Elezioni a Ponte Buggianese, la “Capitale” del Padule di Fucecchio
- Scritto da Luca Gironi
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La tornata elettorale per le amministrative si avvicina e vogliamo presentarvi uno dei candidati a Sindaco del Comune di Ponte Buggianese e il suo Staff. In condizioni normali, un Sindaco non ha grandi competenze in materia di caccia, ma quando ci si potrebbe trovare ad amministrare un territorio così importante dal punto di vista ambientale e venatorio, inevitabilmente ci si dovrà confrontare con le aspirazioni legittime dei seguaci di Diana. Per questo abbiamo incontrato la candidata a Sindaco Giulia Romani e il suo responsabile attività venatoria in pectore Luca Gentili, che è, tra le altre cose è anche Presidente Provinciale dell’ANLC, per porgli qualche domanda:
1 Cominciamo con una domanda per la signora Romani: qual è il suo rapporto con la caccia e i cacciatori?
Romani: Vengo da una famiglia dove la pratica della caccia è una tradizione, io stessa mi dedico ad aiutare mio babbo nella cura dei preparativi pre battuta, come la sistemazione dei richiami . quindi la mia storia mi porta ad avere il massimo rispetto per chi pratica quella che definisco l’arte della caccia.
2 Il Padule di Fucecchio è una perla dal punto di vista naturalistico in cui convivono interessi di ambientalisti, cacciatori e agricoltori. Come intendete conciliare le esigenze di queste tre importanti categorie?
Romani: Frequento il nostro Padule ogni volta che posso, per questo posso affermare con certezza che la categoria dei cacciatori ha sempre dimostrato la bontà del proprio operato sul territorio, rendendo fruibili molte zone che diversamente sarebbero coperte da cannelle e prunai. Penso che debba essere previsto il giusto equilibrio tra queste tre categorie, perché credo che siano legate più di quanto affermino alcuni integralisti in materia, ad esempio, l’intervento dei cacciatori con gli interventi di contenimento, come nel caso dei cinghiali, è un aiuto concreto nella diminuzione dei numerosissimi danni alle coltivazioni del territorio.
Gentili: intanto bisogna ricordare che nella maggior parte dei casi il cacciatore è il vero Ambientalista. Partendo da questo presupposto chiaramente viene facile trovarsi in sinergia con tutti i portatori di interesse che gravitano intorno al Padule, siano questi agricoltori o componenti associativi di enti non estremisti. L’intento unico tra le 3 categorie deve essere quello di valorizzare anche verso terzi quelle che sono le specificità uniche del Padule quindi mettendo da parte anche quei personalismi che in passato troppe volte hanno frenato una corretta conoscenza del territorio palustre soprattutto nel territorio pontigiano. Serve un fine unico che consenta nel pieno rispetto delle parti un accurato lavoro volto allo sviluppo generale da cui poter trarre tutti un reciproco beneficio.
3 Il Centro di Documentazione del Padule di Fucecchio sarebbe uno strumento molto utile per la gestione e la valorizzazione dell’area. Purtroppo non ha mai funzionato in modo corretto. Come avete intenzione di affrontare la questione?
Romani: Il nostro Comune non fa più parte del Centro di Documentazione del Padule di Fucecchio e come è riscontrabile dai verbali del Consiglio Comunale la mia posizione è stata favorevole all’ uscita. La nostra idea sarà la medesima qualora non vengano date garanzie affinchè non siano tutelate le esigenze di chi veramente vive il Padule.
Gentili: Chiaramente condivido il pensiero di Giulia. Saremo pronti a rivedere la nostra posizione solo quando saranno gettate delle basi programmatiche che vadano a prevedere un reale interesse ambientale senza strumentalizzazioni partitiche o associative. Al momento riteniamo di essere ben lontani da questi presupposti.
4 Sui giornali, spesso escono notizie che riguardano progetti di gestione del Padule. Penso ad esempio al “Tubone”, che porterebbe meno inquinamento, ma anche meno acqua nell’area umida. Cosa ne pensate?
Romani: Per questo aspetto occorrono garanzie anche da parte del Consorzio di Bonifica, per investire risorse che mitighino eventuali effetti negativi sul Padule con la costruzione dei collettori. Questo perché la presenza costante di acqua in questa zona garantirebbe la permanenza della flora e della fauna palustre nei vari periodi dell’anno.
Gentili: Di base siamo contrari a qualsiasi manovra antropica. Il Padule è la meraviglia che conosciamo proprio perché la cementificazione o comunque qualsiasi opera invasiva sono rimaste sempre piuttosto distanti. Il nostro impegno sarà volto sempre alla valorizzazione di quelle che sono le figure storiche e tradizionali che da sempre gestiscono il cratere palustre, cacciatori in primis.
5 Uno dei problemi principali che affliggono la caccia nelle aree di pianura toscane è il land grabbing, ovvero il “consumo di territorio” per edilizia e agricoltura specializzata, come ad esempio il vivaismo. Se verrete eletti quale sarà la sua posizione a riguardo, e come giudicate le politiche attuate finora?
Romani: I confini dell’insediamento del vivaismo non dovranno essere ulteriormente ampliati e dovrà essere attuato un controllo capillare per il rispetto delle regole attualmente in vigore.
Gentili: Quando ci troveremo ad amministrare sarà nostra premura valutare ogni possibile insediamento, anche di tipo vivaistico chiaramente. Come già abbiamo asserito in precedenza non vediamo di buon occhio il cambiamento territoriale che vada a ledere i tratti caratteristici della morfologia naturale del Padule.