Armi speciali per la caccia in montagna
- Scritto da Sergio Facchini
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Se per passare dagli utensili in ossidiana dei nostri antichi progenitori alle lame in damasco sono passate decine di migliaia di anni, per arrivare dai cinque chili abbondanti di un Mauser 88 ai due chili di alcune carabine moderne è trascorso circa un secolo.
L'inarrestabile progresso nello studio dei materiali e della tecnologia ha permesso di realizzare strumenti di ogni tipologia più leggeri, robusti e con tempi di lavorazione ridotti al minimo grazie all'utilizzo sempre più diffuso delle macchine a controllo numerico.
Queste apparecchiature, oltre a facilitare enormemente il lavoro di sgrossatura iniziale dei materiali, permettono infinitesimali tolleranze di esecuzione rispetto a quelle di un tempo, in cui era la maestria dell'uomo a determinare la qualità di un manufatto.
Nel campo della costruzione delle armi leggere i benefici ottenuti utilizzando queste macchine modernissime sono stati enormi e progrediscono di giorno in giorno. Dato che uno dei problemi che ha sempre afflitto le armi dacaccia è stato il peso, alcuni armieri hanno subito messo a frutto le loro conoscenze progettando armi leggerissime, di appena 2 kg o poco più. Come base di partenza questi assemblatori-costruttori hanno utilizzato azioni di carabine americane come la Remington mod. 700, molto robusta, affidabile e di prezzo contenuto, tre virtù commercialmente fondamentali. Per ridurre il peso in misura sostanziale si procedeva all'alleggerimento massiccio di ogni parte dell'arma. Sostituite le originali con prodotti di qualità superiore, le canne si accorciarono fino a circa 50 cm e la loro sezione si ridusse alquanto, ben sotto i 15 mm, senza peraltro intaccarne la robustezza grazie all'adozione di tubi in acciaio inossidabile con profonde scanalature (fluted) per irrobustirli e guadagnare ulteriormente sul peso.
Le misure dell'azione venivano ridotte all'osso, così come le parti metalliche del serbatoio porta munizioni e la leva dell'otturatore bucherellata come un pezzo di emmenthal. La maggioranza delle parti d'acciaio era sostituita con altre in leghe speciali di pari robustezza, se non superiore, usate in aeronautica.
Per il calcio venivano messe a punto speciali fibre in carbonio ultra-leggere insensibili alle peggiori condizioni atmosferiche e disposte a strati sovrapposti per aumentare la rigidità e la resistenza agli urti. In sintesi le armi di base, già leggere, venivano sottoposte aduna totale revisione e migliorate assieme al gruppo di scatto che, in piena sicurezza, consentiva sensibilità fino ad allora inimmaginabili.
Queste speciali carabine ad otturatore in America vengono chiamate "mountain rifle" e le grandi Case come Remington, Winchester e Ruger le offrono correntemente. Non sono comunque armi di estrema specializzazione, e nel caso della Remington Mountain Rifle il peso tocca i 2,95 kg contro i 3,3 kg della Winchester Classic-Featherweight che, rispetto ai calibri standard, guadagnano circa 350 g.
Il prezzo di queste armi è però superiore ai modelli base, pur trattandosi di carabine con buone rifiniture e di ottima precisione.
Differentemente dai prodotti di serie esistono anche carabine bolt-action denominate "custom rifles" che raggiungono davvero pesi piuma.
Le Case più rinomate sono la Ultra Light Arms, la Mountain Rifles e la Brown Precision, tutte ditte americane che utilizzano azioni originali o derivate dalla Remington700 o dalla Winchester con sistema pre-‘64 di nuova costruzione. Tutte queste carabine nei calibri standard pesanod a 1,9 a 2,2 kg, mentre nei calibri Magnum toccano pesi tra2,15 e 2,60 kg con Magna Port o freni di bocca rimovibili.
I calci naturalmente sono molto magri, diritti, leggeri come piume e robustissimi. Tutte le canne di sezione molto ridotta,ma con tolleranze minime e lappature eseguite a mano, sono in acciaio inossidabile prodotte solitamente dalla Hart, dalla Shilen, dalla Lilja o da altri specialisti. I due tenoni di chiusura dell'otturatore sono praticamente perfetti trovandosi a 90° sull'asse mediano dell'anima della canna che assieme ad un esemplare "bedding" in materiale sintetico, studiato in ogni minimo particolare, consentono, con munizioni attentamente ricaricate, un'eccellente precisione.
Rosate di cinque colpi a 100 yd in 15 mm non costituiscono un'eccezione in quanto i costruttori di queste carabine superspeciali si sbilanciano, forse con eccessivo ottimismo, garantendo rosate di tre colpi in 13 mm a 91 m (100 yd). Bisogna però ammettere che di solito gli Americani, a causa del loro innato pragmatismo, dicono la verità e che i loro calibri sono molto precisi.
Mi chiedo comunque come si possano raggiungere queste prestazioni con i calibri Magnum che, pur dotati di freno di bocca, ricordano maggiormente degli indomabili mustang piuttosto che dei paciosi cavalli da tiro. Se dovessi utilizzare una carabina "custom" con le caratteristiche descritte mi orienterei su calibri molto equilibrati come il 7x57 per le basse pressioni sviluppate, il 7-08 Remington od il 25.06 seguito dal 270 Winchester, in quanto credo che, in un'arma di 2 kg, pur dotata di un efficace freno di bocca, la latente nervosità di ogni calibro emerga comunque se usiamo palle pesanti o molto pesanti, le più efficaci a caccia. Di conseguenza sono dell'avviso che le carabine "mountain custom" siano meglio sfruttabili e più precise con palle leggere.
Il rovescio della medaglia, purtroppo, è costituito dal prezzo molto elevato, minimo il quadruplo di un'arma standard, dovuto ai materiali, alle lavorazioni specifiche ed ai tempi di esecuzione piuttosto lunghi. Piuttosto di spendere una somma ragguardevole per una carabina americana di questo tipo (de gustibus...), preferirei affrontare la spesa per l'ultima nata in casa Concari, la Titan con azione Mauser ultraleggera in titanio. Oltre a rispettare i canoni di una carabina classica, possiede una linea e delle forme uniche, degne di una dea.
Inoltre la scelta della munizione per la Titan di Concari sarebbe una semplice questione di preferenza in quanto sono disponibili praticamente tutti i più bei calibri per la montagna: il 6,5-284 NORMA, ad esempio, potrebbe rappresentare il candidato ottimale assieme all'intramontabile 7x64. Sognare è molto bello e non costa nulla, ma se potessimo permetterci la Titan di Concari acquistiamola, perché portare un gioiello a tracolla con immenso piacere attenuerà di molto la fatica, permettendoci di ottenere risultati felici in ogni occasione e con qualsiasi ungulato, sempre.