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La leggenda

SI NARRA CHE I CACCIATORI QUANDO SI TROVINO A RACCONTARE DELLE LORO

MIRABOLANTI AVVENTURE VENATORIE INGIGANTISCANO SEMPRE I FATTI.

LE CLASSICHE LEGGENDE DA BAR, SULLE QUALI NASCONO SEMPRE INTERMINABILI

DISCUSSIONI IN MERITO ALLA LORO VERIDICITA’ E AFFIDABILITA’, HANNO DA

SEMPRE ACCOMPAGNATO IL MONDO VENATORIO.

PERSONALMENTE OSO DIRE CHE MI PIACE ASCOLTARE CERTI RACCONTI DOVE, NON

LO NEGO, HO SEMPRE LETTO FRA LE RIGHE UN PO’ DI FANTASIA CHE A VOLTE DA’

QUEL TOCCO ROMANTICO E AVVINCENTE AI RACCONTI.

FU COSI CHE, UN BEL GIORNO, DI RITORNO DA UNA BATTUTA DI CACCIA MI TROVAI A

PENSARE A CIO’ CHE AVREI IO STESSO RACCONTATO DOPO UNA GIORNATA APPENA

TRASCORSA A CACCIA.

PROBABILMENTE PRESO DALL’EUFORIA AVREI NARRATO IN MANIERA TALMENTE

PARTICOLAREGGIATA LA MIA AVVENTURA…MA SAREBBE STATA CATALOGATA

"LEGGENDA DA BAR"??

VEDIAMO VOI COSA NE PENSATE…

LA MIA MATTINATA INIZIO’ APPENA L’ALBA FECE CAPOLINO ALL’ORIZZONTE.

SUBITO COMINCIARONO I PREPARATIVI PRE-PARTENZA: CARICAI LA MIA VECCHIA

FORD FIESTA CON VIVANDE, BEVANDE, FUCILE, CARTUCCE E IL MIO VECCHIO

GIUBBINO PORTAFORTUNA.

FECI SALIRE MESSALINA, LA MIA INSEPARABILE COMPAGNA DI CACCIA, UNA

SPINONA ITALIANA DI 2 ANNI, DINAMICA E CATTIVA VENATORIAMENTE, INFALLIBILE

GIA’ DA CUCCIOLA SUI BECCACCINI.

PER LEI, DOTATA DA MADRE NATURA DI UN NASO ECCEZIONALE, IL TERRENO NON E’

MAI ABBASTANZA GRANDE.

PARTIMMO IN DIREZIONE DELLA PIANURA DOVE CI ATTENDEVANO PER LA MAGGIOR

PARTE CAMPI IMMENSI DI STOCCHI DI GRANOTURCO INFRAMMEZZATI DA PRATI

STABILI, IL TUTTO CON UNA PARTICOLARITA’ CHE LI RENDEVA SIMILI: ACQUA E

FANGO IN OGNI DOVE.

IL PERIODO ERA DI QUELLI PROPIZI, ANCHE SE FINO AD ORA DI BECCACCINI SE NE

ERANO VISTI MOLTO POCHI.

ARRIVATI SUL POSTO E POSIZIONATA LA MACCHINA SCENDEMMO E INIZIAMMO IL

RITO DELLA PREPARAZIONE: STIVALI, GIUBBOTTO, CARTUCCE E FUCILE PER ME; UN

SORSO D’ACQUA, UNA BELLA STIRATA E GLI ULTIMI BISOGNI FISIOLOGICI PER LEI.

IL SOLE RISCALDANDO LENTAMENTE L’AMBIENTE INTORNO A NOI, SCIOGLIEVA IL

GHIACCIO E LA BRINA PORTATI DALLA NOTTE PRECEDENTE, FACENDO SCINTILLARE LE

ULTIME GOCCE DI GHIACCIO CHE SCENDEVANO PIANO DALL’ERBA E DAGLI STOCCHI

ORMAI ANNERITI DALLE INTEMPERIE.

FIDUCIOSI CHE LA GIORNATA CI AVREBBE REGALATO GRANDI EMOZIONI CI

INCAMMINAMMO PER QUESTE DISTESE.

MESSALINA PARTI’ SUBITO PREPOTENTEMENTE, STIMOLATA FORSE DALL’INATTIVITA’

FORZATA DELLA SETTIMANA. QUESTO LA PORTO’ AD ESSERE TROPPO ESUBERANTE

ED INFATTI DOPO POCO SI RITOVO’ TROPPO A RIDOSSO DEL SELVATICO QUANDO

PERCEPI’ L’EMANAZIONE E ENTRAMBI SI RESERO PARTECIPI DI UNA FUGA E

RINCORSA LIBERATORIA.

IL BECCACCINO CON IL SUO BACIO E IL SUO VOLO SAETTANTE SEMBRAVA

PRENDERSI GIOCO DI NOI MENTRE MESSALINA ESPRIMEVA TUTTA LA SUA FORZA IN

UNA RINCORSA CHE VOLEVA ESSERE UN IMPOSSIBILE RIMEDIO AL SUO ERRORE.

AL SUO CELERE RITORNO LA TRANQUILLIZZAI E CON UN PAIO DI CAREZZE

AFFETTUOSE SULLA TESTA LA INVITAI A RILANCIARSI SENZA PAURA.

E LEI QUASI CAPENDO QUELLO CHE VOLEVO TRASMETTERLE, SENZA FARSELO

RIPETERE RIPRESE LA CERCA GUIDATA DAL VENTO, A VOLTE SPINGENDOSI FORSE

OLTRE IL MIO CONTROLLO, MA RIENTRANDO COSI’ DA ESEGUIRE UNA CERCA

ORDINATA.

DOPO ESSERCI LASCIATI ALLE SPALLE ALCUNE ORE DI CAMMINARE TRA GLI STOCCHI

CON UN NULLA DI FATTO ORA FINALMENTE TOCCAVA AD UN PRATO ALLAGATO.

NEMMENO ERO ARRIVATO A METTERCI PIEDE CHE OLTRE AD ESSO, IN UN ARATO,

TRE BECCACCINI CI SALUTARONO PERDENDOSI NELL’AZZURRO DEL CIELO.

SENZA PENSARCI CONTINUAMMO LA NOSTRA PERLUSTAZIONE E NEL RIENTRARE DA

UN LARGO LACET A POCHE DECINE DI METRI DAL FONDO DEL TERRENO MESSALINA

ALZO’ LA TESTA ENTRANDO IN UNA TESA FILATA, CON NASO IN CIELO E CODA CHE

PARLAVA PUNTANDO IL FONDO DEL PRATO.

IO ALLORA ALLUNGAI IL PASSO PER AVVICINARMI MA SENZA FARE RUMORE.

A POCHI METRI DAL FOSSO CHE DELIMITAVA I TERRENI SI BLOCCO’ IN FERMA,

ALLUNGAI IL PASSO PUR SAPENDO CHE NON AVREBBE FORZATO L’AZIONE, MA

ALCUNI SUOI ATTEGGIAMENTI, NASCONDEVANO QUALCOSA DI INSICURO.

NEL SENTIRMI ARRIVARE, RIPRESE LA FILATA DISCENDENDO NEL FOSSO E RISALENDO

DALLA PARTE OPPOSTA METTENDOSI IN FERMA.

NEL FRATTEMPO GIUNSI ANCHE IO NEI PRESSI DEL FOSSO E FERMANDOMI CON IL

CUORE ORMAI IN GOLA, BRIVIDI PERCORSERO LA MIA SCHIENA MENTRE GUARDAVO

STUPEFATTO L’AZIONE CHE LA MIA CUCCIOLA STAVA CONDUCENDO.

RIMASI IMMOBILE PER PAURA CHE TUTTO SVANISSE: ERA UN’IMMAGINE TROPPO

BELLA; VEDERLA LI’ APPENA OLTRE IL FOSSO CON LE ZAMPRE SPROFONDATE NEL

FANGO IN FERMA CON IL NASO VERSO IL CIELO AD INDICARE UN PUNTO FORSE

ANCORA LONTANO ERA VERAMENTE APPAGANTE.

LA VIDI GIRARE LENTAMENTE LA TESTA PER CONTROLLARE LA MIA POSIZIONE E

RICOMINCIARE AD AVANZARE DELICATAMENTE COME SE STESSE CAMMINANDO SU

UNA SOTTILE LASTRA DI GHIACCIO, IN QUEGLI ATTIMI SEMBRO’ CHE TUTTO IL

MONDO FOSSE CALATO IN SILENZIO AD OSSERVARCI.

UN ATTIMO DOPO, ALL’IMPROVVISO, TUTTO SI RUPPE. TRE BECCACCINI AD UNA

DECINA DI METRI DAL CANE SI LEVARONO DISTRIBUENDO I LORO BACI DI RABBIA E

CONTEMPORANEAMENTE PARTIRONO LE MIE FUCILATE. MESSALINA TORNO’ A

SFODERARE LA SUA POTENZA, DIMENTICANDO DELICATEZZA ED ELEGANZA

RINCORSE I BECCACCINI IN QUESTO MARE DI FANGO CHE SI CHIUDEVA INTORNO

ALLE SUE ZAMPE MA CHE NULLA POTEVA PER FERMARLA.

CON UN PO’ DI FORTUNA AL TERZO COLPO CHE ESPLOSI UN BECCACCINO SI STACCO’

DAL CIELO INTERROMPENDO LA VELOCE FUGA E LASCIANDOSI CADERE A TERRA,

FERMANDO A SUA VOLTA LA CORSA DI MESSALINA.

LO RACCOLSE E TORNO’ DA ME TROTTANDO, MENTRE GLI ALTRI BECCACCINI FECERO

RISUONARE GLI ULTIMI BACI NELL’ARIA.

ERO GIA’ SATURO DI EMOZIONI E SODDISFATTO DI COME ERA ANDATA LA

MATTINATA CHE DECISI DI FERMARMI PER UNO SPUNTINO.

APPOGGIATI AL COFANO DELLA NOSTAR MACCHINA, ACCAREZZATI DAL SOLE CHE CI

TOGLIEVA ALMENO UN POCO DEL FREDDO RACCOLTO NELLA MATTINA CI

DIVIDEMMO I PANINI: ANCHE MESSALINA SI ERA GUADAGNATA LA SUA PARTE.

DECISI DI CAMBIARE ZONA E TENTARE ANCORA LA FORTUNA PRIMA DI ANDARE

VERSO CASA.

A STOMACO PIENO, CON LO SPIRITO RAVVIVATO DALLE BELLE EMOZIONI E CON LE

GAMBE STANCHE CI TROVAMMO AD AFFRONTARE UN TERRENO VERAMENTE

DIFFICILE.

UN’IMMENSA DISTESA DI STOCCHI DI GRANOTURCO DA POCO TAGLIATO,

ATTRAVERSATO DA PROFONDI SOLCHI PIENI D’ACQUA E FANGO CREATI DA MEZZI

AGRICOLI, CI LANCIAVA LA SUA SFIDA.

PRENDEMMO IL TERRENO CON IL VENTO A NOSTRO FAVORE E CON CALMA

INIZIAMMO L’ESPLORAZIONE.

MESSALINA INIZIO’ CON UNA CERCA AMPIA MA POCO PROFONDA, CAPII ALLORA DI

DOVERE IMPOSTARE UN RITMO PIU’ ALTO AUMENTANDO LA MIA ANDATURA COSI’

DA RILANCIARE LA PROFONDITA’ DELLA CERCA CHE IN QUESTA CACCIA NON SERVE

TROPPO DETTAGLIATA.

CIRCA VERSO LA META’ IL RITMO ALTO STAVA FACENDOCELA PAGARE, LE GAMBE

FATICAVANO AD USCIRE DAL FANGO E IL SUDORE INFASTIDIVA I MOVIMENTI .

ANCHE PER MESSALINA LA SITUAZIONE ERA SIMILE, AVEVA STRETTO LA CERCA E

RALLENTATO L’ANDATURA.

MA ANCHE IN QUESTA OCCASIONE IL DESTINO AVEVA IN SERVO UNA SORPRESA,

MESSALINA AVVERTI’ QUALCOSA, RISALI’ IL VENTO A TESTA ALTA E SI FERMO’.

STETTI A GUARDARLA, ERA MOLTO DISTANTE E VOLEVO ESSERE SICURO PRIMA DI

RAGGIUNGERLA.

AVANZO’ ALCUNI METRI E SI FERMO’ ANCORA.

DECISI ALLORA DI ANDARE A VEDERE.

MENTRE MI AVVICINAVO LEI CONTINUAVA A PROCEDERE LENTAMENTE

FERMANDOSI OGNI POCHI PASSI, SEMPRE A TESTA ALTA AD INDICARE UN PUNTO

LONTANO MA PRECISO.

DECISI CHE ERA ORA DI ALLUNGARE IL PASSO.

POCHE DECINE DI METRI CI DIVIDEVANO E LEI PROCEDEVA SEMPRE PIU CAUTA

SCENDENDO E RISALENDO DOLCEMENTE I SOLCHI LASCIATI DAI TRATTORI.

AD OGNI SUO PASSO MI ASPETTAVO CHE DAVANTI A LEI SI LEVASSE QUALCOSA,

ANCHE SE ORMAI STAVO PERDENDO LA SPERANZA.

LA DISTANZA PERCORSA DA MESSALINA ERA DAVVERO RIGUARDEVOLE MA LEI

SEMBRAVA SICURA.

COME PER MAGIA QUALCHE METRO PIU’ AVANTI UN BECCACCINO PARTI’ RAPIDO

ZIGZAGANDO A FILO DEGLI STOCCHI NASCONDENDOSI NEL TRAMONTO CHE INIZIAVA

A DISTENDERE LA SUA OMBRA,MA LE RAPIDE FUCILATE RUPPERO COME SEMPRE IL

SILENZIO E LA MAGIA.

IL BECCACCINO SCOMPARVE DIETRO ALLA VEGETAZIONE RAGGIUNTO DA UNA

FUCILATA, MESSALINA LO RACCOLSE E ME LO PORTO.

IO L’ASPETTAVO ORMAI STREMATO PENSANDO CHE QUEL TALE AVEVA

RAGIONE…CHI NON HA MAI VISTO NASCERE UNA DEA, NON LO SA CHE COS’E LA

FELICITA’.

ED ECCOMI GIUNTO A CASA, LA DOMANDA ARRIVO’ VELOCE DA MIO PAPA’ CHE MI

ASPETTAVA SULL’USCIO: COM’E ANDATA LA GIORNATA?

DEPONENDO I DUE BECCACCINI SUL TAVOLO RISPOSI: E’ NATA UNA LEGGENDA.

ED IL BELLO DELLE LEGGENDE E’ CHE ALCUNE SONO VERE!!

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