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Luca Gironi

Luca Gironi

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MAZZALI (FDI): PROGETTO DI LEGGE BRAMBILLA IMPROPONIBILE

“Bimbo di nove anni ferito a Osimo da un cacciatore: un fatto terribile è vero, ma un fatto accidentale che non può diventare occasione per l’onorevole Brambilla di agitare il sospetto che i cacciatori siano potenziali assassini da reprimere in tutti i modi .

Vorrei ricordare che chi esercita l’attività venatoria ama e rispetta la natura più di tutti gli altri; i percorsi di caccia sono tracciati e segnalati nel rispetto e nella tutela della sicurezza e dell’incolumità umana. Purtroppo ogni giorno, compiendo le attività quotidiane, mettiamo a repentaglio la nostra vita a causa di fattori esterni, ma non per questo smettiamo di vivere. Gli incidenti più numerosi infatti si verificano per strada, sul posto di lavoro e anche in casa. Non per questo ci sogniamo, per ogni evento che comporti una compromissione temporanea o definitiva delle condizioni di salute di qualcuno o, nei casi più gravi, la morte, di presentare un disegno di legge apposito. Cosa dovremmo fare ? Prepariamo una legge per reprimere l’omicidio domestico ? E un’altra per l’omicidio sul posto di lavoro? E un altro per l’omicidio derivante da caduta di cornicione? L’omicidio è omicidio sempre, e cioè privazione della vita, non c’è bisogno di qualificarlo. Ecco perché ritengo che la proposta della Brambilla sia surreale al punto di diventare quasi demenziale.

La caccia non è sport; è tradizione, passione e tutela dell’ambiente. Non sopporto l’idea, il pensiero che la mia gente sia assimilata a degli sbandati che sotto l’effetto dell’alcol provocano gli incidenti del sabato sera. Evocare, infatti, la creazione legislativa del reato di omicidio venatorio equivarrebbe a questo, e ciò non è tollerabile. La nostra categoria è già stata fin troppo penalizzata e flagellata da norme sempre più stringenti, non siamo delinquenti!

I cacciatori hanno sempre esercitato la passione venatoria nei rispetti della distanza di sicurezza, la categoria stessa è già abbastanza sanzionata per dei frequenti errori di interpretazione delle normative, e non è assolutamente il caso di peggiorare la situazione. Non hanno mai partecipato a nessuna battuta di caccia dei minori, se la Brambilla ritiene che accada ciò, porti le prove documentate, se no sono solo parole al vento.

L’on. Brambilla parla di ciò che non conosce. Le sue proposte sono fantasiose e non stanno né in cielo, né in terra.

Le famiglie sono libere di passeggiare tranquillamente nei boschi il fine settimana, ma loro stesse devono prestare attenzione ai percorsi di caccia che, ripeto, sono segnalati in tutti i modi ben visibili come richiesto da normativa; esattamente come chiunque di noi deve fare attenzione ad attraversare la strada anche se si trova sulle strisce pedonali. La prudenza e il senso di responsabilità sono doveri che devono riguardare tutti i cittadini.

Le dichiarazioni della Brambilla sono solo un pretesto per portare avanti le proteste dei suoi amici animalisti che alimentano condotte pericolose di gente che cammina per i boschi e campi solo per il puro piacere di disturbare e mettere a dura prova i nervi dei regolari cacciatori. Basta vedere qualche loro sito web per capire che si tratta di gente pericolosa e violenta che prova odio e rabbia repressa, che poi non vede l’ ora di sfogare su qualcuno.

Credo sia arrivato il momento di smettere di stare sulla difensiva e di comunicare forte e chiaro tutte le cose positive che i cacciatori fanno sul territorio. Come mai nessuno parla della pulizia dei boschi che essi organizzano frequentemente, con umiltà e senza battage pubblicitario? Come mai nessuno dice che la presenza dei cacciatori rappresenta un deterrente per i piromani? Qualcuno conosce i numeri dei tanti atti illeciti che sono stati portati alla luce grazie alla presenza di chi esercita l’attività venatoria? Ebbene, si parlasse di queste cose ogni tanto, evitando di dare addosso alla categoria solo perché non si condivide un’attività ereditata dai nostri progenitori. Che le piaccia o no, anche la Brambilla discende da un avo cacciatore, fin dal Paleolitico, perché questa è la storia dell’uomo”.

MAULLU (FI): “BRAMBILLA NON SA DI CHE PARLA, SUOI VALORI ESTRANEI A CENTRODESTRA”

“L’accanimento ideologico di Michela Brambilla verso la caccia ha ormai superato i limiti della decenza ed è davvero sconcertante. La deputata vorrebbe infatti introdurre il reato di omicidio venatorio, scagliandosi contro una categoria di cui non conosce assolutamente nulla e di cui continua a occuparsi soltanto per un capriccio o forse per inseguire qualche moda. In questi anni ho avuto modo di entrare in contatto con la realtà dei cacciatori sul territorio, partecipando a tante iniziative e toccando con mano la straordinaria realtà della caccia e di chi la esercita per passione. Pensare di attaccare questa categoria soltanto per una mera avversione ideologica, con proposte di legge assurde e basate sul nulla assoluto, è davvero offensivo ed è anche poco rispettoso per quel milione di cacciatori italiani che continuano a portare avanti la loro attività con grande passione, salvaguardando gli ecosistemi naturali e contribuendo alla loro tutela. Gli attacchi di questo genere potrebbero arrecare dei danni enormi anche all’indotto economico generato dalla caccia, il che sarebbe davvero ingiusto. La proposta della deputata forzista non ha alcun senso, soprattutto se si considerano i dati: la caccia, numeri alla mano, è molto meno pericolosa di altri generi di attività, come la pesca professionale o il ciclismo amatoriale, che produce circa 250 morti all’anno (200 in più della caccia). A Michela Brambilla, i cui valori sono evidentemente contrari a quelli della maggioranza del centrodestra, suggeriamo di fondare una sua personalissima forza politica, magari ispirandosi a qualche movimento di animalisti integralisti”.

FIDC: SUI KEY CONCEPTS MIPAAFT E REGIONI SONO PER MANTENERE I TEMPI

Nella riunione della scorsa settimana le Regioni sono state compatte sulla difesa degli attuali tempi di prelievo. Stessa posizione espressa dal ministero delle Politiche agricole. ISPRA irrigidito sulle sue posizioni, non sembra aperto alla mediazione

Si è svolta come previsto venerdì della scorsa settimana la riunione di aggiornamento fra tutti i diversi portatori di interesse coinvolti nel processo di revisione dei KC delle specie tordo bottaccio, tordo sassello, cesena, beccaccia e alzavola.
All’incontro tutte le Regioni presenti e le tre collegate in videoconferenza hanno espresso la chiara volontà di collocare i KC in febbraio (prima decade) per tutte le cinque specie, al fine di non introdurre problematiche sui calendari venatori, e di mantenere la data della chiusura del prelievo al 31 gennaio come scelta equilibrata che vale ormai da 26 anni.
Presenti anche questa volta per Federazione Italiana della Caccia Michele Sorrenti, Daniel Tramontana e Valter Trocchi. Per ANLC erano presenti Alessandro Cannas e l’Avv. Enzo Trotta. Il dott. Sorrenti ha esposto varie osservazioni alle posizioni ISPRA, accompagnandole con diapositive illustrative che hanno messo in evidenza le conclusioni di diversi lavori scientifici, sia italiani, sia esteri, che testimoniano la correttezza delle proposte delle AAVV. ISPRA è rimasto ancorato alle sue posizioni, che purtroppo sono frutto non di lavori sperimentali, ma di interpretazioni di dati.
Anche il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, presente con il funzionario Stefano D'Ambrosi, ha condiviso la posizione delle Regioni.
Al termine della riunione è stato dichiarato che la bozza finale del documento risultante dai lavori verrà fatta circolare fra i partecipanti prima di essere inviata alla Commissione Europea.
Auspichiamo che le evidenze esposte dai ricercatori delle associazioni venatorie e la posizione comune espressa da Regioni e ministero delle Politiche agricole convincano il ministero dell’Ambiente, che avrà l’ultima parola sulla questione, ad accettare la soluzione di equilibrio espressa, che eviterebbe di portare ad una contrazione ingiustificata dei tempi di prelievo e riacutizzerebbe i contenziosi fra organi dello Stato.

Roma, 31 ottobre 2018 – Federazione Italiana della Caccia

 

Benelli Argo E Fluted

  • Pubblicato in Le Armi

Iniziamo rispondendo ad una domanda che nasce spontanea dopo aver sentito parlare dell’ultimo modello di Benelli. Cosa sono e perché si fanno le canne fluted? Quali sono le loro caratteristiche principali che le fanno preferire? 

Foto Argo E fluted emo1 min

Per una completa spiegazione è necessario partire da lontano, spiegando il concetto di massa.
La massa di un corpo è la misura della sua inerzia, cioè della resistenza che il corpo oppone a tutte le variazioni del suo stato di quiete o di moto; analogamente (l’energia termica è equivalente a quella meccanica), quando in termodinamica parliamo di inerzia termica accade che la massa ci da la misura della capacità di un materiale o di struttura di variare più o meno velocemente la propria temperatura come risposta a variazioni di temperatura esterna o ad una sorgente interna che apporta calore o lo sottrae.
Questo vuol dire che a parità di calibro e di lunghezza una canna di maggior diametro (quindi con massa maggiore) sparerà meglio, di una di minore diametro perché più rigida e con un più regolare regime vibratorio; inoltre la canna di massa maggiore si riscalderà più lentamente e di conseguenza non subirà o subirà meno gli effetti negativi dell’eccessivo riscaldamento derivante dal susseguirsi degli spari (in primis l’apporto di calore viene dall’attrito dei proiettili).
A parità di tutte le altre condizioni, una canna di massa maggiore è più rigida e riscalda meno col susseguirsi dei colpi, sorprende quindi che a volte si affermi l’equivalenza nella rigidezza, a parità di diametro, tra una canna non solcata e una fluted, il tutto spesso coronato dall’affermazione che avendo la canna fluted una maggiore superfice radiante si ha una più rapida dissipazione del calore e quindi un minore riscaldamento della canna. Questa seconda affermazione non è del tutto priva di fondamento, ma dobbiamo ricordare che le solcature possono si aumentare la superficie radiante (di quanto dipende da quote, numero dei solchi e morfologia) però non è affatto detto che la più rapida dissipazione (di quanto è tutto da vedere) compensi in tutto o in parte la minore inerzia termica derivante dalla riduzione della massa operata con le solcature longitudinali.
Con ArgoE fluted avremo più rigidezza e minore riscaldamento a parità di massa rispetto a una canna di minore diametro, se poi la massa è qualche cosa in più e comunque sempre inferiore a quella di una canna “pesante” di pari diametro i vantaggi rispetto alla più leggera canna non solcata sono ancora maggiori. La canna fluted non è una canna “normale” con un certo numero di solchi, ma richiede una progettazione autonoma e un processo produttivo più complesso.

Foto Argo E fluted emo5 min
Qualcuno si chiederà perché in Benelli non abbiano scelto un centro di gravità ancora più arretrato, magari semplicemente scanalando la canna Compact/Battue, ma a parte il fatto che così facendo le sezioni minime non sarebbero state conformi ai nostri standard di sicurezza (non ci basta che una canna sia esente da criticità con caricamenti di fabbrica e relative cariche forzate, vogliamo un margine assai più elevato per far fronte a possibili “complicazioni”), resta comunque l’opportunità di non arretrare oltre il centro di gravità. Questo perché il guadagno in termini di rapidità di salita alla spalla sarebbe stato poco significativo e comunque non avrebbe “compensato” il maggiore impennamento.
ArgoE fluted è dotata di sistema Comfortech col quale si riduce il rinculo e di conseguenza anche l’impennamento, riteniamo però che anche per una carabina semiautomatica compatta la riduzione degli intertempi tra un colpo e l’altro sia assolutamente da privilegiare. A parità di calciatura e di scatto, la riduzione degli intertempi viene dal minor disturbo all’allineamento delle mire e da una superiore stabilità al fuoco, entrambi conseguenti alla riduzione dell’impennamento, che può essere ridotto, ma non eliminato del tutto. E infatti le aste delle nostre armi sono apprezzate anche perché rendono più facile il contrasto dell’impennamento.
Una carabina, che al rinculo ridotto abbina anche un impennamento quanto più ridotto possibile consente di esplodere più colpi rapidamente restando in mira e facilita il lavoro del cacciatore quando deve impegnare un bersaglio in movimento. Quella carabina sarà più facile da usare per tutti e velocizzerà la curva di apprendimento. La riduzione degli intertempi e la facilità di uso e apprendimento sono per Benelli valori importanti, è per questo che ad Urbino hanno realizzato Argo E Fluted e che per essa pur con una canna da 18,5” è stato scelto una posizione del centro di gravità quasi sovrapponibile con quella della Argo E con canna da 20” e quindi più avanzata rispetto a quella delle Argo E Battue e Compact. Infatti, mentre le canne di pari lunghezza delle ultime due pesano 900 grammi, quella della Fluted ne pesa 981, 36 grammi in più rispetto alla canna da 20”, che però ha un diametro in volata di mm 15,9, sostanzialmente sovrapponibile ai mm 16 di Battue e Compact, ma assai inferiore ai mm 17,5 della Fluted.

Foto Argo E fluted emo3 min
La canna della Fluted è più rigida e si riscalda più lentamente rispetto a quelle delle ArgoE in gamma, se qualcuno potrà chiedersi a cosa serve tutto questo su una semiautomatica da battuta è facile rispondere che qualsiasi guadagno di precisione intrinseca è sempre benvenuto e lo è ancora di più se quel guadagno assicurato dalla maggiore rigidezza del tubo canna si manifesta sempre e comunque.
Detto in altri termini, con ArgoE Fluted la precisione del tiro risente meno del variare della munizione. Argo E Fluted non è solo una carabina da battuta e per visualizzare cosa può succedere quando la canna si riscalda basterà ricordare un tipo di evento che fa parte dell’esperienza di tutti quelli che hanno realizzato rosate con carabine che hanno la canna “sottile”. A seconda del diametro in volata e del calibro sono talvolta sufficienti due colpi perché il terzo si “allontani” significativamente dai primi due causa eccessivo riscaldamento della canna. Pensate allora a come si riscalda la canna se i colpi vengono sparati in rapida successione con una semiautomatica e capirete come la canna di Argo E Fluted riduca il fattore di indeterminazione derivante appunto dalla maggiore dispersione della rosata al progredire del riscaldamento della canna.
Argo E è una semiautomatica che può essere usata anche fuori dalla battuta, vuoi per impegnare l’occasionale preda “lontana”, vuoi per la caccia di selezione. Questa “ambiziosa” carabina compatta viene proposta solo nei calibri .30/06 e .308 Winchester, che poco risentono della riduzione di lunghezza delle canne in cui vengono utilizzate.
I caricatori da 4 colpi a corredo della Argo E Fluted sono quelli di nuova generazione, caratterizzati nel terzo anteriore dalla presenza di un setto interno che guida il collo delle cartucce facendo in modo che le stesse siano “rigidamente” allineate nelle loro due colonne. I caricatori sono bifilari a presentazione alternata come i precedenti e con questi mantengono la più completa intercambiabilità.
ArgoE fluted è dotata di calcio comfortech con calciolo Air Cell intercambiabile rapidamente e senza attrezzi; sul fucile è montato il calciolo medio (mm 25), quelli lungo (mm 35) e corto (mm 15) possono essere acquistati separatamente. Il calciolo Air Cell è anatomico ed è disponibile solo per i destrimani
aumentando la superficie di contatto con la spalla, con ciò diminuendo l’impulso specifico così da ridurre ulteriormente la sensazione di rinculo. La carabina deve essere svelta alla spalla, per questo motivo la distanza tra faccia del grilletto e faccia del calciolo (LOP = lenght of pull) è nell’allestimento di serie pari a mm 350. Argo E Fluted è una delle proposte Benelli per migliorare il rendimento del cacciatore, non è l’unica (e infatti l’azienda di Urbino propone una scelta di “formule” piuttosto ampia), ma è quella che soddisfa un bisogno di una certa quantità di potenziali utenti. L’arma personalizzata per tutti non può esistere, ma con Argo E fluted Benelli è andata ancora una volta incontro alle esigenze del cacciatore intuendone i suoi bisogni e aiutandolo a far suo il bersaglio. Date un occhio in armeria ArgoE fluted è sicuramente da provare.

 

Scheda tecnica ARGO E FLUTED

Calibro .30/06 Springfield e .308 Winchester

Meccanica Chiusura geometrica con otturatore rotante, gruppo presa gas con pistone a corsa breve sistema ARGO Endurance

Carcassa In Ergal anodizzata nera opaca

Canna Crio da 47 cm con rigatura destrorsa a 4 principi diametro in volata mm 17,5; scanalature longitudinali di alleggerimento

Calcio e Aste In tecnopolimero con zigrino Air touch

L.O.P. 350 mm +/- 2 con calciolo corto mm modificabile a 360 mm +/- 2 mm con calciolo medio e a 370 mm +/- 2 mm con calciolo lungo

Calciolo Intercambiabile, anatomico in poliuretano

Nasello Intercambiabile in gel (montato medio, opzional basso e alto)

Piega al Nasello 44 mm

Piega al tallone 55 mm regolabile a 53,63,68

Sicura Trasversale, ambidestra con segnale in rosso di avviso arma pronta per lo sparo

Guardia-Grilletto Tecnopolimero anodizzato nero

Mire Mezza bindella da battuta in fibra di carbonio con inserti in fibra ottica, mirino in fibra ottica Easy Aim Argo E registrabile lateralmente e verticalmente, su richiesta, dotato di tunnel di protezione; fodero predisposto per montaggio basi tipo Weaver, Picatinny o a sgancio rapido

Caricatori prismatici estraibili da 4 colpi; caricatori da 2 o 5 colpi opzionali

Lunghezza mm 1.020 con canna da 47 cm

Piombino: le Associazioni Venatorie dicono no alla chiusura della caccia sul promontorio

In merito alla petizione on line lanciata per la chiusura dell’attività venatoria sul promontorio di Piombino, come Presidenti di tutte le Associazioni Venatorie della città ci pare quanto mai opportuno fare chiarezza una volta per tutte sulla situazione.

Da parte degli anticaccia più accaniti che scrivono articoli additando i cacciatori Piombinesi delle più triviali ed efferate attività, innanzitutto sarebbe il caso, per evitare conseguenze legali, di comprovare con fatti documentati ciò che si afferma, perché da parte nostra non è più sopportabile trovarsi sul groppone certe accuse gratuite: l’articolo sulla petizione sarà oggetto di un esame approfondito da parte dei nostri legali.
Ma quello che sembra che parecchi leoni da tastiera non abbiano ancora ben capito è che il tanto vituperato articolo 842 del Codice Civile che consente ai detentori di Porto d’Armi di entrare sui territori altrui, a meno che siano presenti colture in atto e siano opportunamente tabellate, per uso e consuetudine, da sempre, consente che tutti gli altri fruitori dei boschi e delle campagne possano liberamente esercitare lo stesso diritto. E questo accade dovunque, in Italia, non solo sul nostro promontorio. L’art. 842 è una conquista di democrazia e di libertà, altrochè fregnacce dette a caso, o peggio per interesse di pochi talebani anticaccia.
Da sempre infatti sul Promontorio che è tutta una serie di proprietà private, delle quali solo un proprietario possiede circa 614 ettari su un totale circa di 1000, i Piombinesi, si che ci vanno a caccia, ma vanno anche a funghi, asparagi, chiocciole, castagne, mountain bike, pesca dilettantistica, ultimamente anche un nutrito gruppo del Soft Air (la guerra simulata) fino ai semplici escursionisti da pic-nic e turisti in generale. Il Promontorio è aperto a chiunque voglia usufruirne: nell’ottobre e novembre vi si svolge la caccia alla selvaggina migratoria. Quella agli ungulati, che è indispensabile altrimenti i branchi di cinghiali distruggerebbero tutte le colture intorno a Piombino spingendosi a grufolare fino in Piazza Bovio, si svolge per battute in territori ben delimitati fino alla fine di gennaio.
Nel caso in cui la petizione riuscisse ad avere il risultato sperato da chi la promuove, potrebbe verificarsi il caso, e si può essere ben certi che andrà cosi, che i proprietari privati chiudano tutto con reti e cancelli e che facciano PAGARE chiunque voglia passare, per esercitare tutte quelle attività che da sempre, GRAZIE AI CACCIATORI, hanno praticato e continuano a praticare. Mano al portafoglio, per qualunque cosa, funghi, biciclette, camminate etc etc.
Se si vuole che vada a finire cosi’, è bene che gli abitanti della città firmino immediatamente la petizione on line. Se si vuole invece che i cacciatori continuino la loro attività venatoria, ma anche di controllo di strade e incendi, di manutenzione della sentieristica, di pulizia del bosco da ogni genere di nefandezze lasciate da tutti, specialmente da chi critica il rimbombare di una schioppettata data da persone irreprensibili sotto tutti gli aspetti in special modo quello penale altrimenti la Questura non concede la licenza di caccia, allora sarà utile lasciar perdere inutili petizioni fatte da sparuti animalisti che non si fanno mai vedere quando davvero c’è da attivarsi nella reale difesa della natura.


Le Associazioni Venatorie Piombinesi ANLC, ARCI Caccia, Enalcaccia, Federcaccia

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura