Mi piacque...
- Scritto da Cacciando
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Prefazione Seconda decade di Settembre di parecchi anni fa.
Sono titolare di una fascetta per l’abbattimento di un camoscio maschio adulto.
Poche righe, per descrivere la mia prima uscita di caccia in montagna.
Sono ricordi unici, che devo interamente ad un amico che mi convinse della bellezza di questa caccia.
Sono sensazioni intense che riaffiorano tuttora ripercorrendo gli stessi sentieri ; descriverle non può che arricchirle. Mi piacque …… Mi piacque il silenzio notturno che accompagnò il mio passo sul sentiero che portava alla Fontana dei Camosci ; la scia di una perseide che in un attimo solcò la valle fu di buon auspicio.
…………..…il respiro del vento che il mattino seguente si insinuò in quella abetaia buia come la notte, dove seduto in un letto d’aghi, riprendevo fiato con il mio hannoveriano. ……………. la sua luce, quella che filtrava dalle forcelle delle crode di quando il sole sta per tramontare, quella che si infilava nei vicoli delle antiche grange, quella piena che inondava declivi aperti rubati al bosco o alle forre che squarciavano il fondo delle vallate, ciotole in una splendida corona regale di vette. ……………. quell’autunno; un travolgente magma di colori che inebriava le valli, i muschi, le pervinche, i rododendri, le foglie numerose ed avvolte da sericee bave di chiocciola in un bosco ormai spoglio, ove la luce filtrava e faceva risplendere algide tele abbandonate, il mio primo pirsch, il vento e ancora le foglie……….che avvertirono il capriolo del mio passaggio….. il suo abbaio….. ……………. quell’inverno, vero,con i suoi silenzi, ove a malapena potei sentire i miei passi e le ciaspole rimestare la neve fresca. Tutto era candido e ovattato, anche la voce del vecchio stutzen… …………….,quando riuscii a percepirlo, il fruscio leggero dei fiocchi di neve, quel danzare nell’aria prima di appoggiarsi sulle fronde degli alberi, sui ginepri scheletriti,
sul suolo, sui muretti, sulla legna accatastata. ……………..l’acqua, il suo fragore,i ruscelli, vene capillari di torrenti maestosi ispiratori di Smetana, umidi greti rocciosi testimoni di fugaci abbeverate. ..............l’atmosfera mistica degli appostamenti e lo stupore, in quei momenti, di percepire distintamente attimi salienti della tua esistenza, nel bene e nel male. Tutto ciò mi piacque molto, molto……e come un innamorato appena posso torno da Lei, la mia montagna, che è il regno del silenzio, ma….. solo per chi non sa ascoltare.