FEDERCACCIA METTE IN GUARDIA I CONSIGLIERI REGIONALI DEL PIEMONTE: ATTENZIONE ALLA COSTITUZIONE!
- Scritto da Redazione Cacciando
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"De iure", per legge, questo il titolo della lettera aperta che Federcaccia Piemonte ha indirizzato ai Consiglieri Regionali del Piemonte per metterli al corrente degli esiti dell'udienza TAR dell'11 luglio 2017, in cui si discuteva di calendario venatorio e specie cacciabili, oltre che di quello che viene definito l'accorpamento dei Comitati di gestione di ATC e CA, osteggiato da gran parte del mondo venatorio, FIDC in testa.
Federcaccia, dopo aver illustrate le decisioni del TAR Piemonte emerse con l' Ordinanza 547/2017, rivendica a sé, e agli altri ricorrenti, il risultato storico che vedrà la questione dellle specie vietate alla caccia da recenti leggi regionali (pernice bianca, lepre variabile, allodola, fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, moretta, moriglione, combattente, merlo) di fronte al massimo organo giurisdizionale: la Corte Costituzionale, chiamata a decidere della legittimità dei provvedimenti regionali.
Polemica ed ironia invece nei confronti dell'assessore Giorgio Ferrero, che ha parlato apertamente di successo della Regione contro i cacciatori, ma specialmente l'accento è stato posto sulla prossima legge regionale sulla caccia, attualmente in commissione con tre diverse proposte: quella della maggioranza, che inserisce i divieti a tutte quelle specie, una di Forza Italia e l'ultima del Movimento 5 Stelle, talmente riduttiva da non esser nemmeno commentabile.
Il rischio, avverte Federcaccia, è che si lavori su una bozza di legge che presenta già nella sua struttura originaria marcati requisiti di incostituzionalità.
Allegata la lettera aperta di Federcaccia Piemonte
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