ANLC TOSCANA: Ancora scaramucce politiche e a rimetterci sono sempre i cacciatori
- Scritto da Luca Gironi
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Sembra che Leonardo Marras, Capogruppo PD della Regione Toscana, con un inaspettato colpo di mano stia tentando di delegittimare non solo l'Assessore Marco Remaschi, sempre del PD, ma l’intera Giunta Regionale.
In questa lotta intestina – tutta politica, a quanto pare – a rimetterci sono sempre i soliti: i cacciatori.
Nelle segrete stanze del gruppo regionale PD sembra si stia preparando un vero e proprio "Golpe" ai danni del Governo toscano. A guidarlo sarebbe il Capogruppo Pd Marras che sta lavorando ad un emendamento alla ennesima proposta di modifica della leggere regionale sull'attività venatoria che sconfessa il lavoro già svolto dall'assessorato di Remaschi e approvato a maggio dalla Giunta regionale di Enrico Rossi.
La delibera regionale n.27 del 22 maggio 2017 assegna ad ogni Associazione Venatoria e Ambientalista il numero dei relativi rappresentanti per ogni ATC toscano. Il metodo scelto dagli uffici per assegnazione dei seggi è l'Hare, cioè il metodo dei più alti resti, il più proporzionale e più pluralistico tra i metodi per calcolare le rappresentanze, assicurando sia la soddisfazione delle associazioni più grandi che di quelle più piccole che vedono garantita una rappresentanza minima a livello regionale. Questa scelta è coerente anche con il parere giuridico richiesto alla Giunta in materia di criteri di rappresentanza delle associazioni venatorie.
L'emendamento preparato da Marras, invece, mira ad adottare il metodo D'Hondt che premia esclusivamente le associazioni grandi, costringendo di fatto la Giunta non solo ad ammettere di aver sbagliato la propria delibera ma anche a procedere all’annullamento della stessa ripartendo da capo con tutto l'iter complesso per la nuova definizione dei membri degli ATC.
Un lavoro lungo mesi che vedrà i comitati decaduti e quindi magari commissariati in attesa dei nuovi membri, il tutto alla vigilia della nuova stagione di caccia 2017-2018 con inevitabili ricadute sulla gestione venatoria a scapito dei cacciatori ormai vessati dalla burocrazia e da nuove tasse.
Verrebbe così perpetrata una ingiustizia gravissima nei confronti di tutte le altre associazioni venatorie ed ambientaliste che hanno già indicato i nominativi e si sono adeguate alle regole vigenti dettate dalla Regione.
Per intendersi è come se ci fosse stato un concorso pubblico concluso con relativi vincitori e relativa graduatoria pubblicata in gazzetta ufficiale e la stessa amministrazione decidesse, non solo di annullare la procedura concorsuale, ma anche di cambiare i criteri di partecipazione in modo tale che gli attuali vincitori siano matematicamente esclusi dal concorso stesso. Una decisione non frutto di un errore nelle procedure di concorso ma motivata solo allo di favorire alcuni partecipanti piuttosto che altri.
Una vera e propria ingiustizia che non possiamo non segnalare perché è inaccettabile che la politica si presti a questi giochi di interesse.
La Libera Caccia chiede a tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale una riflessione attenta su questa proposta che, se attuata, ci costringerebbe immediatamente a presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale avverso l'atto di annullamento della delibera n.27 del 22 maggio 2017.
ANLC LIBERACACCIA SEGRETERIA REGIONALE TOSCANA