Gente d'altri tempi
- Scritto da Cacciando
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Tra i ricordi piu' cari della mia fanciullezza c'e' quello delle battute di caccia alla volpe che si svolgevano negli anni 60 presso un'enorme e stupenda azienda agricola e zootecnica di proprieta' dello Stato a pochi chilometri da Roma,dove mio nonno,per circa 45 anni ha prestato servizio come Guardia Campestre con relativi compiti di vigilanza venatoria e sorveglianza. Queste battute,organizzate una o due volte l'anno per limitare il numero delle volpi che puntualmente razziavano i pollai dei dipendenti residenti e falcidiavano le covate dei piccoli di fagiano,erano per noi bambini un evento davvero entusiasmante ed eccitante.Ovviamente non era a noi permesso di prenderne parte per ovvi motivi di sicurezza,ma cio' che avveniva dopo aveva il potere di lenire la stizza ed il dolore che provavamo per esserne stati esclusi. Dopo le cacciate,decine di cacciatori si ritrovavano chiassosamente intorno ad enormi grigliate di "ciccia" di vario genere;salsicce,braciole di maiale e di pecora,pancetta ...offerte da un salumiere della zona,appassionato cacciatore che tirava fuori dalla sua Fiat 1100 intere cassette di carne gia' pronta per esser cotta, che adagiata sulle griglie emanava un fumo profumato e stuzzicante.Il vino scorreva a fiumi (non per noi bimbi chiaramente)e per noi ragazzini,trovarci in mezzo a quella "masnada" di "Pirati Buoni",armati di coltellacci per tagliar la carne e le cartuccere ancora allacciate erano un onore ed un'emozione che toglievano il fiato. Poi man mano che il tasso alcolico si "impennava"nelle loro vene,questi omaccioni cominciavano con gli sfotto' e con le storie incredibili e gonfiate all'eccesso per suscitare l'ilarita' degli astanti e far si che i chiamati in causa rispondessero con sfondoni ancor piu' elaborati e "pirotecnici". Ricordo sempre con grande commozione il grande Santino,famosissimo lepraiolo,morto due anni fa all'eta' di 96 anni .Era un uomo dotato di un'ironia incredibile ed un sarcasmo stupefacente.Memorabile e' rimasta quella volta,proprio durante una di questi raduni post battuta,che il Sor Umberto,che aveva clamorosamente padellato una volpe "facile" di prima e seconda canna,divenne il bersaglio dell'ironia mordente di Santino, che con la sua faccia furba ed i suoi baffetti sottili e sempre ben curati disse: "Amici mia....avete visto er Sor Umberto che coppia de padelle?Co' ddu' schioppettate ha fatto ddu buchi per tera che domaniAggiungi un nuovo appuntamento per domani ce piantano un par de querce!"Tutti ridevano a crepapelle dandosi pacche e tracannando vino.Santino continuo' :"Ma nun e' finita qua'!!!!A un certo momento dopo che s'era rimesso a la posta er sor Umberto s'e' sentito bussa' su una spalla e 'na voce strana gli ha detto...A Sor Umbe'...che c'ha da accenne'??? Indovinate un po' chi era?Era la volpe cor sigaro in bocca che nun trovava i fiammiferi!! Ao'...l'ha ripadellata n'antra vorta!!!"A questo punto la risata divenne oceanica,grassa e roboante...anche il Sor Umberto,che masticava pane e salsiccia,rideva come un pazzo,viola in volto e sul punto di soffocare.Con questo ritmo si continuava fino a sera e noi bambini,circondati da questi "Briganti Buoni" ci sentivamo come loro,gia' uomini....gia' cacciatori. Ringrazio sempre il Padreterno per avermi fatto crescere tra gente simile,gente che anche se piena di problemi,li affrontava prendendoli di petto.Gente che odorava di tabacco e polvere da sparo,ironica e strafottente ma anche altruista e pronta a tendere la mano.... gente che non c'e' piu';gente d'altri tempi.