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Comunicare la caccia, un'esigenza ormai irrinunciabile

comunicazionePrendo spunto da un articolo molto interessante scritto da Giacomo Valori e pubblicato su Arezzo24 (che invito a leggere https://www.arezzo24.net/notizie/ambiente/il-futuro-della-caccia-e-dei-cacciatori/).
In questo scritto l’autore analizza come viene letta oggi la figura del cacciatore e con quali prospettive e argomenti sarà possibile tentare di cambiare la percezione del mondo non venatorio, purtroppo non positiva, in genere.
Da troppi anni, infatti, il mondo avverso alla caccia, unito fra le varie fazioni, ha monopolizzato e manipolato l’informazione costruendo ad arte un’immagine distorta e negativa della caccia, che ha plagiato la platea disinformata sull’argomento.
Le associazioni venatorie non sono state capaci di sviluppare una comunicazione comune fondata su messaggi chiari; non si è ancora compreso come condurre il gioco. Ognuna di esse si è limitata, di norma, a dare risposte spot alle presunte accuse, pubblicandole su testate o blog che solo i cacciatori seguono, insomma una sorta di inutile autoreferenziamento.
Siamo ampiamente e colpevolmente in ritardo, ma si può ancora invertire la tendenza.
Meglio sarebbe se tutte le Associazioni facessero fronte comune, ma in assenza di questa unità, ci si può provare evitando principalmente gli errori del passato, e noi nel nostro piccolo ci proveremo.
Continueremo a stimolare un sano confronto con tutti nella certezza che, solo se si abbandonano i dogmi del passato, dimenticando gli egoismi di bandiera, facendo della caccia (tutta) il vero ed unico obiettivo potremo avere un futuro meno grigio.
A cominciare dal qualificare più che l’immagine, la funzione del cacciatore in un mondo che è radicalmente cambiato, di una natura che deve combattere con i mutamenti ciclici e con l’aumento della pressione umana, dell’inquinamento in particolare delle microplastiche più che del tanto decantato piombo.
Cercheremo di fare proposte concrete a partire dall’etica venatoria e dalla necessità di migliorare l’approccio del cacciatore adeguandolo ai tempi e nel rispetto della natura.
Dovremo contrastare la miriade di balle spaziali che infestano i media attribuendo alla caccia ogni sorta di responsabilità ignorando i veri problemi.
Proveremo a dare a quel mondo rurale, oggi relegato in un angolo, quasi un disturbo per la cultura metropolitana, quella dignità che, se siamo onesti, alla fine rappresenta le nostre origini.
Siamo stanchi di sterili ideologie e di sentire solo posizioni contro, senza vere proposte scientificamente sostenibili, siamo stanchi di fare riferimento alle indicazioni europee solo quando fa comodo.
Ad esempio, nel resto d’Europa l’attività venatoria ha un’immagine ed una dignità totalmente diverse, spesso è vista come un’opportunità piuttosto che un problema: non ci sono forse associazioni ambientaliste anche in altri paesi? Apparentemente solo in Italia si combatte una guerra santa contro la caccia.
Iniziamo così, proveremo in seguito a costruire un percorso, a cui speriamo possano contribuire tutti.

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