Botta e risposta tra Arci Caccia e Confavi sui ricorsi in Veneto
- Scritto da Luca Gironi
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Scontro a base di comunicati tra Confavi e Arci Caccia Veneto. Prima esce l'Associazione di Berlato e Caretta, a cui risponde Ezzelini Storti. La questione riguarda i ricorsi sulla legittimità o meno della presenza dei rappresentanti negli Atc di un'associazione non riconosciuta a livello nazionale, la Confavi appunto. Di seguito riportiamo i due comunicati apparsi negli scorsi giorni sui media:
IL TAR DEL VENETO BOCCIA SONORAMENTE LE RICHIESTE DEI DIRIGENTI DI ARCICACCIA, RESPINGE IL RICORSO PRESENTATO CONTRO ACV-CONFAVI E LI CONDANNA AL PAGAMENTO DELLE SPESE.
Il TAR del Veneto RESPINGE il ricorso presentato dai dirigenti di Arcicaccia, attraverso i propri legali, che mirava ad impedire all’Associazione Cacciatori Veneti – Confavi di continuare ad avere i propri rappresentanti all’interno dei Comitati Direttivi degli Ambiti Territoriali di Caccia. Il TAR non solo respinge la richiesta dei dirigenti di Arcicaccia ma li condanna al pagamento delle spese.
Ai dirigenti di Arcicaccia evidentemente non era stata sufficiente la sentenza n. 174 del giugno 2017 della Corte costituzionale che ha sancito la piena legittimità della presenza dei rappresentanti dell’Associazione Cacciatori Veneti - CONFAVI all’interno dei Comitati Direttivi dei Comprensori Alpini, oltre che in quelli degli Ambiti Territoriali di Caccia, hanno voluto spendere altri soldi dei loro cacciatori per far la guerra ad altri cacciatori anziché usare questi soldi per difendere la caccia.
Ci auguriamo che i cacciatori iscritti a questa associazione, costretti al pagamento delle spese, vigilino maggiormente sulle “singolari iniziative” dei propri dirigenti.
Ufficio stampa
ACV - CONFAVI
Ricorso Straordinario al Capo dello Stato di ARCI Caccia e trasposizione al TAR Veneto: LE FUGHE IN AVANTI E LE NOTIZIE PARZIALI! COM da Arci Caccia Veneto
Viste le notizie comparse in questi giorni sui social e su qualche quotidiano, in merito alla sentenza del TAR Veneto, sulla rappresentanza di una associazione venatoria regionale negli ATC della nostra Regione, alla quale è stato portato il nostro Ricorso Straordinario al Capo dello Stato su richiesta di ACV Confavi e dei suoi dirigenti, appare doveroso specificare che il tribunale amministrativo si è limitato a deliberare riguardo all' istanza di sospensiva formulata incidentalmente dalla nostra associazione, lasciando impregiudicata ogni questione di merito.
Solo all'esito della decisione sul merito pertanto potrà aversi contezza della legittimità del provvedimento impugnato che tutela interessi localistici ed è evidentemente lesivo degli interessi dell'ARCI Caccia ed in generale di tutte le associazioni riconosciute nazionalmente.
Il ricorso, nella sua più ampia formulazione, non è stato pertanto respinto: il TAR lo esaminerà e deciderà nei prossimi mesi.
Le considerazioni di alcuni rappresentanti venatori e politici restano quindi solo proclami strumentali, ma ne siamo ormai purtroppo abituati e questo troppo spesso a discapito della caccia e dei cacciatori. Spesso alcuni componenti del mondo Venatorio danno informazioni parziali per denigrare altri e accrescere il loro consenso per questa via, ma noi abbiamo un altro stile. Aspettiamo la decisione finale del TAR sapendo che talvolta per tutelare gli interessi e di tutti i cacciatori, non solo di una parte, è necessario rimettersi a vertenze giudiziali.
Ufficio Stampa
Arci Caccia Veneto