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Luca Gironi

Luca Gironi

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FONDAZIONE UNA TORNA A EOS: “LA CACCIA DEL FUTURO, SPIEGATA BENE” IN FIERA A VERONA

fondazione unaFONDAZIONE UNA TORNA A EOS: “LA CACCIA DEL FUTURO, SPIEGATA BENE” IN FIERA A VERONA
• In occasione dei suoi primi 10 anni, Fondazione UNA torna a Verona e presenta un calendario di workshop e attività per raccontare la caccia del futuro.
• Tra le attività in programma, diverse degustazioni e show-cooking in collaborazione con Gusto Selvatico APS, nell’ottica di promozione di una nuova cultura della filiera delle carni selvatiche.
• EOS sarà anche la cornice della prima festa di Fondazione UNA, aperta a tutti, per festeggiare insieme il percorso compiuto finora.
Roma, 27 gennaio 2025 – Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente – sarà presente anche quest’anno all’European Outdoor Show (EOS) di Verona, la fiera dedicata a caccia, tiro sportivo, difesa personale, pesca e nautica, che si terrà dall’8 al 10 febbraio presso Veronafiere.
Costituita nel 2015, in occasione dei suoi primi 10 anni la Fondazione rinnoverà la sua presenza in fiera attraverso un nuovo stand (pad. 11 - H201) e un ricco programma di workshop e attività ideati in continuità con quella che è la mission di UNA e con l’obiettivo di creare un racconto per sensazioni di quella che crede essere la caccia del futuro: sostenibile, etica, responsabile.
Fin dalla sua costituzione, Fondazione UNA ha inteso costruire un nuovo modello di dialogo tra diverse realtà, e in dieci anni è arrivata a connettere il mondo venatorio con quello ambientalista, agricolo e accademico, ampliando gli orizzonti tradizionali della caccia. A celebrare questo primo traguardo, e gli obiettivi ambiziosi che si pone per il suo futuro, EOS sarà teatro della prima festa di Fondazione UNA.
Organizzata nella Food Arena, Padiglione 10, la festa sarà l’occasione per ripercorrere il percorso fin qui svolto e brindare ad altri, tanti, anni di crescita e risultati. Con la partecipazione dei partner della Fondazione, dalle associazioni venatorie nazionali socie fondatrici come Federcaccia, Enalcaccia e Arcicaccia fino ai partner progettuali come AB – Agrivenatoria Biodiversitalia, Federparchi e Gusto Selvatico APS, TEN – I primi dieci anni di Fondazione UNA riunirà in un unico luogo tutti coloro che in questi anni hanno collaborato al progetto per festeggiare insieme al pubblico della fiera, degustare insieme squisiti piatti a base di selvaggina e ballare i successi degli anni Ottanta.
Le altre attività previste nei tre giorni si divideranno tra lo stand di Fondazione UNA e la Food Arena.
Lo stand di UNA accoglierà diversi professionisti che, attraverso la propria esperienza, contribuiranno ad approfondire diversi aspetti e sfumature della vita del cacciatore, mentre nella Food Arena, forte del successo dell’edizione passata, Fondazione UNA riproporrà, in collaborazione con Gusto Selvatico APS, diversi ristoratori e mondo venatorio, un calendario di degustazioni e show-cooking, volto a sensibilizzare il pubblico sulle caratteristiche fisiche e organolettiche della selvaggina.
L’obiettivo, ancora una volta, è quello di aprirsi a nuove opportunità di confronto con la sua comunità di appartenenza, e tutte le singole persone che, con la loro passione, quotidianamente la animano e la vivono, per diffondere una cultura venatoria che contempli il ruolo sociale e ambientale del cacciatore.
***
Di seguito il calendario di eventi e workshop in programma:
Stand di UNA, Padiglione 11 Stand H201
Sabato 8 febbraio
• Ore 11.00 – Il pronto soccorso del cane da caccia, a cura di Jacopo Manetti, Medico Veterinario.
• Ore 14.00 – La Fotografia (etica) di Caccia secondo... Stefano Franceschetti, fotografo e cacciatore.
Domenica 9 febbraio
• Ore 12.00 – I giovani e la caccia, organizzato in collaborazione con Gruppo Giovani Federcaccia
• Ore 14: 00 – La Fotografia (etica) di Caccia secondo... Andrea Cavaglià, cacciatore e videomaker.
Lunedì 10 febbraio
• Ore 10.30 – Il cacciatore 4.0. Un approccio consapevole alla fauna e al territorio, a cura di Antonella Labate, Tecnico Faunistico e Consigliere del Comitato Scientifico Fondazione UNA
• Ore 12.30 – Parole e immagini dell'arte venatoria. Presentazione dell’antologia illustrata di brani sulla caccia, a cura di Felice Assenza
Food Arena, Padiglione 10
Sabato 8 febbraio
• Ore 10.30 – “Selvatici e buoni”. Azioni per lo sviluppo di una filiera sostenibile delle carni selvatiche, con Marina Berlinghieri, Resp. Relazioni Istituzionali Fondazione UNA e Luca Pelliccioli, Medico Veterinario e Consigliere Comitato Scientifico Fondazione UNA. Degustazione a cura di “Le carni del bosco” - Sant’Uberto.
• Ore 12.30 – Pranzo Cacciatrici WASH, a cura degli Chef Andrea Brivio, Daniele Cortiula – Cogo, Luigi Martini – Le Frise, Davide Moles – Malga Stain, Le carni del bosco – Sant’Uberto. Con Annalisa Maria Renzi, esperta di analisi sensoriale
• Ore 14.30 – “L’economia circolare e sostenibile della biodiversità. Sant’Uberto: una realtà nell’Appennino Bolognese”, con Lucia Santini – Sant’Uberto. Degustazione a cura degli chef Andrea Brivio, Matteo Nesi.
• Ore 17.00 – TEN – I primi dieci anni di Fondazione UNA
Domenica 9 febbraio
• Ore 10.00 – I "super-poteri" delle carni selvatiche. Le proprietà organolettiche, nutrizionali e di sostenibilità delle carni a “vita libera”, con Roberto Barbani, Medico Veterinario AUSL Bologna. Degustazione stellata a cura degli Chef Matteo Vergine e Riccardo Vergine - Grow Restaurant. Con il contributo di Annalisa Maria Renzi, esperta di analisi sensoriale.
• Ore 12.00 – Biodiversità in cucina. Gusto, salute, sostenibilità… per “cambiare il mondo”, con Renata Briano, Presidente Comitato Scientifico Fondazione UNA. Degustazione stellata a cura degli Chef Matteo Vergine e Riccardo Vergine - Grow Restaurant, e di Le carni del bosco - Sant'Uberto.
• Ore 14.00 – Dal bosco alle “stelle”. L’eccellenza “gourmet” nella cucina delle carni selvatiche, con gli Chef Matteo Vergine e Riccardo Vergine - Grow Restaurant. Degustazione a cura de Le carni del bosco – Sant’Uberto. Con il contributo di Annalisa Maria Renzi, esperta di analisi sensoriale.
• Ore 16.00 – Gestione della fauna selvatica, dal bosco alla tavola. L’importanza delle pratiche venatorie sostenibili, con Antonella Labate, Tecnico Faunistico e Consigliere Comitato Scientifico Fondazione UNA. Degustazione a cura degli Chef Luigi Martini - Le Frise e Davide Moles - Malga Stain.
Lunedì 10 febbraio
• Ore 10.00 – Tra Caccia e Biodiversità. Il “manifesto” di FACE, le azioni e l'impegno di Fondazione UNA, con Pietro Pietrafesa – Segretario Generale Fondazione UNA. Degustazione a cura di Chef Giacomo Dell’Aglio - Locanda del Daino, con il contributo di Annalisa Maria Renzi, esperta di analisi sensoriale.
• Ore 12.00 – I punti di conferimento come luoghi essenziali per una filiera sostenibile delle carni selvatiche. Necessità, strategie e obiettivi possibili, con Lidia Gultur - Sant’Uberto. Degustazione curata dagli chef Luigi Martini - Le Frise e Davide Moles - Malga Stain.
• Ore 14.00 – I boschi, habitat faunistici fondamentali. Strategie per la preservazione della biodiversità, con Lucia Mondini, Dottore Forestale. Degustazione a cura dello Chef Giacomo Dell’Aglio - Locanda del Daino.


FONDAZIONE UNA
Fondazione UNA attraverso una nuova filiera ambientale, composta da realtà a volte in contrasto, si impegna nella tutela e nella gestione della natura contribuendo al benessere della comunità. In essa convergono, infatti, realtà ambientaliste, agricole e venatorie, insieme a quelle scientifiche e accademiche, le quali condividendo obiettivi comuni e collaborando intorno a progetti concreti, agiscono sinergicamente verso il fine condiviso di realizzare un contesto territoriale e ambientale sostenibile.
Uno dei fondamenti di Fondazione UNA è la tutela della biodiversità attraverso il suo impegno attivo nell’affrontare e cercare soluzioni alle emergenze che ne minacciano l’equilibrio, mediante la realizzazione di attività e progetti mirati.

Arci Caccia Umbria: Caos Calendario Venatorio!!


Si potrebbe dire “chi è causa del suo male pianga se stesso” purtroppo a piangere sono anche coloro che non sono la causa del problema che ha portato alla sospensione del calendario venatorio.

Vale la pena ricordare ancora una volta, a chi ha la memoria corta o fa finta di non ricordare, che i problemi che viviamo oggi nel calendario venatorio vengono da lontano, ovvero dal recepimento dell’art.42 della legge comunitaria, ovvero “L’esercizio venatorio è vietato, per ogni singola specie durante il ritorno al luogo di nidificazione e durante il periodo della nidificazione e le fasi della riproduzione e della dipendenza degli uccelli.”, le stesse Associazioni che oggi si scagliano contro la Regione e contro chiunque abbia visioni diverse, sono le stesse che nel 2010 hanno sostenuto e voluto a gran voce il recepimento dell’art.42 della legge comunitaria per far diventare la caccia in Italia più Europea. FIDC; ANUU, Libera Caccia ed Enalcaccia allora riunite nel comitato FACE Italia, accusavano Arci Caccia che già allora prese le distanze da quel provvedimento, perché non esistevano le basi scientifiche per il recepimento della Direttiva comunitaria. Ci accusavano di essere contro i cacciatori, perché tale modifica avrebbe consentito più tempi e più specie, ed invece da allora non abbiamo trovato più pace, calendari impugnati, meno tempi e meno specie cacciabili.

Invitiamo tutti cacciatori e dirigenti delle associazioni venatorie a fare un salto nel passato e ricordare quanto successo nel 2010, chi era favorevole e chi contrario al recepimento della legge comunitaria, barattando forse 10 giorni di caccia a febbraio, mai concessi (al tal proposito fu critico anche il Sen. Orsi). Chiedete alle vostre associazioni di riferimento chiarimenti in merito, fatevi dare spiegazioni sulla loro posizione, e se volete potete consultare anche gli archivi dei siti venatori.

Quanto alla vicenda del calendario, era un disastro annunciato, già al momento della sua approvazione, per altro avvenuta in ritardo rispetto a quanto previsto dalla legge quadro.

Le responsabilità vanno ricondotte a chi, nella discussione sul calendario, ha sostenuto posizioni demagogiche e contro ogni principio razionale, vista la complessa situazione normativa, e lo hanno fatto con l’appoggio di esponenti della passata maggioranza, mettendo in difficolta lo stesso Assessore accusato di poco coraggio.

Arci Caccia si è sempre espressa per un calendario venatorio che desse certezze ai cacciatori, non abbiamo mai sostenuto posizioni che già sapevamo perdenti in partenza, non abbiamo mai raccontato falsità ai cacciatori. Sul calendario venatorio abbiamo sempre ritenuto giusto dire chiaramente ciò che si può fare e ciò che non si può.

Se qualcuno si chiede perché Arci Caccia non ha partecipato al ricorso con le altre Associazioni, il motivo è semplicemente che nessuno si è fatto promotore di una azione condivisa, meglio la fuga solitaria, per garantirsi qualche minuto di gloria, ma soprattutto, rispondiamo che la difesa delle decisioni spetta a chi le ha sostenute, non certo a chi le subisce.

Non sono certo motivi politici, come qualcuno vorrebbe far credere, anzi la scorsa legislatura, non ci siamo mai permessi di mancare di rispetto all’Assessore Morroni o ai consiglieri leghisti, anche quando in disaccordo. Perché per noi il rispetto delle Istituzioni è ancora un valore, come lo è il rispetto verso le altre Associazioni venatorie; ben venga il confronto anche aspro, purché costruttivo. La strumentalizzazione, come successo con gli audio diffusi in occasione delle consulte passate, dove si è discusso il calendario venatorio, sono l’espressione di personaggi in cerca di gloria, che ancora si ostinano a far promesse, mentendo sapendo di mentire, ai cacciatori; gli stessi che difendevano il recepimento della comunitaria come un successo.

Basta con la demagogia, la Direttiva Europea è stata recepita nella 157 e, volenti o nolenti, a quella ci dobbiamo attenere nella stesura dei calendari venatori se il prossimo anno vorremmo garantirci una stagione venatoria tranquilla, possiamo e dobbiamo chiedere ciò che è possibile e ciò che è consentito, il resto è anacronistico.

Se vogliamo una applicazione corretta è necessario che ISPRA e gli osservatori faunistici tornino a fare ricerca, non si può licenziare un parere sul calendario dove, in mancanza di dati aggiornati, ISPRA si ripara dietro al principio di massima precauzione, lasciando poi alla Regione, la scelta di se applicare o meno le decadi di sovrapposizione previste dalla Direttiva.

Non rinneghiamo il nostro animo ambientalista e la difesa di una caccia etica, che non contrasti con le esigenze di conservazione della fauna, la nostra battaglia è, e sarà sempre, la stessa in difesa di una caccia moderna e sostenibile, che sia al passo con i tempi. Noi non parliamo alla pancia dei cacciatori inseguendo tessere, abbiamo l’interesse di difendere la caccia, una passione che deve essere vissuta in armonia con l’ambiente.

Ci rivolgiamo al neo Assessore, al quale vanno i nostri migliori auguri: cambiamo pagina, ci sono pagine bianche da riempire con una nuova storia e una nuova visone della caccia. Parliamo di gestione, diamo attuazione completa ai piani di gestione delle specie in declino come la tortora, l’allodola e tante altre. Questo ci chiede l’Europa, rivediamo il ruolo e la funzione degli ATC che diventino il vero motore della gestione faunistica, riapriamo un confronto corretto con il mondo ambientalista, perché non tutti sono integralisti, così potremmo uscire dall’isolamento dove altri ci hanno trascinati e riconquistare quel ruolo che ci spetta di diritto come veri custodi di ambiente e fauna.

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