Uccelli Neri
- Scritto da Vito Moretti
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È noto a tutti che così vengono chiamati in gergo i Rallidi.
La legge vigente ha vietato la caccia non soltanto alle schiribille, uccelli di ben poco valore venatorio, e al Re di Quaglie, con il quale non è davvero facile l’incontro, bensì anche al Voltolino e non si comprende davvero il perché, in quanto si tratta d’uccello sempre abbondante e che sa ben difendersi.
Ad ogni buon contro i rallidi oggi cacciabili sono ridotti soltanto a tre: il porciglione, la gallinella d’acqua e la folaga.
Tratterò qui solo i primi due, in quanto la folaga ha costumi abbastanza diversi da porciglione e gallinella d’acqua, e mi pare dunque più opportuno farlo quando scriverò delle cacce alle anatidi, perché la folaga è proprio cacciata in buona parte insieme a questi, e con gli stessi sistemi, pur non essendo un anatide.
Ciò non vuol dire che con questa specie non capiti l’incontro nelle cacce vaganti alle altre due varietà di rallidi consentiti, ma una caccia specifica alla folaga con il cane non la si effettua.
COSTUMI DEL PORCIGLIONE E DELLA GALLINELLA D’ACQUA
Sono del tutto simili e il loro ambiente egualmente simile, perché il loro rifugio è costituito da una vegetazione palustre più alta e più folta e pressoché impenetrabile, dalle grandi macchie di rovi vicino ad ambienti bagnati dalle acque, da rive di fiumi e di torrenti rivestite di canne e altra vegetazione palustre. Questi uccelli sono abituati a camminare sulla vegetazione battuta e galleggiante (talvolta, in particolare il porciglione, sale su una cannuccia alta e sta li a bearsi del lavoro del cane sotto, che ovviamente non può raggiungerlo là dov’è salito lui…) per questo hanno ai piedi delle dita lunghissime; nuotano in maniera abilissima, si tuffano, corrono sull’asciutto; in casi di pericolo poi restano sott’acqua per molto tempo, ponendo fuori soltanto il becco per respirare.
La loro forma è…..lateralmente compressa, in maniera notevole; e questo proprio per potersi destreggiare nella vegetazione strettissima.
L’alimentazione è la più varia: semi di piante acquatiche, erbe sommerse, insetti, chioccioline, piccoli molluschi, girini, more di rovo, etc.
Le due specie di cui trattiamo (la qual cosa appare ….notevolmente…. per la folaga) prediligono le acque dolci; del resto le acque salmastre non producono quella folta vegetazione che le è congeniale, ed è ragione di difesa per porciglione e gallinella.
Assolutamente restii a volare, quando lo fanno prendono il volo in maniera sgraziata, con le lunghe zampe a penzoloni, ed appaiono sullo sfondo della vegetazione palustre di colore nerastro; di qui sicuramente, la definizione di "uccelli neri".
Nel nuotare, nel camminare, nel volare sono di una notevolissima silenziosità.
Il loro volo è normalmente breve e si rimettono lasciandosi andare giù, ma sempre dove la vegetazione appare più folta. Vi è da domandarsi come mai questi uccelli, che danno l’impressione di essere pessimi volatori, possano effettuare due voli stagionali migratori. Ma i misteri dei migratori sono infiniti e queste specie, che a prima a vista da come volano sembra non sappiano correre per più di cento metri nello spazio affidandosi alle ali, migrano invece per centinaia e centinaia di chilometri, superando ampi spazi marini sui quali possono anche fermarsi date le loro caratteristiche.
Non è possibile non sottolineare qui un caratteristico comportamento dei Rallidi nell’ attraversamento di canali e fossette; si tratta di un movimento combinato ali-piedi, a mezzo del quali il selvatico vola a fior d’acqua aiutandosi nella spinta pure con i piedi, e in tale modo nuoto e volo si compenetrano e si fondono, imprimendo all’uccello notevole velocità senza che prenda quota; raggiunta così la sponda opposta, vicinissimo o meno vicino che sia, il selvatico sparisce subito tra la vegetazione.
Il nome del porciglione deriva senza dubbio da quello dello stridio che in genere emette, più frequentemente dall’alba al tramonto (a volte anche dopo qualche schioppettata sparata da lontano, altre senza alcun rumore che lo disturbi ma che assomiglia moltissimo allo stridere del porcellino quando l’ uomo lo prende in mano).
Per quanto riguarda le abitudini alimentari di queste due specie devo dirvi che in linea generale si nutrono al mattino e alla sera, effettuando un volo per spostarsi dai luoghi ove "s’appollano" a quelli di alimentazione. Tale spostamento non è effettuato a volo ma a nuoto, e ciò dà luogo ad un sistema di caccia di cui farò cenno più avanti.
Nel prossimo tratterrò della caccia agli uccelli neri.
Un cordiale "nel becco dell’anatra"