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Luca Gironi

Luca Gironi

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Trentino: posizionati cassonetti anti-orso per i rifiuti

orso1Per la sostituzione dei cassonetti a Cavedago, Fai della Paganella, Andalo e Molveno
Campane dei rifiuti anti-orso: l’ordinanza del presidente Fugatti


Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato un’ordinanza per la collocazione urgente di campane metalliche anti-orso nell’ambito della raccolta della frazione organica del rifiuto solido urbano nei Comuni di Cavedago, Fai della Paganella, Andalo e Molveno.
Nel provvedimento si dispone che l’Azienda Speciale per l’Igiene Ambientale-Asia provveda nel più breve tempo possibile, nei Comuni indicati, coinvolgendo le amministrazioni locali e il Servizio faunistico provinciale, alla sostituzione di tutti i cassonetti per l’organico da 120 litri con le grandi campane metalliche da oltre 3000 l di capienza, risultanti molto più efficienti in funzione di incursioni anti orso. Un’azione che rientra nell’ambito del proprio programma di sostituzione già in atto nei territori di competenza.

L’ordinanza tiene in considerazione il fatto che tra maggio e giugno 2021 si sono registrati nuovamente (dopo le incursioni operate dall’orso denominato M57 nel 2020, poi rimosso) diversi episodi problematici di frequentazione dei centri abitati da parte di orsi attratti in loco dalla disponibilità di rifiuti, da attribuirsi in particolare, ma non in via esclusiva, all’esemplare di orso M62.

Viene inoltre considerato che è probabile che nel territorio in questione si verifichino ulteriori prossime incursioni di plantigradi ai cassonetti dei rifiuti posti negli abitati e che nel periodo estivo i comuni di Cavedago, Andalo, Molveno e Fai della Paganella vanno incontro a una massiccia presenza turistica, pernottante o di giornata, e che ciò pone non poche difficoltà oggettive nel mantenere i rifiuti fuori dalla portata degli orsi.

Toscana: approvata deroga sullo storno

La Regione Toscana ha reso noto, nella giornata di lunedì, che la Giunta Regionale ha approvato, su proposta dell’Assessore Saccardi, il provvedimento di deroga sullo storno. Pubblicheremo la delibera non appena sarà pubblicata sul Burt.storno

Arci Caccia verso il Congresso: Attribuite le deleghe ai componenti l’Ufficio di Presidenza

Dopo l’elezione unitaria del Presidente e del Vice Presidente Nazionale, continuando nel percorso organizzativo del Congresso che avrà il suo appuntamento conclusivo a Chianciano nei giorni 10/11 settembre 2021, l’Ufficio di Presidenza riunito l’8 giugno 2021 alle ore 21.00 ha fissato, d’intesa comune, gli incarichi di lavoro dei massimi dirigenti fino al Congresso:

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Presidente Nazionale Christian Maffei (anni 48):

 

Relazioni istituzionale, organizzazione e armonizzazione regionale del modello associativo (integrazione schemi di bilancio e sistema di relazione strutture nazionale/regionale) Bilancio, Personale.

Tiro a volo, FIDASC, FITAV, promozione attività con armi sportive. Promozione, sostegno e coordinamento iniziative ed eventi culturali, fieristici, ludici e sportivi indirizzati alla Società civile

 

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Vice Presidente Nazionale – Emanuele Bennati (anni 45)

 

Preparazione e organizzazione del XII Congresso “La caccia è verde”

 

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Vice Presidente Nazionale – Sirio Bussolotti (anni 68)

 

Legislazione venatoria: europea, italiana, regionale

 

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Vice Presidente Nazionale e Presidente del Consiglio Nazionale – Giuseppe De Bartolomeo (anni 42)

 

Contratti ed affidamenti, Assicurazioni, contenziosi, ricorsi regionali, tutela legale

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Consigliere di Presidenza Delegato – Giuseppe Pilli (anni 61)

 

Ungulati, Cinofilia, rapporti ENCI, produzione e salvaguardia della piccola selvaggina

 

Forte di una squadra rinnovata, anche generazionalmente, raccogliendo i contributi della Commissione per il Documento Politico nella quale è rappresentato un quadro di direzione che, in continuità ha però espresso un nuovo nucleo di dirigenti territorialmente impegnati “under” età media del mondo venatorio più in generale, la Presidenza ha già indicato la tempistica di organizzazione dell’ultimo appuntamento congressuale, quello nazionale di Chianciano.

Arrivo delle Delegazioni degli eletti nei Congressi territoriali venerdì mattina con la verifica degli eletti, la consegna delle deleghe, la reception nelle stanze.

Dalle 14.30 inizio dei lavori. Dimissioni di tutti gli organismi nazionale, Relazione introduttiva, insediamento Presidenza del Congresso, Commissioni di Lavoro.

Due giorni di democrazia partecipata, protagonista che si concluderà sabato per l’ora di pranzo.

A queste indicazioni di massima seguiranno il Programma definitivo e l’organizzazione dettagliata della logistica.

Ora è il tempo di coniugare la discussione territoriale, la preparazione dei Congressi per eleggere i Delegati con la campagna di tesseramento 2021.

La caccia esiste, è una necessità ambientale, è “green”, non sopravvive, è indispensabile.

Se agli italiani, ai giovani non siamo riusciti a spiegarlo con il populismo e con sterili scontri fratricidi, con il Congresso ci proveremo con scienza, conoscenza ragionevolezza.

Svizzera: l’80% degli elettori respinge il referendum contro la caccia

svizzeraL’80% degli aventi diritto del Cantone dei Grigioni ha respinto, domenica 13 giugno, un referendum teso a limitare fortemente l’esercizio venatorio. Un risultato di grande spessore sia per la netta percentuale con cui è stato ottenuto, che per il fatto di essere stato espresso in Svizzera. Uno stato che utilizza questo strumento con grande serietà e quindi chiama spesso i suoi cittadini ad esprimersi in queste consultazioni registrando una partecipazione molto elevata. Nessuna strumentalizzazione, quindi, in questo voto, che esprime la convinzione di un popolo della necessità dello solgimento di un’attività venatoria regolamentata e ben integrata nell’ambiente. Questa infatti la motivazione con cui il governo cantonale chiedeva di respingere il referendum: “L’iniziativa si basa su una posizione critica rispetto alla caccia. Essa si pone contro la caccia quale istituzione. L’iniziativa si fonda sulla convinzione espressa in modo trasparente dai promotori secondo la quale la caccia sarebbe sbagliata e la caccia privata dovrebbe essere respinta. Di conseguenza, l’iniziativa scardina l’attuale sistema di caccia e non raggiunge in parte di gran lunga i propri obiettivi di protezione degli animali (protezione dei piccoli e delle loro madri; riposo invernale). Riducendo la pressione venatoria l’iniziativa indebolisce il bosco e la biodiversità, mettendo in pericolo la protezione della popolazione (boschi di protezione) e degli animali. Per tutti questi motivi il Gran Consiglio respinge l’iniziativa.”


Alleghiamo un articolo apparso su quotidiani svizzeri sull’argomento:

“No” alla legge sul CO2 e alle iniziative
Approvate invece la legge Covid e quella sulle nuove misure di polizia nella lotta al terrorismo
domenica 13 giugno 2021 12:00
Le urne hanno parlato. “No” alle legge sul CO2 e alle due iniziative “agricole”. “Sì” invece alla legge Covid e a quella con le nuove misure attribuite alla polizia per la lotta contro il terrorismo. È così definitivo il quadro dei risultati per le votazioni federali di questa domenica.

L’iniziativa sull’acqua potabile è stata respinta dal 60,7% dei votanti. Quella contro i pesticidi sintetici dal 60,6%. La legge Covid ha avuto invece il sostegno del 60,2%. Infine bocciatura di stretta misura sul piano popolare (51,6% di “no”) ma con ben 21 cantoni contrari, per la legge sul CO2.

Votazioni cantonali nei Grigioni: un sì e due no molto chiari

Dalle urne grigionesi sono usciti tre risultati molto chiari sugli oggetti cantonali sottoposti al popolo. Il Parlamento ha visto confermate le sue posizioni per quanto riguarda il passaggio al sistema elettorale proporzionale e l’iniziativa sulla caccia. In entrambi i casi le indicazioni delle forze politiche di maggioranza è stata seguito dal 79% dei votanti: in un caso per sostenere il cosiddetto “compromesso grigionese”, nell’altro per respingere l’iniziativa “Per una caccia rispettosa della natura ed etica”. Governo e Gran Consiglio sono invece stati sconfessati sull’abrogazione della legge sugli assegni maternità. Sarà mantenuta come sperato dai promotori del referendum e come deciso dal 56,15% dei votanti.

Ticino: due “sì”

Dopo lo scrutinio di tutti i 108 comuni ticinesi, nelle due votazioni cantonali hanno prevalso i “sì”. Per la sovranità alimentare il “sì” ha segnato il 62,1%, il “no” solamente il 37,9%. Più tirato l’esito sulla previdenza professionale e lo stipendio dei membri del Consiglio di Stato: favorevoli al 52,1% e contrari molto vicini al 47,9%. Partecipazione al 47,4%.

di Alex Ricordi, Joe Pieracci, Diego Moles e Dario Lanfranconi

https://www.rsi.ch/news/svizzera/No-alla-legge-sul-CO2-e-alle-iniziative-14149779.html

 

Veneto: LA REGIONE CONCORRE AL CONTENIMENTO DELLA POPOLAZIONE DEI CINGHIALI NEL PARCO REGIONALE DEI COLLI EUGANEI

venetoLa Regione Veneto è al fianco del Parco regionale dei Colli Euganei per contrastare l’aumento dei cinghiali nel parco stesso, in provincia di Padova. Ieri, martedì 15 giugno, la Giunta regionale ha infatti approvato una delibera, su proposta dell’Assessore al Territorio e alla Caccia Cristiano Corazzari, con cui viene erogato all’Ente parco un contributo di 200mila euro per interventi di contenimento delle popolazioni di cinghiali per l'anno 2021.

 Nel corso degli anni, sono stati numerosi e diversificati gli interventi di contenimento dei cinghiali: man mano che la specie prolificava, aumentavano i danni provocati sia all'ambiente naturale che a quello antropico, a cui si è aggiunto anche un notevole rischio per l'incolumità pubblica legato all’attraversamento di strade durante gli spostamenti notturni.

 I danni provocati dai cinghiali alle colture agricole, all'ambiente naturale e alla sicurezza stradale sono diventati sempre più ingenti, spingendo così la Regione Veneto a concorrere alle iniziative di contenimento delle popolazioni di cinghiali nel Parco regionale dei Colli Euganei con lo stanziamento di specifiche risorse.

 Si sono susseguite nel corso degli anni numerose iniziative di monitoraggio e contenimento anche attraverso la stipula di apposite convenzioni con la Provincia di Padova, il Corpo Forestale dello Stato e con l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (ora ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Le operazioni intraprese si sono concretizzate principalmente nella gestione di un certo numero di trappole mobili autoscattanti (chiusini), atte alla cattura dei cinghiali per cui l’Ente parco, successivamente, ha formato una propria squadra di addetti

 Nel tempo, sono state anche introdotte operazioni di abbattimento notturno da appostamento fisso, alle quali si sono affiancate, dal mese di aprile 2012, anche azioni notturne di ricerca mediante l'utilizzo di termocamera ad infrarossi e faro.

 Visto i buoni risultati ottenuti, pertanto, sempre nell’ottica di potenziare l'attività relativa agli abbattimenti diretti, il Parco ha selezionato negli anni, tramite appositi corsi (secondo quanto previsto dal Ministero dell’Ambiente su indicazioni dell'ISPRA), addetti che ricoprono il ruolo di “selecontrollori” da affiancare al personale istituzionale nello svolgimento delle operazioni di abbattimento.

 “I danni provocati dai cinghiali alle colture agricole e all’ambiente naturale e alla sicurezza stradale – ha dichiarato l’Assessore Corazzari – sono diventati sempre più ingenti. Per evitare che il numero di cinghiali nel territorio del Parco cresca ulteriormente sono stati stanziati dei fondi per rafforzare le azioni di contenimento dei cinghiali poste in essere negli ultimi anni. E’ importante garantire e tutelare un equilibrio di sostenibilità e salvaguardia del territorio e della sua vocazione agricola”.

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