Scomunicate quel prete: è un cacciatore!
- Scritto da Alessandro Bassignana
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Un appello a Papa Francesco perché scomunichi gli oltre 230 "preti cacciatori" è arrivato da Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDAA).
"Ognuno di questi preti la cui maggioranza è concentrata in regioni quali il Piemonte, il Veneto (ma se ne contano anche in Umbria, Toscana ed Emilia) possiede diversi fucili – ha precisato l'aspirante fustigatore di prelati nembrottini – fucili che sicuramente non sono strumento di pace e amore, ma di odio e morte per altre specie viventi".
Le doppiette in canonica non piacciono, e così questi emuli di Don Camillo, che si dedicano principalmente a cinghiale e fagiano (pur senza, così precisa Croce, disdegnare altre forme di caccia), dovrebbero così decidere se appenderle al chiodo o invece...rimettere l'abito talare.
Ce n'è anche per i vescovi, i quali a loro volta parteciperebbero a banchetti e libagioni nelle canoniche, nutrendosi di "... cadaveri di animali uccisi".
Il leader animalista prospetta una soluzione estrema, ricordando come Papa Francesco sia autore di un'enciclica dedicata alla tutela della Natura (Laudato si'), che però forse non ha letto bene, specialmente al punto n.129, perché la caccia non viene affatto demonizzata.
La caccia, conclude il presidente AIDAA, è "pratica vergognosa che si basa sulla violenza e sulla morte, quindi in netto contrasto con i principi di amore dettati dal cristianesimo", e chi la pratica dovrebbe essere ricondotto ad "...una vita di amore per la natura e per gli animali".
Vedremo ora cosa farà il Vaticano, e se verranno presi provvedimenti contro questi prelati che macchiano la categoria, un altro terribile scandalo per la Chiesa romana.