Pensieri di una giovane cacciatrice
- Scritto da Elisa Perrone
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S’intravidero fra le cime le prime luci dell’alba e le foglie coperte da un lieve velo di galaverna parsero piccoli diamanti.
Tutto brillò in quell’esatto momento insieme ai miei occhi mentre con lo sguardo seguivo il percorso dell’acqua lungo il percorso del torrente.
Mi sentii avvolgere delicatamente da un’aria insolita, quasi misteriosa, mentre il cuore parse battere precipitosamente all’incontrare il suo sguardo lungo il cammino nel nostro sentiero.
non capii il motivo ma, forse proprio per questo sto vivendo tutt’ora appassionatamente questo immenso amore nato dallo sguardo di un cane.
Un amore fatto di rinunce, sacrifici, lacrime, sorrisi, grandi legami di amicizie e amori, adrenalina, curiosità, tradizioni, avventure e lealtà.
Così mi sento di descrivere questo stile di vita nell’essere cacciatrice (ed esserlo non è affatto semplice).
L’essere portatori di questa passione ne dimostra l’amore verso le piccole cose nella semplicità, come ad esempio svegliarsi presto la mattina per inseguirne il richiamo delle prime luci dell’alba, senza tornare invece -come altre tante persone- dalla tarda notte in stato di ebrezza.
Cacciatore è colui che ascolta le voci del bosco e il canto degli uccelli interpretando la natura nella sua purezza e abitudini o chi ingenuamente cerca la compagnia nel bagliore delle stelle nella profonda notte.
Il cacciatore, quello vero, lo riconosci; si fa sempre in tanti pezzi per i suoi compagni, pur affrontando ogni tipo di sacrifico senza nessun peso nel cuore… lo si osserva per quanto ama la libertà dei propri ausiliari e per quanto tempo dedica insieme a loro per incamminarsi nei sentieri ascoltando le emozioni nelle parole d’amore sussurrate in ogni loro sguardo o nell’udire la loro voce allo scovo del selvatico creando così un rapporto indissolubile;
Le sue spese saranno indirizzate sempre più all’acquisto di nuovi scarponi che alle munizioni ed armi; perché si sa che per lui è vivere tutto l’anno questa passione e non soltanto quei tre o quattro mesi di apertura venatoria.
Cacciatore è colui che aiuta soprattutto nella gestione della fauna e dell’ecosistema in maniera adeguata e consentita dalle norme vigenti, seguendo tradizioni di un paese di cui si sente orgoglioso.
Cacciatore è anche colui che si ritrova con la coscienza pulita, ammirando seguendone l’esempio di ogni comportamento di giusta moralità.
Ed io sono molto onorata di far parte di quest’enorme famiglia, portatrice di educazione e rispetto verso il prossimo, il territorio e la natura.
Nonostante il nostro essere così spontaneo, come sentito e vissuto sulla propria pelle un cacciatore, o meglio una normalissima persona amante di questa passione può essere oggetto di attacchi squallidi e vergognosi da parte di persone con pensieri totalmente differenti.
Individui forse troppo convinti sulle loro idee in modo autoritario, pensando che la caccia sia solo “uccidere l’animale” -almeno, così ho intrapreso io, osservando e analizzando ciò che mi è stato riferito personalmente- senza nessuna pretesa di voler costruire un dialogo costruttivo tra i diversi punti di vista, per il semplice fatto dell’individuarci con il nome di “cacciatore”.
Ed è così che ci rispettano, nominandoci “assassini”, “delinquenti”, “senza cuore” (per non descrivere spudoratamente le frasi più offensive) minacciandoci senza nessun pentimento sulla loro mancata educazione.
Bene o male al mondo siamo tutti diversi, ma ben per questo motivo ho avuto l’impressione che avrebbero confuso il nome della nostra categoria con quello del “bracconiere” con il quale
non ha assolutamente nulla in comune, anzi, non dovrebbe secondo me esistere o coincidere con la parola “caccia” o “cacciatori”.
Per non parlare invece della qualità di vita vissuta negli allevamenti intensivi, ove si costringono gli animali a risiedere in miserabili box senza pulizia ed igiene, in stabulazione fissa, legati ad una catena o qualsiasi altro aspetto legato all’alto impatto ambientale.
Ed è forse qui che bisognerebbe soffermarsi conoscendo e approfondendo ogni luce ed ombra della realtà senza ostacolarsi dalle false apparenze.
Perché ne fanno soltanto le conoscenze, le competenze, l’umiltà, e l’educazione un uomo istruito.
"Il bosco ha sempre saputo regalarmi rifugio all’anima.
Il bosco, è sempre stato anche per questo un qualcosa di speciale per me, fin dal primo momento che ho vissuto con lui.
Il bosco m’ha sempre affascinato così dall’alba al tramonto -con la voce in un soffio di vento, con il brillare della luce nei riflessi dell’acqua di un torrente, con il variare delle sue sfumature nelle vesti delle stagioni- facendomi amare ogni suo dettaglio, ogni sua piccola cosa.
Amate il bosco e lui... vi insegnerà a vivere."