.291 (libro raro)
 
   

 

Altro in questa categoria: Vittorio Tedesco Zammarano »
Torna su

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura