Calibri Cervo
- Scritto da Sergio Facchini
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L'interesse per la caccia al cervo è una realtà appassionante su quasi tutto l'arco alpino e gran parte dell'Appennino settentrionale e quindi è logico dedicare spazio ai calibri più idonei ed alle relative munizioni. E' necessario però soffermarci per il momento su alcune specificità di questa caccia, più difficile di quanto non si creda. Il premio della nostra azione venatoria è un ungulato con sensi molto sviluppati: olfatto incredibile, udito sopraffino e vista quasi da muflone. Tentare un approccio sopravento è tempo sprecato, così come cercare di ridurre le distanze in vaste radure senza riparo. Se aggiungiamo al quadro descrittivo la diffidenza, che esalta ogni percezione, la resistenza ai colpi ed uno spiccato istinto di sopravvivenza fin dalla nascita, possiamo asserire che Madre Natura ha profuso nel cervo i mezzi migliori per contrastare ogni insidia che i predatori e l'uomo gli tendono fin dalla notte dei tempi. Oltre a ciò, l'alto senso gregario, l'ottimo mimetismo e l'abitudine di alimentazione notturna affinano le sue difese naturali condizionandone il comportamento. Tuttavia migliaia di cervi vengono abbattuti ogni anno sulle Alpi ed in ogni parte d'Europa , dove tradizioni secolari hanno elevato il cervo a simbolo regale della caccia stessa. Il neofita, per ottenere buoni risultati, deve poter contare sui medesimi fattori essenziali per ogni caccia di selezione:profonda conoscenza del selvatico e del suo habitat, un'arma di potenza adeguata con un'ottica molto luminosa e stretta osservanza delle norme di prelievo. Alba e tramonto ci vedranno attivi per poco più di tre ore in totale, con l'aggravante che, sparato un colpo, sarà aleatorio sperare in una seconda occasione. Il nostro comportamento sul terreno di caccia sarà quindi determinante. Silenzio assoluto, immobilità scultorea, grande pazienza,stima accurata del capo assegnatoci, lettura della distanza e sparo. Saperci comportare bene e velocemente non è cosa facile, ma col tempo si migliora. Tenendo anche conto che gli ungulati non amano posare a lungo per consentirci tiri perfetti, è sempre meglio rinunciare a un capo se le probabilità di ferirlo sono alte o se non abbiamo avuto il tempo per valutarne correttamente il trofeo. I cervi maschi adulti superano talvolta i 200 kg, incassano bene i colpi e sovente ci costringono a tiri lunghi, specie in alta montagna al limite superiore delle conifere. Altrove le distanze si riducono, ad esempio nelle radure che si alternano alle fasce boschive fino a quote di 1400-1600 m circa. Sono quindi necessari calibri potenti dalla traiettoria tesa in armi di ottima precisione e costanza sul bersaglio, con munizioni di qualità e facile reperibilità. Compresi tra i 7 e gli 8,6 millimetri o tra 270" e 340" millesimi di pollice, sono molti i calibri che lanciano proiettili da 10 a 16 g (da 154 a 250 gr), con alte velocità residue e grande energia a forti distanze. Oltre a quelli indicati possiamo includere anche il 6,5x68 che, con palla KS da 127 grani, a 300 m possiede un'energia di oltre 2000 Joule, equivalente a quella del 270 Winchester con palla Soft Point da 130 gr. I calibri sono suddivisi in cinque gruppi, come segue:
nostre capacità di tiratore e non il contrario. Se temiamo il rinculo di un calibro Magnum non usiamolo. Spareremo sempre male rischiando di colpire l' addome di qualsiasi cervo inquadrato. E' molto meglio quindi adoperare calibri relativamente tranquilli come il 7x64 od il 30.06. Ciò che conta veramente è la precisione di tiro unita ad una potenza equilibrata. Le munizioni per i calibri di potenza media devono essere le migliori in commercio che montano palle collaudatissime tipo NOSLER Partition, BARNES-TSX, Winchester Fail-Safe, Id Classic-Uni Classic-KS-DK ed Evo della RWS e SWIFT A-Frame, di peso compreso tra i 160 e i 200 gr. Oltre all' 8x57JS, al 9,3x62 e al 9,3x74R, calibri storici, i tre calibri che si sono distinti da molti decenni per la loro efficacia su grandi esemplari maschi di cervo anche a notevole distanza, sono il 300 Winchester Magnum, il 300Weatherby Magnum e l'8x68S. Vediamoli più in dettaglio
300 Winchester Magnum.
Fu studiato dalla Winchester dopo la nascita del 338 Winchester Magnum nel 1958 e apparve nel 1963 con la carabina Winchester mod. 70. Utilizza palle da 110 a 220 g. Ottime per il cervo quelle da 165 a 200 gr. E' in grado di spingere palle di 180 gr a 940 m/s e di 200 gr a 900 m/s. Dotato di un'ottima precisione è un calibro proposto da tutte le Case costruttrici con una serie imponente di strutture e pesi diversi per la gioia di chi ricarica. Armi di prezzo contenuto ma di qualità, come Remington, Winchester, C.Z., Kimber, Sabatti e Zastava, ne hanno consolidato il successo da diversi decenni e la polizia di mezzo mondo lo usa in azioni da cecchino, a riprova delle sue indiscutibili qualità balistiche. Con la ricarica si eguagliano quasi le prestazioni del 300 Weatherby Magnum, suo vecchio rivale. Con palla Sierra Spitzer Boat - Tail da 200 gr si raggiungono velocità V° di 915 m/s, e a 300 m di 761 m/s, con energie di 5425 e 3753 Joule. Tarando l'arma a 200 m con +4,3 cm a 100 m, si otterrà un calo di soli 18,9 cm a 300 m. La canna deve misurare 65 cm, ma anche con canne di 61 cm si raggiungono buone prestazioni. Il 300 Winchester Magnum è il calibro Magnum medio più diffuso ed amato anche in Europa e sopravviverà certamente a molti concorrenti, avviatisi ormai sul viale del tramonto.
300 Weatherby Magnum
Nella cerchia dei calibri medi Magnum, lo si ammetta o meno, è l'unico calibro 300 con cui ogni altro deve confrontarsi. E' senza dubbio superiore a quasi tutti i suoi concorrenti per velocità, potenza e radenza ed ha permesso a Roy Weatherby di diventare un nome importante nella storia delle armi. Ritengo pertanto superfluo esaltarne le potenzialità sul terreno di caccia. Sparando munizioni originali Weatherby in un'arma costruita dalla Casa madre, cacceremo sempre a cuor leggero, concentrandoci unicamente sul tiro. Le palle NOSLER Partition o Partition Gold, con le BARNES-TSX, da 150 a 180gr e le SWIFT A-Frame di pari peso sono il compendio migliore di questo super calibro, davvero micidiale, per cervi, wapiti ed alci. Le munizioni originali della Weatherby che da più di vent'anni uso nel vecchio e molto amato Sauer-Weatherby in 300 Weatherby Magnum sono eccezionali, senza dubbio, ma costose. Ricorrendo invece alla ricarica, con tutte le palle moderne si possono confezionare munizioni di alte prestazioni in infinite combinazioni e, ovviamente, risparmiare. Tarando l'arma con +6 cm a 100m colpiremo con energia esuberante l'area vitale di un cervo fino a 300 m senza bisogno di correggere il puntamento. Ci pare poco? Dal 1944 il 300 Weatherby Magnum ha conquistato schiere di cacciatori in tutto il mondo che gli sono sempre fedeli, malgrado molti calibri rivali. Oggi un concorrente spietato è il 300 RUM Remington Ultra Magnum che, vantando prestazioni balistiche decisamente superiori, può contare anche sulla forza finanziaria di una colosso come la Remington. Nei prossimi anni potrebbe rendere dura la vita al più famoso calibro Weatherby. Staremo a vedere chi la spunterà.
8x57 J (R) e 8x57 JS (JRS) Mauser
Dato che nacque intorno al 1888 e fu padre di molti figli, questo calibro storico è stato il più famoso e diffuso in ogni angolo del mondo e a quei tempi, senza dubbio, il migliore per caratteristiche balistiche. L'8 mm Mauser fu ideato per il mod. 88 militare, derivato da un progetto di un Mannlicher modificato; non fu quindi uno studio Mauser ex-novo. Venne disegnato all'arsenale di Spandau e ufficialmente conosciuto come Gewehr 88 o mod. Mauser del medesimo anno. La palla utilizzata era una "round-nose" o a punta arrotondata di 14,65 g (226 gr) con un diametro di 8,07 mm (318 millesimi di pollice) e velocità alla bocca di 637 m/s (2093 ft/s). Nel 1905 fu modificata la palla che divenne di tipo "spitzer" (acuminata) con diametro di 8,20 mm (323 millesimi di pollice) e di peso molto inferiore pari a 9,97 g (154 gr), con la notevole velocità di 878 m/s (2880 ft/s). Dal 1905 in poi le canne ebbero un diametro interno di 8,20mm (323 millesimi di pollice). Molto importante: dato che l'8x57 J ha un diametro inferiore all' 8x57 JS è tassativo porre la massima attenzione sincerandosi delle misure interne delle canne e del diametro delle palle, e soprattutto non usare mai munizioni J S in una canna J, o munizioni J R S in una canna J R, altrimenti la canna potrebbe esplodere!
Quindi confrontiamo almeno tre volte l'indicazione del calibro sulle canne con la scritta sui fondelli delle munizioni che intendiamo usare. Mettiamo in disparte l'8x57J e l'8x57JR ormai obsoleti ed occupiamoci invece dell'8x57JS e dell'8x57JRS ancora molto usati, soprattutto nella versione JRS con collarino sporgente per le armi basculanti. Sia in versione per carabina che per billing, drilling o kipplauf, l'8x57JS(JRS) in 120 anni di storia ha abbattuto un numero incalcolabile di ungulati e plantigradi, dal capriolo all'orso polare, senza dimenticare cervi, cinghiali, mufloni, renne, daini e alci. Con palle pesanti, intorno ai 13 g (200 gr) e oltre, di struttura molto robusta con altissima capacità di penetrazione come le Tig (Torpedo Ideal Geschoss) apparse nel 1927 e le Tug (Torpedo Universal Geschoss) del 1935, affiancate poi dalla palla H-Mantel, l'8x57JS era in grado di abbattere qualunque grosso selvatico a pelle tenera a distanze non eccessive. Grazie alle virtù sintetizzabili in buone traiettorie fino a 200-220 m e nell'uso di palle pesanti di struttura robustissima e grande capacità di penetrazione, la sua fama dilagò a macchia d'olio in tutto il mondo. Ancora oggi una palla da 198 gr (12,83 g) per l'8x57JS come la Id Classic della RWS (ex Tig) vanta i seguenti dati: velocità a m 0-100-200-300 di 800-700-644-573 m/s, con energie di 4105-3143-2660-2106 Joule. Tarando l'arma a 164m otterremo una parabola a m 50-100-150-200-300, di cm+1,6 +4,0 + 1,6 -6,0 -39,8. Cacciando cervi nei boschi e nelle radure con una carabina in 8x57JS o con un'arma basculante potremo apprezzarne l'ottima e costante precisione, la rimarchevole potenza, il rinculo ragionevole e la sua versatilità. Qualunque sia il selvatico che vi si pari davanti in un raggio di 180-200 m, potrete farlo vostro con un colpo ben piazzato di 8x57JS, un calibro unico per la poliedricità d'uso e per la meritata fama che lo distingue da oltre 120 anni.
8x68S
Studiato dalla RWS negli anni 1938-39 col fratello minore 6,5x68 e usato nell'ultima guerra come arma da cecchino, apparve sul mercato solamente verso la metà degli anni '50, una volta scaduto il veto degli Alleati riguardo i calibri tedeschi ad alte prestazioni. Essendo un calibro velocissimo, potente, teso e preciso e utilizzando palle da 170 a 225 gr, divenne subito il preferito dei cacciatori europei di grossa selvaggina. Oggi le munizioni sono prodotte da RWS, BLASER e BRENNEKE e forse dalla Hirtenberger, assorbita dalla Fiocchi, munizioni da noi sparite. Le ogive pesanti Cdp della BLASER, le Id Classic - H Mantel - Kegel Spitz e Doppel Kern della RWS, le Tig -Tug e Tog della BRENNEKE e le NOSLER Partition della HIRTENBERGER, oggi quasi introvabili, sono molto efficaci sui cervi. Ad esempio la munizione Blaser con palla Cdp da 196 gr raggiunge a m 0-100-200-300 velocità di 950-875-805-687 m/s con energie di 5731-4862-4115-2997 Joule. Tarando l'arma a 196 m con +3,7 cm a 100 m, la traiettoria sarà a 150 m di +3,4 cm, a 200 m di -0,4 cm e a 300 m di -19,7 cm. Una munizione su cui poter contare sempre, tenuto conto della velocità, della potenza e della elevata capacità di profonda penetrazione della palla. Circa 3.000 Joule e un calo di traiettoria di 20 cm a 300 m sono valori eccezionali che potrete constatare personalmente usando un 8x68S, calibro intramontabile e impressionante per efficacia su tutta la grande selvaggina. Lo uso da trent'anni e non mi ha mai tradito.
9,3 x 62
Nato nel 1905 per merito di Otto Bock, esperto armaiolo di Berlino fornitore ufficiale della Casa Imperiale, ebbe successo come calibro per le cacce nell'Est europeo e per i coloni tedeschi stanziatisi in Tanganica, Africa del Sud-Ovest, Camerun e Togo, colonie del Kaiser Guglielmo II dal1888 al 1919, anno in cui quei territori tornarono ai precedenti occupanti, dopo la sconfitta della Germania nella Prima Guerra Mondiale. Il 9,3x62 fu molto apprezzato in Africa per la potenza adeguata su ogni selvatico e fu usato con successo contro elefanti, bufali e leoni, come scrisse John Taylor (1904-1969), ultimo grande cacciatore d'avorio che ne aveva sempre tessuto le lodi come calibro polivalente. In Europa invece era l'arma d'ordinanza dei guardacaccia che curavano le grandi riserve padronali dei nobili tedeschi, sparse in gran parte dell'Est europeo. Avendo a che fare con orsi, cinghiali, cervi e con tutta la selvaggina minore, le guardie dovevano disporre di un calibro poliedrico che divenne realtà con il 9,3x62. Questo calibro tedesco si presta ottimamente per la caccia al cervo durante il bramito o “brunft”, dato che le distanze di tiro sono di solito contenute e il 9,3x62 sa dimostrare tutte le qualità di cui è accreditato: precisione, potenza, forte penetrazione e alto potere d'arresto con palle da 250 a 293 gr, le preferite. Se vogliamo guadagnare qualche decina di metri sulle usuali distanze di tiro di 130-160 m, possiamo ricorrere alle palle più leggere, ma sempre di costruzione molto robusta, di 220-230 gr. Le palle più rinomate e diffuse, soprattutto nelle battute a cervi, alci e cinghiali sono prodotte da RWS, BRENNEKE, NORMA e BLASER. Possiamo prendere ad esempio la munizione NORMA con palla Vulkan da 232 gr (15 g) che a m 0-100-200-300 sviluppa velocità di 800-697-602-515 m/s, con energie di 4810-3651-2724-1993 Joule, e con taratura a 150 m ha una traiettoria a m 50-100-150-200-300 di cm +2,1 +3,6 +0 -9,4 -49,8, oppure l'eccezionale munizione RWS con palla Uni Classic da 293 gr (19 g) con velocità a m 0-100-200-300 di740-680-623-569 m/s ed energie di 5198-4389-3684-3073 Joule che, con taratura a 156 m, ha una traiettoria a m 50-100-150-200-300 di cm +2,0 +4,0 +0,8 -8,2 -45,8. Possiamo quindi considerarci ben equipaggiati se alla posta abbiamo con noi un 9,3x62. Con un'energia di circa 4800 Joule a 50m, anche se dovesse presentarsi un grosso orso bruno dei Carpazi piuttosto che un cervo kapital o un cinghiale mastodontico, una palla RWS Uni Classic da 19 g ben diretta risolverebbe la situazione senza alcun problema. Lo stesso risultato si otterrebbe anche con una palla RWS Evo da 291gr o con una NORMA Oryx da 285 gr. Se cacciamo animali corpulenti come i cervi maschi adulti a distanze medie, diamo fiducia al 9,3x62 e ne saremo ripagati con abbattimenti costanti e sicuri, come avviene nell'Europa centro-orientale da oltre un secolo.
9,3 x 74 R
Questo calibro, nato intorno al 1910-1911, fu concepito per poter disporre di un 9,3 mm con collarino per armi basculanti. E' uno dei calibri d'elezione per le armi fini a doppia canna rigata o in qualsiasi altra combinazione con canne lisce. Billing, drilling, bergstutzen, kipplauf, doppelbuchsdrilling, buchsflinte ed altre ancora sono armi combinate che possono utilizzare il 9,3x74R su tutta la grossa selvaggina europea con ottimi risultati. Soprattutto doppiette e sovrapposti, spesso muniti di ottiche con ingrandimenti molto bassi, dall'1-4x24 all'1-6x24, ultimo gioiello ottico della Swarovski, sono le armi preferite nelle grandi battute a cervi e cinghiali che negli ultimi vent'anni si sono diffuse in gran parte del territorio italiano. Quanto è stato detto circa le potenzialità balistiche del 9,3x62, possiamo ripeterlo per il 9,3x74R, sottolineando che con le recenti palle monolitiche BARNES-TSX, Accubond e SWIFT A-Frame entrambi i calibri migliorerebbero notevolmente le loro prestazioni se ricorressimo alla ricarica. Ma anche con le munizioni commerciali offerte da RWS, BRENNEKE, NORMA e BLASER possiamo usufruire di prodotti di alta qualità per cacciare ogni selvatico ad eccezione dei “big five” per ovvi motivi di sicurezza. Tanto per non risultare evasivi, annotiamo i dati della munizione RWS con palla Uni Classic da 293 gr (19 g), per molti la migliore: velocità a m 0-100-200-300, m/s 695-637-582-531,energie di 4585-3852-3215-2676 Joule e con taratura a 148m la traiettoria sarà a m 50-100-150-200-300 di cm +2,3+4,0 -0,3 -11,2 -55,5.
Le differenze con il 9,3x62 riguardano velocità e potenza, inferiori di circa l'8-10%, e quindi lo spettro di utilizzazione del 9,3x74R è in pratica equivalente. Se pratichiamo la caccia al bramito, alla cerca in aree boscose o alla posta in battuta, nel raggio di 130-150 m, il 9,3x74R sarà sempre all'altezza del compito affidatogli e ne trarremo grande soddisfazione, usando magari un'express inglese ed una conchiglia di tritone con cui l'arte del richiamo durante il bramito si sublima.