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Un nuovo inizio

Devo ammettere di non essere un grande amante della tecnologia. Prediligo il manico ruvido di una zappa o la sottile zigrinatura di un calcio al tocco freddo di un mouse; e credo che nessuna foto o immagine digitale possa rendere davvero giustizia a quegli scorci d’autunno in cui capita d’imbattersi qualche volta nel bosco. Il mondo vero contiene in sé tanta ricchezza e profonda conoscenza che potrei benissimo fare a meno di cercare nuovi stimoli in uno virtuale, rinchiuso tra i bordi di uno schermo che è sempre piatto. Eppure molto spesso mi capita di tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro desiderando soltanto di  godermi un quarto d’ora davanti al computer, per scrivere due righe o controllare l’esito di una discussione iniziata sui forum di internet. Pochi minuti di serietà, ma anche di rilassamento.


Credo che proprio questa sia la vera forza della rete e anche il suo scopo fondamentale: quello di unire mirabilmente intrattenimento e divulgazione per dare la possibilità all’uomo di trascorrere qualche istante di costruttiva spensieratezza, per lo meno quando è usata correttamente. Di sicuro esistono mille e più modi per abusare di internet e lo sanno bene molti di quei giovanissimi che ingenuamente sviluppano la tendenza a lobotomizzarsi la mente davanti a siti inutili, telefonini e videogiochi.

VARIE 2012 009

Ma ritengo che per una persona matura e consapevole internet costituisca un formidabile strumento d’informazione, reso ancora più efficace proprio dal fatto di possedere in sé una leggerezza, una piacevolezza, che troppo sovente manca alla pesante letteratura tecnica e scientifica.
E per i cacciatori soprattutto, che in molte situazioni risultano frammentati, scettici, dediti ad un’attività obsoleta e poco informati,  un portale come questo può essere un’occasione d’incontro, di scambio e di approfondimento su temi fondamentali e importanti proprio per la nostra sopravvivenza.
Mi piace l’idea del “Pennino della beccaccia” perché sono un cacciatore e mi piace scrivere cose che abbiano un senso, pur senza essere un tecnico in senso lato. E credo che il famoso piumino del pittore rappresenti esattamente il simbolo del mio modo di intendere la caccia: la prima remigante atrofizzata della regina del bosco è qualcosa di noto soltanto a chi conosce già con una certa profondità la materia. Non è banale. Eppure ai fini della scienza serve a poco e non è oggetto di studi. Parlare del pennino della beccaccia non è un parlar tecnico, ma un parlare con consapevolezza d’arte e di tradizione.
Viviamo in un periodo molto delicato, difficile e tumultuoso. Mai come oggi l’uomo è lontano dalla Natura, confuso e preso da altri problemi. E il futuro dei cacciatori sta nella loro capacità di trasmettere al resto della società che caccia non significa sport, divertimento scellerato e superficialità. Ma che la caccia è prima di tutto arte:  un percorso ricco di fascino che si fonda sulla storia, sull’etica e sulla cura del patrimonio ambientale, il tutto supportato da profonde competenze specifiche. Non a caso in passato l’attività venatoria era definita proprio così.
E’ arte quella di andare in giro per la montagna o le paludi a scovare selvatici che altrimenti sarebbero invisibili. E’ arte quella di selezionare ausiliari in grado compiere lavori tanto raffinati come la guidata o il recupero. E’ arte quella di lavorare ferro e legno per creare armi belle ed efficaci. Ed è arte anche quella di raccontare e dipingere bene le situazioni vissute, così che altri possano provare le stesse emozioni che avevano mosso noi.
Il mio personale benvenuti in questo angolo di web a tutti coloro che hanno ancora voglia di approfondire e di arricchirsi culturalmente per essere cacciatori più preparati e sensibili. E in bocca al lupo ai compari d’avventura che con questo nuovo sito si lanciano in una nuova impresa. La prima riga è tracciata sul foglio bianco e il primo passo, il più difficile, è stato fatto. Ora si va avanti.     

Marco Sartori
 

 

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