Magiche bianche
- Scritto da Paolo Ceschina
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" Non rientra ! … È salita su per il canale…"
" Andiamo su, se non torna le ha trovate… la sopra è il loro posto!"
" Azz... "
La neve non porta copre i buchi tra i sassi delle gande, batti cuore e fiatone, aria gelida giù per la gola punge i polmoni che pompano come mongolfiere.
La salita è infinita ma la curiosità che porta al di là dello scollinare è un motore infallibile, agli ultimi metri il collo si allunga e gli occhi si affilano a cercarla sopra…
" dov’è ?!?? "
" sali, sali…!"
" eccola!! … ce le ha lunghe, vai con calma "
Uno sguardo in dietro d’intesa, ti aspetta e comincia a guidare…
" pianooo "
" eccole… le vedi? Pedinano … le vedi? "
" ne vedo una … azz... guarda dove sono già…"
" si arroccano, forse tengono…"
Guida.
Passi felpati sulla neve, un occhio sul cane e uno sulle rocce davanti, ogni tanto un sguardo in dietro dov’è rimasto lo zaino e avanti tra i massi. Le dita avvolgono sicure il calcio della doppietta quasi a volerlo comprimere mentre le distanze calano.
" le vedi?"
" siii "
"spara! "
"… no… a terra noo.."
" sparaaa.."
" …ma noo.."
Leggero il frullo, le sagome bianche, sovrapponendosi ora al manto nevoso ora al nero delle rocce, magicamente danno vita al candito deserto alpino e due tuoni rompono il silenzio dell’inverno che arriva.
" ne ho prese??"
" … no !!! "
" azz, mi hanno fregato, non avevo più fiato e pensavo s’abbassassero.."
" .. e già… tranquillo vedrai che le ritrova…"