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Anatre cacciabili: il Germano Reale

Il Germano Reale: è l’anatra selvatica per eccellenza, un vero e proprio il capostipite delle anatre.
A tutti è nota la livrea  sgargiante del maschio con testa e collo d’un verde metallico, delimitata parzialmente da un collare bianco; zampe e piedi rosso arancio, becco giallo-verdastro.
 
Carattere di notevole interesse è dato dal famoso ricciolo del maschio, formato da quattro timoniere mediane.
Il germano reale ha abitudini pressoché  vegetariane e preferisce di gran lunga le acque dolci e cespugliate a quelle salmastre ed aperte.
E’ uccello prudente e sospettosissimo: prima di posarsi effettua numerosi giri concentrici, e solo dopo aver planato a tratti , e per molti metri, riprende il battito delle ali  alzandosi di quota e ricominciando le evoluzioni; poi prende nuovamente a planare per  riposarsi, ma questo solo quando è ormai sicuro della zona di “atterraggio”.
Per questo un piccolo gruppetto di germani reali che “giochi” con gli  stampi è garanzia d’intensa emozione.
Il suo posarsi sull’acqua avviene in maniera perpendicolare alla stessa, e così avviene per il suo levarsi, essendo l’anatra che, unitamente all’alzavola, più d’ogni  altra effettua la così detta “candela”.
Nella coppia in volo è sempre la femmina che sopravanza il maschio.
 
Pur se a detta degli scienziati il suo periodo di migrazione in Italia è  il mese di novembre, la maggior parte dei germani reali compare nel periodo dei grandi freddi, proprio quando il gelo li costringe a spostarsi per ragione di alimentazione. Si sottolinea spesso la fedeltà della coppia che sembra duri tutta la vita.
 
Il germano reale, almeno durante il periodo della caccia, canta poco, e lo fa soprattutto al buio.
È specie gregaria, ma in volo non forma mai grandissimi branchi; normalmente le “punte” di germani sono composte da un numero di individui non superiore alla decina.
Ironia della sorte il germano reale, nobilissimo anatide e forse la preda più ambita per i cacciatori di palude, ha oggi i suoi numerosi “bastardi”, ibridi e uccelli che di selvatico conservano poco.
Fino a trenta anni fa la media degli abbattimenti di germani  nelle zone da loro popolate, e che spesso sono le stesse dell'alzavola,  era del 20% rispetto a quest'ultima specie: su 10 alzavole, 2 germani reali.
Oggi questi numeri e queste proporzioni si sono invertite, e questo potrebbe essere anche un buon segno.
Il cacciatore che si sta avvicinando a questo tipo di caccia potrebbe così esclamare: “ Il numero dei germani reali è…. in aumento!”
Neppure per sogno, perché  di quelli veri,  dal collo sottilissimo e dalle dimensioni e i pesi ridotti, non se ne abbattano quasi più. Quelli che invece finiscono nel carniere dei cacciatori  sono tutti soggetti tozzi, dal collo grosso e  che raggiungono spesso dimensioni e pesi… clamorosi.  Com’è facile intuire si tratta di “bastardi”.
Questo è  il frutto d’ una dissennata politica consumistico-venatorio, che fece nascere in tutta Europa, e quindi non soltanto da noi, un numero infinito di anatre domestiche per uso prettamente venatorio.
 
 
Anatre germanate

Questo però non vuol dire che questi  pseudo-selvatici siano pure confidenti e facili da cacciare; anzi, per esperienza direi tutto il contrario.
Questi anatidi appaiono sospettosissimi, leggeri, quasi più di quelli “veri” di un tempo;  ma resta comunque in chi scrive l'amarezza di recuperare a terra o in acqua un selvatico che, forse, …selvatico non è !
Pur se volume e peso sono elevati  subentra in tutti noi che l’abbiamo cacciato la tristezza per una possibile artificialità. E  anche quando,  caso piuttosto raro, capitasse di raccogliere un germano reale che ha  tutte le caratteristiche morfologiche di quelli d’ un tempo, ci resta sempre il dubbio... amletico!
Meglio, allora, un tordo o una beccaccia, sicurissimamente non (geneticamente) inquinati!
Ma pur io me ne rendo conto: queste ormai sono tutte romanticherie, oggi...

Alla prossima amici.

Nel becco dell'anatra

Vito Moretti
 

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