La Speranza è l'ultima a morire!!
- Scritto da Cacciando
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La Speranza è l’ultima a morire!!
La notte è trascorsa insonne,
la sveglia incomincia a trillare, scendo velocemente dal letto, mi vesto, prendo il fucile e la cartucciera ed esco di casa, mia moglie incomincia a borbottare poiché non riesce a dormire.
E’ buio,
la campagna è deserta, e silenziosa,
la nebbia incomincia a salire,
il sole timidamente sta sorgendo all’orizzonte, colorando la campagna, è ancora basso,
il giallo del grano e del granoturco si accende, le foglie bagnate delle ormai rare piantagioni di bietole brillano al sole; la terra arata: dura, secca, incomincia a colorarsi di bianco e nero.
Le rade vigne contornano i campi coltivati.
Il popolo venante, ormai scarno dalle mie parti, è in attesa con i propri ausiliari vicino alle automobili, in fermento, scalpitante.
Il silenzio,
le riflessioni su dove andare a sciogliere i cani sono le uniche argomentazioni del giorno,
Le poche bietole rimaste,
i campi ricoperti di stoppie di grano e mais profumano,
l’aria calda, appena accennata, arriva in faccia,
è l’ora, sguinzagliamo i cani,
incominciano a correre da tutte le parti euforici, si odono le prime fucilate, il cane rallenta e ferma,
il cuore batte forte, in modo affannoso, di corsa, raggiungo lo raggiungo,
sparo e padello una quaglia, si riprende la caccia, si cammina in modo affannato;
arrivano le 10 e non si vede niente nemmeno un cenno del cane,
la cacciatora è ancora vuota, la speranza incomincia a svanire, la voglia di stanare è tanta e si continua,
arrivano le 11 incominciamo a cacciare in un campo ricoperto da stoppie di mais,
il cane rallenta e ferma di scatto, repentinamente in prossimità di un fosso, s’invola una fagiana e cade, il cane vuole saltare il canale che ci divide, è largo e profondo, lo metto al guinzaglio, faccio il giro dal ponte,
continuo a cacciare ma non si trova niente il cane cerca senza neanche un cenno di naso o di emanazione,
sono lì che sto cercando la fagiana, il cane va in ferma, parte la lepre, la incarniero, alzo gli occhi e trovo la fagiana uccisa prima a pochi metri da me.
La notte è trascorsa insonne,
la sveglia incomincia a trillare, scendo velocemente dal letto, mi vesto, prendo il fucile e la cartucciera ed esco di casa, mia moglie incomincia a borbottare poiché non riesce a dormire.
E’ buio,
la campagna è deserta, e silenziosa,
la nebbia incomincia a salire,
il sole timidamente sta sorgendo all’orizzonte, colorando la campagna, è ancora basso,
il giallo del grano e del granoturco si accende, le foglie bagnate delle ormai rare piantagioni di bietole brillano al sole; la terra arata: dura, secca, incomincia a colorarsi di bianco e nero.
Le rade vigne contornano i campi coltivati.
Il popolo venante, ormai scarno dalle mie parti, è in attesa con i propri ausiliari vicino alle automobili, in fermento, scalpitante.
Il silenzio,
le riflessioni su dove andare a sciogliere i cani sono le uniche argomentazioni del giorno,
Le poche bietole rimaste,
i campi ricoperti di stoppie di grano e mais profumano,
l’aria calda, appena accennata, arriva in faccia,
è l’ora, sguinzagliamo i cani,
incominciano a correre da tutte le parti euforici, si odono le prime fucilate, il cane rallenta e ferma,
il cuore batte forte, in modo affannoso, di corsa, raggiungo lo raggiungo,
sparo e padello una quaglia, si riprende la caccia, si cammina in modo affannato;
arrivano le 10 e non si vede niente nemmeno un cenno del cane,
la cacciatora è ancora vuota, la speranza incomincia a svanire, la voglia di stanare è tanta e si continua,
arrivano le 11 incominciamo a cacciare in un campo ricoperto da stoppie di mais,
il cane rallenta e ferma di scatto, repentinamente in prossimità di un fosso, s’invola una fagiana e cade, il cane vuole saltare il canale che ci divide, è largo e profondo, lo metto al guinzaglio, faccio il giro dal ponte,
continuo a cacciare ma non si trova niente il cane cerca senza neanche un cenno di naso o di emanazione,
sono lì che sto cercando la fagiana, il cane va in ferma, parte la lepre, la incarniero, alzo gli occhi e trovo la fagiana uccisa prima a pochi metri da me.