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Alessandro Bassignana

Alessandro Bassignana

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TRENTO: ANIMALISTI ALL'ATTACCO

(ANSA) - TRENTO, 29 NOV - Centopercentoanimalisti protesta contro la caccia in Trentino. La scorsa notte militanti del movimento animalista hanno affisso a Trento sui muri e portoni della Diocesi e del Duomo e in altre zone della città manifesti con il messaggio "St Hubertus patrono degli assassini! Diocesi vergogna! L'unica messa 'buona' per il cacciatore è quella funebre".
    In particolare gli animalisti protestano contro un evento dell'Associazione cacciatori organizzato in onore del patrono Uberto per il 2 dicembre con una lezione seguita da una messa che sarà celebrata in cattedrale. "Noi siamo contro la caccia (e la pesca) in tutte le sue forme. E siamo contro questa minoranza di psicopatici, che infesta boschi e campagne impedendo agli altri cittadini di fare escursioni, jogging, perfino di lavorare all'aperto tranquillamente", si legge in una nota di Centopercentoanimalisti che non esclude per il 2 dicembre "altre azioni dirette".

DOPO LA LIGURIA IL VENETO: MULTE A CHI DISTURBA I CACCIATORI

Dopo Liguria il Veneto, ed ora coloro che disturbano i cacciatori durante l'attività venatoria, spesso con vere e proprie aggressioni rischiano multe salate.
Andrà in discussione domani  la proposta del consigliere di maggioranza Sergio Berlato, e già si accedono le polemiche, con l'animalismo che cerca sponde politiche (le troverà?) per fermare l'iniziativa.

Scomunicate quel prete: è un cacciatore!

Un appello a Papa Francesco perché scomunichi gli oltre 230 "preti cacciatori" è arrivato da Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDAA).
"Ognuno di questi preti la cui maggioranza è concentrata in regioni quali il Piemonte, il Veneto (ma se ne contano anche in Umbria, Toscana ed Emilia) possiede diversi fucili – ha precisato l'aspirante fustigatore di prelati nembrottini – fucili che sicuramente non sono strumento di pace e amore, ma di odio e morte per altre specie viventi".
Le doppiette in canonica non piacciono, e così questi emuli di Don Camillo, che si dedicano principalmente a cinghiale e fagiano (pur senza, così precisa Croce, disdegnare altre forme di caccia), dovrebbero così decidere se appenderle al chiodo o invece...rimettere l'abito talare.
Ce n'è anche per i vescovi, i quali a loro volta parteciperebbero a banchetti e libagioni nelle canoniche, nutrendosi di "... cadaveri di animali uccisi".
Il leader animalista prospetta una soluzione estrema, ricordando come Papa Francesco sia autore di un'enciclica dedicata alla tutela della Natura (Laudato si'), che però forse non ha letto bene, specialmente al punto n.129, perché la caccia non viene affatto demonizzata.
La caccia, conclude il presidente AIDAA, è "pratica vergognosa che si basa sulla violenza e sulla morte, quindi in netto contrasto con i principi di amore dettati dal cristianesimo", e chi la pratica dovrebbe essere ricondotto ad "...una vita di amore per la natura e per gli animali".
Vedremo ora cosa farà il Vaticano, e se verranno presi provvedimenti contro questi prelati che macchiano la categoria, un altro terribile scandalo per la Chiesa romana. 
 
 
(I quattro fratelli Fondra di Taceno, di cui tre preti e un cacciatore) Foto tratta da Lombardia Beni Culturali
 

PIOVE, E SALTANO LE BATTUTE AL CINGHIALE NEL PARCO DEL TICINO

Somma Lombardo (Varese), 24 novembre 2016. 
Gli agricoltori l'aspettavano come la manna scesa dal cielo, ed invece da lassù è scesa la pioggia, ma così tanta da costringerli ad annullare la prevista battuta di contenimento ai cinghiali.
Doveva essere organizzata oggi con le guardie del Parco del Ticino e personale addestrato per ridurre il numero dei cinghiali presenti nella fascia lombarda del Parco, area ormai devastata da una presenza sempre più massiccia di cinghiali che danneggiano le coltivazioni. 
Rinviato alla prossima settimana se la pioggia concederà una tregua, ed intanto il maltempo non ferma le devastazioni ai campi da parte degli animali il cui numero negli ultimi anni è cresciuto a dismisura, diventando autentica calamità per le attività agricole.
Gli agricoltori non ne possono più, lamentando continue razzie da parte di selvatici capaci di "rovesciare" un intero campo in una sola notte.
Si spera nella caccia, che non è risolutiva ma almeno riduce di molto l'impatto negativo della presenza dei suidi selvatici.
Difficile sapere quanti siano, ma almeno quelli abbattuti verranno avviati al macello e la loro carne commercializzata finendo in tavola dove, finalmente, verranno apprezzati.
 
 

Paese che vai allerta che trovi

Paese che vai...allerta che trovi!
Tutti noi siamo a conoscenza di bollettini o avvertimenti per forti piogge o temporali, tempeste di neve, o venti da tornado, ma un allarme per animali pericolosi è certo una novità.
Forse perché non viviamo nel continente Nordamericano, e più precisamente nel Saskatchewan provincia del Canada occidentale grande due volte l'Italia.
Fossimo cittadini di Glaslyn, una manciata di case a nord ovest di Saskatoon, invece sarebbe accaduto perché lì, dove i servizi sono davvero efficienti, il dipartimento provinciale di avvisi pubblici, SaskAlert, ha emesso un avviso di animali pericolosi: lupi erano stati osservati nella zona.
L'alert ha segnalato la presenza dei predatori in zona, esortando la gente a restarsene in casa o prestare massima attenzione e prudenza, riferendo immediatamente se fossero apparsi all'orizzonte i lupi. L'avvertimento è durato alcune ore.
 
Beati loro che non hanno tutti i "cani lupo cecoslovacchi" vaganti che abbiamo noi, ed osserviamo regolarmente in borgate alpine o paesi di collina e campagna, così come a ridosso di popolati centri urbani.
Diversamente per i fortunati canadesi sarebbe...un' allerta dopo l'altro!

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