Apricale: Cosa è rimasto della tragedia?
- Scritto da Luca Gironi
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Cosa sia successo ad Apricale la scorsa settimana ormai lo sanno tutti. Su questo terribile episodio si sono versati fiumi di inchiostro e, probabilmente, dette un mucchio di sciocchezze. Per questo, noi di Cacciando, abbiamo dato la notizia e riportato i tanti, troppi, commenti che sono subito piovuti da ogni parte, ma abbiamo aspettato a farne di nostri. Questo perchè pensiamo che, forse, sia opportuno conoscere bene un argomento prima di commentarlo. Poco importa, almeno secondo noi, chi fosse quel ragazzo e cosa facesse nel bosco o cosa passasse per la mente del cacciatore che ha sparato che, tra parentesi, è un ragazzo anche lui. L'unico punto importante in questa brutta vicenda è il tema della sicurezza. Perché, diciamocelo chiaro, l'incidente può capitare, purtroppo siamo tutti sotto il cielo, ma mai e poi mai si può accettare che si spari senza essere più che certi di quale sia il bersaglio. Questo è il tema centrale. Non le indegne prese di posizione degli animalisti, che immediatamente hanno gridato all'assassinio per poi ritrattare una volta capito che anche il ragazzo era armato o quelle ridicole del Ministro che vuol chiudere la caccia la domenica, come se potesse servire a qualcosa in termini di sicurezza. Ma nemmeno quelle dei sedicenti politici più o meno pro caccia, tutte tese a minimizzare l'accaduto. Già perchè in effetti qualcosa è accaduto: un ragazzo poco più che adolescente c'ha rimesso la vita ed un altro, nemmeno trentenne, ne pagherà le conseguenze. Non una cosa da poco... Per questo, occorre investire in sicurezza, puntando su una maggior formazione e consapevolezza di chi frequenta boschi e campagne, perchè molti sono i pericoli, anche senza metterci di mezzo un fucile. Infatti, la maggior parte dei morti e dei feriti che funestano le attività outdoor non sono certamente da attribuirsi a incidenti di caccia. Sarà difficile da credersi ma la troppa sicurezza nel percorrere un sentiero, a piedi o in bici, è molto più pericolosa. Quindi fermiamoci un attimo, facciamo un bel respiro e proviamo a mettere sul piatto delle soluzioni tanto per cambiare. I problemi, state sicuri, continueranno a pioverci addosso, che lo vogliamo o no.