L'ACCORPAMENTO DI A.T.C. E C.A. PIEMONTESI ALL'ESAME DEL CONSIGLIO DI STATO
- Scritto da Redazione Cacciando
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Enalcaccia Piemonte ci ha fatto pervenire un comunicato con il quale l'Avv. Prof. Paolo Scaparone, legale dell'associazione venatoria, informa sull'andamento della seduta con cui il Consiglio di Stato il 13 settembre ha analizzato un ricorso avverso ad una decisione del TAR.
Oggetto del contendere la questione legata alla così detta, e contestata da gran parte del mondo venatorio, "razionalizzazione" di A.T.C. e C.A. piemontesi voluta dall'assessore Giorgio Ferrero, e che ha già portato al Commissariamento e allo scioglimento dei Comitati di gestione dei medesimi.
Ecco il testo della comunicazione:
"Ieri si è tenuta la discussione del ricorso in appello proposto dall'Enalcaccia contro la sentenza del TAR Piemonte che aveva dichiarato la legittimità delle deliberazioni regionali che avevano disposto l'accorpamento dei comitati di gestione e introdotto il divieto per le categorie designanti i componenti dei comitati stessi - in particolare per le associazioni venatorie - di nominare come propri rappresentanti persone svolgenti "attività ricadenti in altre categorie", quali l'attività venatoria, l'attività agricola e la cura degli interessi ambientali.
Quanto all'accorpamento, il confronto ha riguardato le ragioni che hanno condotto la Regione a stravolgere un consolidato ed efficiente sistema di organizzazione territoriale della caccia programmata.
Quanto al divieto di nomina, la discussione si è incentrata sia sull'incidenza sul giudizio in corso della recente deliberazione della Giunta regionale n. 28-7183/2018, intervenuta dopo la proposizione dell'appello, che ha confermato il divieto sia sull'irragionevolezza e illogicità del divieto stesso a ragione dell'immotivato pregiudizio che lo stesso esprime nei confronti dei cacciatori.
A questo punto non resta che attendere la pronuncia del Consiglio di Stato, la quale, assumendo la forma della sentenza, non sarà di immediata pubblicazione."