L' orsa KJ2? Basta, non parliamone più!
- Pubblicato in Il caffè di Cacciando
La scorsa settimana l’Italia s’è indignata per l’uccisione di KJ2, l’orsa accusata d’aver aggredito un uomo nel Trentino; in molti hanno scritto o parlato addirittura di…assassinio!
Più o meno nelle stesse ore un ragazzo toscano veniva selvaggiamente pestato ed ucciso in una discoteca spagnola, ma in quel caso ad indignarsi erano stati in pochi, e non fosse stato per il video pubblicato nei giorni successivi su web e tv probabilmente la stessa notizia sarebbe stata archiviata molto velocemente.
Il povero ragazzo era stato massacrato a calci e pugni da un ceceno di fronte ad un sacco di gente, molti dei quali nostri connazionali, e senza che nessuno di questi si dovesse sentire in dovere d’intervenire. Perché?
Paura? Sì, forse anche paura, ma nella discoteca v’erano centinaia di persone, e due o tre ragazzoni robusti, e coraggiosi al punto giusto, sarebbero bastati per placare la furia omicida.
Indifferenza? Beh, forse anche quella, perché è chiaro come il motto…vivi e lascia vivere…sia sempre più di moda, anche se lì c’era un ventiquattrenne che la sua vita l‘ha lasciata per davvero sulla pista d’una discoteca.
Com’è possibile allora che mentre una parte dell’Italia s’è indignata così tanto per la morte di un plantigrado decisamente troppo aggressivo, un’altra abbia sopportato e tollerato una barbaria simile nei confronti d’un essere umano?
Davvero possiamo mettere a confronto le vite di uomini e animali?
Episodi come quello tragico di Lloret de Mar avvengono quasi ogni giorno, e ci passano sotto il naso senza che ci siano sollevazioni popolari od interrogazioni parlamentari, sit in o cortei di protesta, come invece accade da noi per difendere orsi, lupi, e chissà in un prossimo futuro quale altro animale.
Sia ben inteso, queste specie selvatiche vanno tutelate e protette, e onestamente da noi lo sono già molto più di tanti…cristiani, ma tutto ciò si faccia mantenendo sempre i piedi ben saldi a terra, e non agendo sull’onda dell’emotività o di una sensibilità ormai sfociata direttamente nell’animalismo più becero e fanatico.
L’orsa KJ2, figlia di due animali “importati” una ventina d’anni fa dalla Slovenia, nel recente passato aveva già aggredito altre persone, ed era stata catturata e radiocollarata, ma durante l’inverno successivo s’era poi liberata del dispositivo gps. Di lei s’erano perse le tracce sino al 22 luglio, quando ha trovato sulla sua strada uno sventurato pensionato, che qualche giornale ha già provveduto a battezzare “rompicoglioni” sostenendo come sia stato lui a disturbare l’animale.
Fateci capire: un uomo di quasi settant’anni, con un cagnolino al seguito, che attacca con il bastone un…orso di ben 133 chilogrammi giunto ad un metro da lui?
Per favore, non prendiamo per i fondelli nessuno, la verità è che qui ormai siamo arrivati alla follia pura, a cervelli inutili consegnati all’ammasso volontario.
In tutto ciò una nota positiva c'è, perché fortuna vuole che Trento sia Provincia Autonoma, e goda dello Statuto Speciale, e così il suo presidente, Ugo Rossi, senza prendere ordini da Roma ha potuto emettere l’ordinanza d’abbattimento dell’orsa.
Detto, fatto, con i forestali che l’hanno uccisa in poche ore e adesso, forse, KJ2 verrà imbalsamata, ma certo non attaccherà più nessun…bipede parlante!
Su Rossi, apriti cielo, s’è subito scatenato l’inferno politico e mediatico, con l’augurio di morte sui social ed epiteti, come per l'appunto quello di assassino solo per citare il più gentile, dispensati a pioggia anche su quotidiani a tiratura nazionale; ma persino assurde azioni di boicottaggio contro il turismo trentino, con disdette di prenotazioni per le vacanze.
A sua difesa è sceso in campo Reinhold Messner, il grande alpinista altoatesino, che ha plaudito alla sua iniziativa dichiarando all’AGI:
“ L'orso non è un giocattolo per bambini ma una cosa molto grande e molto pericolosa e se si avvicina e bisogna avere esperienza per restare tranquilli. La politica è costretta a fare compromessi e quest'orsa so che ha dato problemi. Nella mia vita ho visto parecchi orsi e avevo sempre il cuore in gola.”
“Questa storia degli orsi inizia ad essere noiosa”, ha continuato. “Finalmente hanno preso una decisione chiara e mi congratulo con il presidente. Quello che mi fa pena è il fatto che i fondamentalisti non siano disposti ad accettare che bisogna trovare una soluzione. Un orso pericoloso è un orso pericoloso e siccome l'habitat è piccolo, non c'è posto per tutti questi orsi, quelli pericolosi bisogna abbatterli.”
Lo scalatore fu anche eurodeputato per i Verdi, ma venne espulso dal partito nel 2004 a causa di una sua pubblicità per i fucili Beretta e non si ricandidò più; ciò nonostante mantenne sempre una posizione d’equilibrio nei confronti della caccia, mai demonizzata e vista piuttosto come metodo di gestione faunistica.
Noi la pensiamo proprio come lui, ed ora dell’orsa sarebbe meglio non parlarne più, e finalmente concentrarsi su cose più serie.
In Italia, per quelle, c’è solo l’imbarazzo della scelta!