Ma che passo sarà?
- Scritto da Luca Gironi
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Ormai siamo arrivati alla metà di ottobre, possiamo quindi fare un primo bilancio del passo. Per quello che riguarda i tordi, dopo un inizio promettente, con una buona entrata di uccelli in corrispondenza di San Michele, il 29 settembre, data che tradizionalmente dà inizio al passo, tutto si è un po' fermato. Altro bel picco è stato osservato, specialmente nelle regioni del nord-est, nella settimana dal 3 al 9 ottobre. Sfuriata di passo seguita da un altro momento di stasi. Negli ultimi giorni, in contemporanea con gli avvistamenti dei primi sasselli nell'estremo nord-est, una perturbazione particolarmente intensa ha colpito l'area dell'alto Tirreno fermando nuovamente il movimento degli uccelli e incanalandoli nel versante adriatico, a tutto vantaggio degli appassionati di Umbria e Marche. I colombacci hanno fatto la loro comparsa in forze ai primi di ottobre, transitando per lo più alti tra una perturbazione e l'altra. Purtroppo sembra che il passo regolare di una volta, quando le stagioni erano ben definite, e non erano comparse le bizzarrie climatiche degli ultimi anni, sia definitivamente archiviato. Tradizioni centenarie che avevano portato alla nascita di modi di dire legati al passo degli uccelli, ormai non sono più rappresentativi. Se ne delineeranno di nuove oppure rimarremo sempre nell'incertezza con punte di passo legate soltanto agli andamenti meteorologici. Una risposta a questo quesito può venire dalle campagne di inanellamento e dalle analisi dei loro risultati. Qua sotto ci sono i riferimenti di tre importanti stazioni di inanellamento, due italiane e una svedese, dando un'occhiata ai loro risultati si possono scoprire cose decisamente interessanti:
https://pizzoc.wordpress.com
http://www.anuu.org/
http://www.falsterbofagelstation.se/index_e.html