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Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie Toscane: Dal 4 maggio, se ci saranno le condizioni, la Regione renda possibile l’addestramento dei cani

LOGO CABINA DI REGIA TOSCANA

La situazione sanitaria della Toscana sembra in fase di miglioramento e la Fase 2 dovrebbe portare ad un allentamento delle restrizioni alla mobilità che ci portino lentamente verso ad un ritorno alla normalità. Visto che sembra che saranno ampliate le possibilità di praticare l’attività sportiva individuale, vogliamo chiedere, ovviamente nel rispetto di tutte le procedure preventive e sanitarie che saranno contenute nelle prossime ordinanze, di rendere possibile l’addestramento cani nelle zone specificatamente adibite allo scopo, come ZAC e Aziende Agrituristico Venatorie. Si tratta di attività all’aria aperta realizzabili mantenendo basse densità di persone, in zone che, se adeguatamente gestite, possono, con i dovuti accorgimenti, permettere il ritorno ad un’attività portatrice di benessere fisico e psichico per gli uomini e i loro amici a quattro zampe. Per questo le associazioni della Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie Toscane hanno scritto congiuntamente alla Regione chiedendo che nell’ordinanza della Regione che recepirà il provvedimento del Governo che darà il via alla FASE 2 sia prevista questa possibilità.

Lazio: le Associazioni scrivono alla Regione

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“Le principali misure di distanziamento sociale e divieto di movimentazione delle persone fisiche, emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per far fronte all’emergenza Coronavirus, hanno sospeso le ordinarie attività di gestione faunistico-venatoria; i cacciatori, con grande senso di responsabilità si sono adeguati a quanto deciso.

Tutto questo sta provocando diversi effetti negativi per gli agricoltori e per i cani sportivi e da caccia. I primi continuano a subire i danni che la fauna selvatica (ungulati soprattutto), non sottoposta all’azione di dissuasione e di limitazione numerica della caccia, sta provocando alle coltivazioni; i secondi, normalmente mantenuti allenati per tutto l’anno dai loro proprietari, stanno invece vivendo uno stato di sofferenza psico fisica, legata all’impossibilità di fare adeguata attività fisica all’aperto.

È per tali ragioni che le scriventi Associazioni chiedono di introdurre particolari deroghe che consentano la caccia di selezione agli ungulati e la facoltà da parte dei proprietari di cani da caccia di accompagnare i propri ausiliari in luoghi all’aperto appositamente individuati, quali Zone Addestramento Cani e Aziende Agro-Turistico Venatorie, adatti all’allenamento e all’addestramento. Dette attività potranno essere espletate da una persona e nel rispetto delle norme che regolano il distanziamento sociale e l’uso dei dispositivi di protezione individuale. Fiduciosi che la presente venga favorevolmente accolta, porgiamo distinti saluti”.

FEDERCACCIA LAZIO
LIBERA CACCIA LAZIO
ANUU LAZIO
ITALCACCIA LAZIO
ENALCACCIA LAZIO

 

Arci Caccia scrive alla Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie Nazionali per chiedere la Costituzione delle Cabine di Regia Territoriali in tutte le Regioni


La Conferenza dei Presidenti Regionali di Arci Caccia ha inviato nella giornata di oggi la lettera allegata alla Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie Riconosciute per chiedere concretamente l’attuazione di quanto approvato dalla Cabina di Regia nell’incontro svoltosi presso HIT a Vicenza, ovvero l’attivazione immediata delle Cabine di Regia a livello territoriale su tutti i livelli: Regionali, Provinciali, di ATC, ecc…

Alla Cabina di Regia Nazionale
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Gentili Presidenti,

il Consiglio dei Presidenti Regionali dell’ARCI Caccia ha valutato la grave situazione determinatasi con la Pandemia e le prime ripercussioni che ricadranno, anche pesantemente, sulle prospettive e il ruolo del mondo venatorio. Dopo le discussioni già intervenute dovremo vagliare come rilanciare le competenze che la legge 157/92 affida alle Associazioni Venatorie Nazionali riconosciute.
E’ stata comune considerazione la consapevolezza delle nuove enormi criticità che non hanno precedenti a memoria d’uomo. E’ stato straordinario e proseguirà il lavoro di solidarietà svolto, come naturale per le nostre associazioni con l’impegno dei volontari, dal Presidente Nazionale ai Presidenti Regionali, Provinciali, e di Circolo financo ad ogni singolo socio. Abbiamo tutti, senza bandiere, concorso nella raccolta di fondi e sangue mobilitando i volontari delle nostre Associazioni. E’ stata una testimonianza della sensibilità e della necessità dei cacciatori, fraternamente uniti, per essere utili al Paese.
Di contro, però, non siamo adeguati all’esigenza di unità di intenti, per portare insieme un messaggio univoco, del sistema caccia, al nuovo inizio che attende il Paese.
Pensare di ridurre a “spot” la nostra presenza con solo – ancorchè importanti – messaggi nazionali, è insufficiente ad avvicinarci alla società e ad interpretare i bisogni degli imprenditori agricoli per valorizzarli con la caccia.
Le idee, la forza dei cacciatori devono vederci orgogliosi non di essere un ristretto “gruppo” ma di essere portavoce del pensiero di donne e uomini che vanno a caccia e di quanti gestiscono enti ed istituti faunistici pubblici e privati che amano e praticano l’attività venatoria, che liberano energie positive e che non richiedono indennità o remunerazioni.
E’ l’innamoramento per la caccia senza confini, l’esclusiva unica trasparente voglia di tornare a vivere le nostre campagne, che ci spinge e a portare con noi i fedeli amici cani. Con questo spirito, – riconoscendosi pienamente nel “Manifesto” già sottoscritto dalle Associazioni Venatorie facenti parte della Cabina di Regia Nazionale presentato a febbraio all’HIT Show di Vicenza – sottoscriviamo convintamente la richiesta alle altre Associazioni di costruire “Cabine di Regia”, tavoli, forum, federazioni, o quant’altro (si chiami come si vuole) nelle Regioni e poi negli ATC e nei CA, affinchè si sia in grado di far camminare le nostre idee, nelle Istituzioni e tra i cittadini.
Facciamo conoscere le ottime ragioni di quanti si sono associati con tutti noi per vincere una battaglia di valori per la caccia e non ridurci ad essere considerati solo inerti acquirenti di un’assicurazione obbligatoria. Occorre formalizzare, a pari dignità di appartenenza, il giusto protagonismo del nostro corpo sociale, scoprire il ruolo civile e culturale, dal circolo all’armeria, presidio anch’essa di buone pratiche all’aria aperta. Uniamoci a tutela degli interessi dell’intero comparto, di quanti producono fauna selvatica in Italia, uniamoci tra e negli ATC e CA, con le aziende faunistiche, con allevatori di cani, con i tiratori, con i campioni o dilettanti della FITAV e delle altre Associazioni di tiro. Verifichiamo e costruiamo un nuovo rapporto con le Associazioni Venatorie europee. Ad oggi, purtroppo, si è trattato solo di un rapporto di vertice e, abbiamo l’impressione che nel concreto non abbia fornito norme adeguate per il “carniere” dei cacciatori italiani. Forse è il tempo di promuovere rapporti di scambio e gemellaggi, con quanti della caccia se ne occupano nel loro Paese per gestirla, valorizzando anche reciproci scambi che non possono che arricchire il patrimonio culturale dei cacciatori e dei loro popoli.
Solo uniti esprimiamo meglio una parte dei valori e anche di economia del Paese che, oggi come non mai, non solo merita una energica difesa, ma iniziative di promozione e conquista di nuovi spazi. Se queste affinità ci accomunano sinceramente superiamo alibi e balbettii di comodo legati a retropensieri datati e cominciamo subito, già dai prossimi calendari venatori, a lavorare meglio tutti o se così non sarà, purtroppo, solo con chi ci starà.
Diamo voce oggi alla nostra volontà tramite un porta a porta on-line con la stampa e con ogni altro mezzo, domani tornando al circolo, al bar, nelle armerie.
Noi ci siamo, condividiamo tutti questa volontà convintamente. Fateci sapere.

Cordiali saluti
I Presidenti Regionali ARCI Caccia

Massimiliano Di Luca Presidente ARCI Caccia Abruzzo, Alfonso D’Amato Presidente ARCI Caccia Basilicata, Antonio Paolillo Presidente ARCI Caccia Calabria, Enrico Rosiello Presidente ARCI Caccia Campania, Christian Maffei Presidente ARCI Caccia Emilia Romagna, Graziano Busettini Presidente ARCI Caccia Friuli, Giuseppe Pilli Presidente ARCI Caccia Lazio, Francesco Quaglia Presidente ARCI Caccia Liguria, Ivano Moretti Presidente ARCI Caccia Lombardia, Gabriele Sperandio Presidente ARCI Caccia Marche, Luca Simone Presidente ARCI Caccia Molise, Remo Calcagno Presidente ARCI Caccia Piemonte, Giuseppe De Bartolomeo Presidente ARCI Caccia Puglia, Giovanni Maria Columbano Presidente ARCI Caccia Sardegna, Francesco D’Elia Presidente ARCI Caccia Sicilia, Sirio Bussolotti Presidente ARCI Caccia Toscana, Emanuele Bennati Presidente ARCI Caccia Umbria, Michele Monteleone Presidente ARCI Caccia Valle d’Aosta, Piergiorgio Fassini Presidente ARCI Caccia Veneto

Toscana: sul Calendario Venatorio 2020/21 arrivato il parere dell’Ispra. Stesse problematiche dell’anno scorso, quindi la Regione proceda.

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L’Ispra ha visionato il Calendario Toscano e ha come lo scorso anno, posto i consueti rilievi strumentali basati sui desueti Key Concepts e sul mancato riconoscimento della validità di dati importanti come il monitoraggio della beccaccia o le analisi dei dati dei carnieri. Tutti problemi con cui la Regione si è già confrontata vittoriosamente nelle annate passate in sede giudiziaria, come la richiesta di limitazioni temporarie per i turdidi e di carniere per specie in moderata difficoltà come l’allodola o la pavoncella. Unica novità di quest’anno la richiesta dell’Istituto di sottoporre il Calendario a una procedura VINCA, una valutazione di incidenza che mai si era richiesta finora per questo tipo di atto amministrativo. Certo, questa nuova “gabella” è richiesta dalle linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 approvata dalla Conferenza Stato Regioni, ma la Regione, grazie al lavoro della Cabina di Regia Nazionale, può avvalersi, per confutare la tesi dell’Ispra delle seguenti considerazioni che fanno ben sperare in una favorevole risoluzione della procedura:

– le Linee Guida in oggetto non hanno carattere vincolante;

– il discostamento dalle Linee Guida è ammesso (cfr. Cons. St. parere, 2.8.2016 n. 1767), mediante atti che indichino le ragioni della diversa scelta amministrativa (fra le tante, cfr. Cons. St. parere, 29.5.2017 n. 1257; TAR Lazio, Sez. I, 14.2.2018, n. 1736);

– le Linee Guida non possono sostituire il dettato normativo (cfr. Cons. St. parere, 29.5.2017 n. 1257);

– le Linee Guida nella parte riferita ai Calendari Venatori si pongono in contrasto con la normativa di riferimento e in particolare con l’art. 6, comma 3, Direttiva 92/43/CEE, con l’art. 5 D. Lgs. n. 152/2006 e con l’art. 5 D.P.R. n. 357/1992 di attuazione e recepimento della Direttiva 92/43/CEE (nonché con la disciplina dettata dall’art. 18 L. 157/1992;

– le Linee Guida risultano illegittime in quanto assunte senza la partecipazione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, che è rimasto escluso dalla Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome e così usurpato delle sue competenze in materia;

Siamo certi che la Regione, quindi, forte di questi riferimenti normativi per cui possiamo ringraziare il lavoro unitario svolto dalla Cabina di Regia Nazionale, potrà in tempi brevi portare all’approvazione il Calendario Venatorio per la prossima stagione.

 

 

Arci Caccia Enalcaccia ANLC Italcaccia

FIDC: Nella giornata della terra. I cacciatori protagonisti in difesa di un bene comune


Ogni anno il 22 aprile si celebra in tutto il mondo la Giornata della Terra. La ricorrenza, istituita dalle Nazioni Unite nel 1970 per sensibilizzare i cittadini del mondo sul tema della salvaguardia dell’ambiente, è giunta quest’anno alla sua cinquantesima edizione.

La Giornata cade purtroppo in piena crisi globale da COVID-19, con miliardi di persone coinvolte nella chiusura di scuole, attività commerciali, isolamento e misure di distanziamento sociale.

Questo ha impedito anche la realizzazione dell’Operazione Paladini del Territorio, che avrebbe dovuto svolgersi in questa occasione: un insieme di azioni di recupero e salvaguardia in zone colpite dell’inquinamento promosso da Fondazione UNA, protagonisti i cacciatori insieme alle popolazioni locali e che aveva visto una massiccia adesione delle sezioni Federcaccia.

L’appuntamento è solo rimandato a altra data e appena ce ne sarà la possibilità daremo concreta applicazione al desiderio del mondo venatorio di contribuire attivamente alla preservazione e cura delle aree verdi e, in generale, dell’ambiente. Protagonisti saranno i territori italiani di Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia, Lazio, Abruzzo, Umbria, Marche, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Valle d’Aosta… dove i “paladini”, per lo più cacciatori delle singole aree, interverranno insieme ai cittadini volenterosi per mettere a punto una organica opera di pulitura.

Questo è solo un piccolo esempio di come Federcaccia e i cacciatori siano – non da oggi – sensibili a temi attuali e importanti come la tutela dell’ambiente, la salvaguardia della biodiversità, gli effetti del clima su territori e specie selvatiche.

Una attenzione fatta di azioni concrete, che vanno dalla gestione e recupero degli ambienti – dalle zone umide ai prati montani – agli interventi in disastri ecologici, come quello recente che ha colpito la Valle della Canna, in provincia di Ravenna, causando la scomparsa di migliaia di anatidi, per di più in una area protetta e inibita alla caccia, ma che ha visto praticamente solo i cacciatori intervenire sporcandosi mani e stivali per cercare di arginare l’emergenza e salvare quanti più selvatici possibile.

Ecco perché questa Giornata della Terra è anche la nostra giornata e perché sentiamo forte l’impegno di una difesa energica, concreta e non ideologica o patinata dell’ambiente, della fauna e del territorio. Perché l’ambiente è di chi lo pratica e non di chi lo predica, magari da un salotto televisivo o da un attico cittadino.

Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia

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