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7x64 Brenneke, scudiero fedele

7x64 Brenneke, scudiero fedele

 

Nel 1917, anno spaventoso in cui gli alleati dell'Intesa ed i Tedeschi aggravarono l'immane ecatombe sul Fronte Occidentale e il nostro Esercito, dopo Caporetto, si attestò sul Piave, nacque uno dei calibri da caccia più famosi, il 7x64 Brenneke.

Prese il nome dal suo ideatore, Wilhelm Brenneke (1865-1951), un esperto di balistica che in età matura studiò e fu titolare di numerosi brevetti in campo armiero. Assieme a Paul Mauser, Ferdinand von Mannlicher, August vom Hofe, August Schuler e Walther Gehmann appartiene al "Gotha" degli inventori di nuovi calibri affermatisi nel Novecento.

W. Brenneke, dopo diverse esperienze lavorative, gestì una libreria ad Hannover, sua città natale, ed a trent'anni aprì un negozio che trattava armi da caccia e munizioni. L'innata passione per i fucili e la balistica furono il filo conduttore degli anni trascorsi a Lipsia, fucina di geni in ogni branca della scienza partoriti dal Max Planck Institut.

In un clima effervescente di continua ricerca, le sue analisi approfondite, avvalorate da innumerevoli test di laboratorio, gli permisero di progettare calibri e proiettili all'avanguardia.

Dato che i calibri medi disponibili dal 1890 al 1915 erano pochi e non particolarmente efficaci sulla grossa selvaggina, Brenneke in un primo tempo utilizzò come base dei suoi studi l'8x57JS, il calibro più efficiente di allora.

Poco meno di trent'anni prima, invero, i lunghi fucili ad avancarica di grosso calibro a polvere nera furono sostituiti da carabine di calibro medio ad alta velocità, consentita dall'uso di polvere alla nitrocellulosa realizzata dalle industrie di Alfred Nobel.

I concetti balistici applicati alle nuove armi portatili si erano infatti ribaltati: da palle sferiche di piombo lentissime e pesanti si era passati a munizioni a retrocarica con proiettili leggeri, veloci ed acuminati, una rivoluzione totale.

Fin dalla fondazione nel 1895 l'attività della piccola società Brenneke ebbe successo e dopo il 1898, al primo brevetto della "Original Brenneke", l'immortale palla cilindrica per fucili a canna liscia, ne seguirono altri diciotto ed il marchio Brenneke divenne sinonimo di qualità in tutto il mondo.

Nel 1912 nacque l'8x64S, il primo calibro ad alte prestazioni che, rispetto all'8x57JS, aveva un bossolo più capiente del 20% (60 grani di polvere contro 50) e la spalla più alta, 3,79mm contro 2,70 mm.

In verità, per primo fu studiato e commercializzato l'8x65RS, versione "rimmed" per basculanti, scelto da Brenneke nella versione "S" con palle di 8,22 mm (.323") identiche a quelle dell'8x57 JRS, anziché di 8,09 mm (.318") tipiche dell'8x57 I(R) del Mauser 88. Come si può notare, i tre famosi calibri 8x64S, 7x64 e 9,3x64 hanno i bossoli delle versioni "R" più lunghi di 1mm, cioè 8x65 RS, 7x65 R e 9,3x65 R.

I motivi che indussero Brenneke alla minima variazione di lunghezza (1mm) dei bossoli per armi basculanti costituiscono un mistero.

Grazie alle ottime prestazioni balistiche che oggi permettono di spingere una palla di 200 gr alla velocità di oltre 810 m/s con un'energia di 4300 Joule, l'8x64S ebbe un buon successo, ma non pari alle aspettative perché a soli due anni dalla sua introduzione, nel 1914, scoppiò la Prima Guerra Mondiale ed in Germania tutti avevano ben altro a cui pensare. Malgrado il periodo sfavorevole W. Brenneke, nel 1917, dopo prove e ricerche protrattesi per un paio d'anni, lanciò il 7x64. Il nuovo calibro fu ricavato dall'8x64S con modifiche minime del bossolo, come i leggeri aumenti dell'angolo di spalla, della lunghezza del colletto da 8,41 a 8,63 mm e del restringimento dello stesso da 8,96 a 7,95mm.

Il chiaro intento dell'inventore tedesco era quello di superare nettamente le caratteristiche balistiche del 7x57Mauser, calibro affermato da 25 anni che, per molti cacciatori europei, non aveva rivali nella sua classe.

Per W. Brenneke, che utilizzava il 7x64 in una carabina ad otturatore Mauser appositamente costruita con canna di ben72 cm, non fu difficile raggiungere lo scopo e le velocità con palle da 160 gr di 820-830 m/s, superiori a quelle del 7x57dell'11-12%, erano la testimonianza incontestabile.

Non accontentandosi di progettare unicamente nuovi calibri, ma volendo che i proiettili da utilizzare fossero i migliori del tempo, Brenneke si cimentò nello studio dei mantelli e dei nuclei di palle assolutamente innovative come l'Ideal Geschoss del primo Novecento, per giungere nel 1927 alla TIG (Torpedo Ideal Geschoss) e nel 1935 alla famosa TUG (Torpedo Universal Geschoss).

Il conseguente successo in Europa fu inarrestabile. Oltre che per scopi venatori, negli anni '30 del secolo scorso, il 7x64 fu scelto come potenziale sostituto del Mauser 8x57 JS, il fucile d'ordinanza tedesco, ma gli Alti Comandi della Wehrmacht, inizialmente propensi al cambiamento, in un secondo tempo cambiarono idea riconfermando l'8x57JS, e fu così che il 7x64 non ebbe alcun sviluppo in ambito militare.

Molti appassionati di balistica nutrono qualche dubbio sull'originalità del 7x64.

L'unica differenza, peraltro non sostanziale, tra i bossoli del 7x64 e del 30.06 Springfield è costituita dalla lunghezza del colletto: 8,63 mm del primo contro i 9,72 del secondo. Brenneke si rifece al famosissimo calibro americano? Chissà? E' vero comunque che, di solito nei limiti della legalità, tutti copiavano in parte da tutti e che la maggioranza dei progettisti si era ispirata all'8x57 JS per i calibri "standard".

Tanto per rimanere in casa Brenneke, nel 1987 l'Ing. Hannes Kepplinger di Kufstein (A), con la supervisione della Casa madre, ha sviluppato il 6,5x64 Brenneke, trait d'union tra il 6,5x57 ed il 7x64.

Restringendo il colletto del 270 Winchester e aumentando notevolmente l'angolo di spalla, tanto da ricordare una creazione di Ackley, ha ottenuto un calibro di super prestazioni, da noi praticamente sconosciuto, che spinge ad alte velocità palle comprese tra100 e 160 gr.

Con una palla da 100 gr HORNADY SPP la velocità alla bocca V° è di 1040 m/s, a 200 m tocca gli 884 m/s e a 300 m raggiunge gli 815 m/s con energie di 3504, 2531 e 2152 Joule, ed un calo di traiettoria a 250 m di 4,78 cm ed a 300 m di soli 13,95 cm. Valori che ne farebbero una stella di prima grandezza nella caccia al camoscio se qualche grande costruttore di armi si decidesse ad includerlo nelle linee produttive, ma questi tempi di stagnazione dell'economia non facilitano certamente scelte del genere.

 

Comunque sia, il 6,5x64 Brenneke è più teso e potente del "wild-cat" americano 6,5-06, poco usato anche negli U.S.A. sebbene sia figlio del 30.06.

Con due armi in calibri Brenneke alternati (6,5x64 - 8x64S o 7x64 - 9,3x64) possiamo cacciare di tutto, tranne i "big four" che necessitano di potenze e "killing power" maggiori.

Il 7x64, supera però i fratelli per diffusione ed utilizzo.

 

 

Prestazioni del calibro

Il 7x64, unico calibro nato in pieno conflitto grazie forse ai Reichsmark guadagnati nei venti anni precedenti, fu l'asse portante del futuro di Wilhelm Brenneke. Terminata la guerra divenne un calibro classico per tutti i grandi selvatici europei, considerando che il passo di rigatura adottato, 220mm, consentiva un ampio ventaglio di pesi di palla. Da 120 a 177 gr, o da 7,77 a 11,47 g, le possibilità di scelta si adattavano perfettamente a caprioli, cervi e cinghiali. Le palle più efficienti si rivelarono subito le medio-pesanti, a partire da 150 gr, tuttora le preferite. Inoltre, e questo è un fattore determinante dell'affermazione del 7x64, W. Brenneke affiancò la produzione dei suoi calibri con palle speciali quali la Tig e la Tug, sinonimi di altissima qualità.

A conferma della bontà del calibro e delle sue ogive, le grandi Case produttrici di munizioni quali DWM, RWS ed Hirtenberger, ed altre minori, si affrettarono ad inserire nelle loro linee il nuovo 7x64 che, nei difficili anni '20, tentava di animare un mercato in gravi difficoltà.

Nonostante la perdita delle Colonie africane (Tanganica, Africa del Sud-Ovest, Camerun e Togo) ed il pesante ridimensionamento territoriale dell'ex-Reich tedesco ottenuto a Versailles dal revanscista Clemanceau, i prodotti Brenneke non conobbero gravi periodi di crisi commerciale, ma si affermarono ulteriormente sia in Germania che nel resto dell'Europa continentale.

Tornando al 7x64, a titolo di curiosità, possiamo annotare le caratteristiche balistiche di alcune munizioni risalenti agli anni '60, testate di norma con canne di 65 cm, ma anche di 68 e talvolta di 72 cm.

 

Vediamo le munizioni

 

RWS (Rheinische Westfalische Sprengstofffabrik):

 

palla Ks da 7,5 g  (115 grani), canna di 65 cm, pressione 3600 bar.

 

A m 0-100-150-300 Vel. m/s 930-800-740-585 E kgm 331-245-209-130. Traiettoria a m 100-200-300 cm +4,0 -3,5 -31. Gee m 180.

palla HMK da 11,2 g(173 gr), canna di 65 cm, pressione 600 bar.

 

A m 0-100-150-300 Vel. m/s 850-765-725-620. E kgm 412-334-300-219. Traiettoria a m 100-200-300 cm +4,0 -4,5 -31. Gee m 170.

 

Passiamo ora alle munizioni

 

DWM (Deutsche Waffen undMunition Fabrik) la cui produzione cessò nel 1973.

 

pallaTS-VS da 6,7 g(103 gr), canna di 68 cm, pressione 3600 bar. A m 0-100-150-300 Vel. m/s 1089-937-865-664. E kgm 404-300-256-151. Traiettoria a m 100-200-300 cm +3,7+1,0 -16,6. Gee m 210.

 

pallaTig da 10,5 g (162 gr), canna di 66 cm, pressione 3600 bar. A m 0-100-150-300 Vel. m/s 902-786-747-657 ed E di kgm 435-331-299-231. Traiettoria a m 100-200-300 cm +3,8-3,4 -30. Gee m 175.

 

pallaTig da 11,5 g(177 gr), canna di 72 cm, pressione 3600 bar. A m 0-100-150-300 Vel. m/s 878-808-776-695 ed E di kgm 452-383-353-283. Traiettoria a m 100-200-300 cm +4,0-2,0 -25,7. Gee m 185.

 

Non possiamo dimenticare le munizioni Hirtenberger degli anni '70

 

pallaNOSLER Partition da 9,1 g(140 gr), canna 65 cm, press. 3600 bar. A m 0-100-150-300 Vel. m/s 905-820-780-628 ed E di kgm 380-312-282-214. Traiettoria a m 100-200-300 cm +3,7 -1,1 -21,5. Gee m 190.

 

pallaNOSLER Partition da 11,3 g(174 gr), canna 65 cm, press. 3600 bar. A m 0-100-150-300 Vel. m/s 815-736-707-620 ed E di kgm 382-313-289-222. Traiettoria a m 100-200-300 cm +2,8 -4,2 -24. Gee m 165.

 

Dato che le energie di queste munizioni erano espresse in chilogrammetri, per trasformarle in Joule basta moltiplicare il valore noto per 9,8067.

 

Le munizioni che destano interesse sono senza dubbio le DWM. Oltre alla velocissima palla TS-VS da 103 gr che volava a ben 1089 m/s, produceva anche una fantastica carica dotata di palla Tig da 177 gr che, in una canna di 72cm, a 300 m toccava ancora 695 m/s con un calo di traiettoria di 25,7 cm, sviluppando un'energia di 283 kgm, pari a 2775 Joule, valori equiparabili a quelli ottenuti da una carica attuale di 300 Winchester Magnum od alle prestazioni di una munizione vivace del 7 mm Remington Magnum.

A distanza di oltre quarant'anni, anche se la domanda è ripetitiva, quali sono stati i miglioramenti balistici dei calibri moderni? Lascio ad ognuno la laconica risposta. Nessuna munizione di un calibro standard era od è paragonabile alla DWM con palla Tig da 177 gr degli anni '60, letale anche su alci scandinave od orsi bruni dei Carpazi, la cui caccia in Romania rimase esclusivo privilegio del Presidente Ceausescu per quasi trent'anni.

Per comparare le prestazioni balistiche di allora con quelle odierne è ovvio esaminare alcune munizioni della gamma RWS, la maggiore produttrice al mondo di cariche del 7x64. Le palle utilizzate sono numerose e tutte di grande qualità, soprattutto per i materiali utilizzati ed i particolari nuclei messi a punto per la selvaggina più forte.

L'unico neo delle ogive RWS, se di imperfezione si può parlare, è il loro basso "coefficiente balistico" che riduce la tensione dei tiri a grandissima distanza, eventualità che dovrebbe esulare dal comportamento responsabile di ogni cacciatore.

 

A differenza degli Americani che puntano moltissimo sul C.B., i tecnici della RWS hanno sempre offerto munizioni molto stabili e di grande capacità di penetrazione. Attualmente in casa RWS, per il 7x64, vengono utilizzate palle Ks, Dk, Uni-Classic, Teilmantel-Rundkopf, H-Mantel ed Evolution, tutte valide e con particolarità costruttive diverse. Vediamone qualcuna tra le più amate:

 

palla Ks (Kegelspitz) da 123 gr(7,97 g), canna 65 cm.A m 0-100-200-300, V° m/s 970-858-755-659, E° 3749-2933-2271-1730 Joule.

Traiettoria a m 100-200-300, cm+3,8 -0,8 -22,7. Gee m 193.

 

palla Evo (Evolution) da 158 gr(10,23 g), canna 65 cm. A m 0-100-200-300, V° m/s 880-803-730-661, E° 3961-3298-2725-2234 Joule. Traiettoria a m 50-100-150-200-300,cm +1,2 +4 +2,9 -2,4 -27,2. Gee m 182.

 

palla H-Mantel da 173 gr(11,21 g), canna 65 cm A m 0-100-200-300, V° m/s 850-772-698-628, E° 4049-3340-2730-2210 Joule. Traiettoria a m 50-100-150-200-300,cm +1,4 +4 +2,6 -3,5 -31,2. Gee m 176.

 

A titolo di conoscenza annotiamo i dati attuali di due munizioni rappresentative della produzione Brenneke:

 

palla TOG Torpedo Optimal Geschoss da 150 gr (9,72 g). A m 0-50-100-150-200-250-300 V° m/s 885-848-812-777-742-709-676 ed E° 3806-3494-3204-2934-2675-2443-2220 Joule. Gee m 185. Traiettoria a m 0-50-100-150-200-250-300, cm -5 +1,1 +3,9 +3 -1,9 -11,3 -25,7.

 

palla TIG Torpedo Ideal Geschoss da 177 gr (11,46 g). A m 0-50-100-150-200-250-300 V° m/s 850-807-766-726-687-649-612 ed E° 4143-3734-3364-3022-2706-2415-2147Joule. Gee m 175. Traiettoria m 0-50-100-150-200-250-300,cm -5 +1,4 +4 +2,5 -3,7 -15,1 -32,4.

 

Dai dati elencati emerge la quasi perfetta sovrapponibilità delle prestazioni offerte dalla RWS Evo con le BRENNEKE Tog, come pure quelle delle RWS H-Mantel con le BRENNEKE Tig, tutte ogive con cui, cacciando cervi maschi o cinghiali e colpendoli a "distanze umane" in aree vitali, saremo in grado di farli stramazzare a terra senza un fremito.

Le munizioni BRENNEKE Tig (177 gr) con un'energia di 2415 Joule a 250 m e le RWS H-Mantel (173 grani) con 2730 Joule a 200 m sono una garanzia di successo assicurato. Il 7x64, come tutti sanno, si è costruito la fama di calibro polivalente grazie all'utilizzo di palle di peso consistente, da 10 g a salire, ma molti cacciatori lo usano per il camoscio con munizioni ricaricate dotate di palle NOSLER Ballistic-Tip da 120 gr o RWS Ks da 123 gr, molto veloci, precise e tese.

Un mio amico, invece, si affida da cinquant'anni a munizioni NORMA con la classica palla Soft-Point da 150gr: una fedeltà assoluta premiata da risultati lusinghieri con caprioli, cervi e soprattutto camosci.

 

Misure del bossolo

 

Il bossolo del 7x64 ha misure e rapporti tra i vari elementi tipici di un calibro medio di inizio '900. Non essendo un "magnum" è privo della cintura di rinforzo che non ha alcuna funzione essenziale, possiede un indice di conicità medio di 1,05 mm su 51,5 mm che ne facilita l'estrazione. Conta su una spalla alta 3,87 mm con un angolo di 20°15" favorevole ad una corretta "battuta" del bossolo in camera di scoppio e su un lungo colletto che favorisce la ritenzione di palle lunghissime.

Le misure del bossolo riportate dal D.E.V.A. sono le seguenti: altezza mm 64 – altezza all'inizio della spalla mm 51,50 – altezza del fondello mm 1,30 - altezza all'inizio del colletto mm 55,37 – altezza della spalla mm 3,87 – altezza del colletto mm 8,63 - diametro del fondello mm 11,95 – diametro alla base della camera di carica mm 11,85 – diametro all'inizio della spalla mm 10,8 – diametro del colletto mm 7,95. I diametri dei pieni e dei vuoti della rigatura sono rispettivamente di 6,98 e 7,24 mm, mentre il passo di rigatura convenzionale è di 220 mm ed il diametro medio delle palle europee usate è di mm 7,25 o 284 millesimi di pollice.

E' opportuno rammentare che per i 7 mm le Case americane producono invece palle con diametro di mm 7,21 o .284", mentre quello delle ogive europee arriva fino a mm 7,26 o .286".

Sia per le pressioni che per la precisione una differenza di 5/100 di mm non si deve sottovalutare e pertanto con calibri europei sarebbe teoricamente consigliabile utilizzare munizioni o palle europee e viceversa con i calibri americani.

Il metodo di scelta più corretto consiste comunque nella misurazione esatta della foratura della canna e del diametro delle palle, valutando se i rispettivi valori sono compatibili. Potrei essere tacciato di eccessiva pignoleria, ma credo che questo breve inciso sia indispensabile, specialmente per chi ricarica. In sintesi, il bossolo del 7x64 Brenneke è stato ben studiato e l'equilibro di tutti gli elementi essenziali si rispecchiano nelle altrettanto coerenti e ancora valide prestazioni balistiche.

 

I costruttori del calibro

 

Nel 1919, dopo la caduta del Reich tedesco e lo sfacelo dell'Impero Austro-Ungarico, le linee per la fabbricazione di armamenti furono tutte smantellate e le aziende sopravvissute al crollo dell'economia bellica cercarono di riavviare la produzione di armi da caccia in calibri "civili", come stabilito dall'Intesa. E' così che, ad esempio, le carabine 8x57JS furono riconvertite dalla Mauser e da altre Case nell'8x60, 8x60 R, 8x60 S e 8x60 RS e dalla Steyr nell'8x56 Mannlicher-Schönauer, calibri che, tra le due Guerre, si diffusero molto anche in Francia ed in Belgio. In quegli anni di spaventosa recessione, aggravati da sanguinose lotte politiche durante la "Repubblica di Weimar", le fabbriche Mauser, Sauer e Merkel dovettero riorganizzare tutte le produzioni tornando a costruire armi leggere da caccia.

Nonostante le incredibili difficoltà, le "tre grandi" riuscirono a superare la crisi con nuovi modelli di armi che si affacciarono su un mercato debolissimo. Il 7x64 però, favorito da questa situazione e grazie alla lungimiranza del suo ideatore, divenne ben presto il calibro di riferimento in Germania e negli Stati limitrofi.

Aziende anche di modeste dimensioni iniziarono a costruire carabine in 7x64 e basculanti in 7x65 R, nato nel 1920. Al pari di tanti artigiani tedeschi, anche a Ferlach, cuore della produzione austriaca di alta scuola, i vari Johann Fanzoj, Franz ed Anton Sodia, Benedikt Winkler, Joseph Just e soci adottarono sia il 7x64 che il nuovo 7x65 R, proponendo quest'ultimo in billing e drilling curati in ogni dettaglio e molto amati da tutti i cacciatori d'Oltralpe. Anche in Belgio, che stava superando le conseguenze del conflitto, i nomi di spicco dell'archibugeria locale, Francotte, Lebeau-Courally, Dumoulin, Forgeron e Mahillon, proposero carabine di pregio con il classico otturatore Mauser. In Inghilterra, invece, i mostri sacri Holland & Holland, Purdey e particolarmente Rigby, che aveva fatto suo il 7x57 Mauser chiamandolo "275 Rigby", produssero stupende carabine in 7x64, ma in numeri di gran lunga inferiori al 7x57 che ancor oggi, in Scozia, è molto amato per la caccia al cervo. Considerando il proverbiale attaccamento ai calibri tradizionali, gli Inglesi ritenevano il 7x57 più che valido perle loro cacce e non vollero favorire il nuovo 7x64.

Tutti i produttori europei di armi basculanti hanno in catalogo il 7x65 R e carabine in 7x64 sono state allestite in piccole serie "Custom" o "Classic" perfino dalla Remington per coloro che, pur in numero esiguo, lo apprezzano oltreoceano. Oggi, oltre ai conosciutissimi Merkel, Blaser, Krieghoff, Heym, Sauer, Mauser, Mannlicher, Brno e C.Z., anche in Italia sono numerosi i produttori di carabine in 7x64: Sabatti, Gamba e Zoli si sono affermati in molti Paesi per l'ottima qualità ed il costo ragionevole.

In una segmento ristretto vive ancora per fortuna l'alto artigianato che esalta le capacità individuali dei maestri quotidianamente alle prese con bascule, canne e legni.

Nonostante alcuni nomi famosi si rivolgano ad abili specialisti esterni per le parti fondamentali di ogni arma, riducendo il proprio intervento ad un semplice assemblaggio che declassa pesantemente il "nome" del prodotto, esistono ancora dei veri "maestri" che eseguono perfettamente ogni pezzo del fucile, dal calciolo al mirino. Tra questi non bisogna dimenticare Giovanni Concari, Vincenzo Perugini e Flavio Faré, artefici di pezzi unici per appassionati intenditori di molti Paesi. Un pensiero riconoscente va rivolto anche a Carlo Casartelli, autore in passato di carabine, kipplauf ed express degni di grandi collezioni che hanno segnato l'eccellenza delle armi rigate italiane.

Tra i nomi dei maestri "artigiani" tedeschi è giusto ricordare quello di Hartmann & Weiss di Amburgo, le cui carabine toccano vertici di qualità e finezza difficilmente avvicinabili.

Se potessi concedermi il lusso di possedere un'arma di alta scuola italiana non avrei dubbi nella scelta, perché la limiterei a due modelli: il "Titanium" di Concari ed il "Professional" di Perugini & Visini, entrambi con azione classica Mauser. Non c'è dubbio che le armi sopraffine ci attraggano e godano del nostro favore, ma anche i cosiddetti fucili "ordinari", che svolgono anno dopo anno il loro compito, meritano il rispetto e la considerazione di tutti perché sono frutto del lavoro di molte persone.

Perugini e Visini mod. "Professional"

Gli utilizzatori del calibro

 

Nel 1919 la Germania perse tutte le Colonie e buona parte dei territori polacchi ricchi di cervi e cinghiali, aree immense in cui i nobili esercitavano cacce esclusive. Sebbene la Repubblica di Weimar avesse segnato anni difficili per gli esponenti della nobiltà terriera, costoro mantennero le proprietà ed i diritti di caccia su territori talmente vasti che ai loro confini estremi talvolta si parlavano lingue diverse. Tutti i dipendenti di questi fondi smisurati, dal primo fattore all'ultimo dei braccianti, si rivolgevano ai loro Freiherr, Grafo Herzog (Baroni, Conti e Duchi) con un rispettoso "Mein Herr" (mio Signore) seguito dall'inchino del capo, a dimostrazione del fatto che neanche un secolo fa gli eredi di retaggi feudali godevano ancora di privilegi anacronistici. Orbene, in anni in cui l'inimmaginabile svalutazione della moneta tedesca costringeva la gente a contendersi le patate cercate di notte in campagna e che per acquistare un etto di burro era necessario riempire una carriola di marchi, chi poteva mai pensare alla caccia, se non a quella di frodo, o permettersi l'acquisto di una carabina calibro 7x64?

Ben poche persone. Ciò nonostante le armi di Brenneke con otturatore Mauser ebbero un buon successo tra coloro che si dedicavano alla caccia degli ungulati, presenti in gran numero nella parte orientale e meridionale del Paese. In Prussia come in Slesia od in Baviera, cervi, cinghiali e caprioli erano le prede abituali e, grazie ad un rinculo del tutto sopportabile, il 7x64 divenne il calibro dei giovani cacciatori e del gentil sesso, al pari del 7x57.

All'interno dei confini nazionali, il personale di sorveglianza, che curava la selvaggina delle grandi bandite, si affidò anche a combinati e drilling in 7x65R per tenere sotto controllo i nocivi e recuperare i selvatici feriti. Grazie all'efficacia su tutti gli ungulati delle palle da 9,7 a 11,5 g, il 7x64 aumentò anno dopo anno il numero dei suoi estimatori, situazione favorevole che si consolidò protraendosi fino a tutti gli anni '60, allorquando arrivarono i "magnum" americani ad incrinare in parte il suo predominio.

Anche nella caccia al camoscio si dimostrò efficace perché le palle tra 120 e 130 gr permettevano traiettorie molto tese con cali a 300 m di circa 20-22 cm, buona potenza e notevole precisione. Chi infatti voleva spaziare dal capriolo al cervo, usando un solo calibro, sceglieva il 7x64 che consentiva di cacciare tutta la selvaggina maggiore con risultati positivi. In tutta l'Europa centrale è ancora molto apprezzato, così come in Francia dove è diventato il calibro nazionale, amatissimo dalla Piccardia ai Pirenei ed ancora molto usato sulle Alpi per il camoscio. Qualche tempo fa, in Savoia, nella valle della Berarde, gioiello incastonato tra montagne altissime,discorrendo con un albergatore e maestro di sci appresi che ricaricava il 7x64 con palle Ballistic Tip da 120 grani, micidiali per i grandi becchi del Pelvoux tirati spesso a distanze notevoli. Oltre che nei confini austro-tedeschi il 7x64 incrementò la sua diffusione nella penisola balcanica a partire dalla fine degli anni '50, quando l'economia di molti Paesi si riprese ed il turismo venatorio iniziò ad essere praticato da un discreto numero di appassionati dell'Europa centro occidentale. Questi si spingevano anche in lontani territori dell'Asia Minore e dell'Iran alla ricerca di rari trofei di capre e pecore selvatiche, allora accessibili agli amici di S.A.I. Mohammad Reza Pahlavi (1919-1970), Scià di Persia, e del fratello S.A.I. Principe Abdorreza Pahlavi (1924-2004), uno dei più grandi cacciatori del XX° secolo (260 specie raccolte e 400 trofei record) e strenuo sostenitore della fondazione I.G.F. per la protezione e conservazione della natura e della fauna selvatica in particolare. In Africa il 7x64 era valido per quasi tutte le grandi antilopi, ma chi si sobbarcava viaggi affaticanti e costosi preferiva usare calibri più potenti adatti anche ai "big five", nell'eventualità di possibili incontri pericolosi con elefanti, bufali e leoni che di solito vendono cara la pelle e possono trasformare giorni felici in tragedie imprevedibili.

Pertanto, in base a quanto esposto, il calibro d'eccellenza di Brenneke deve essere considerato adeguato a tutti i selvatici non pericolosi al pari di tutti i vari .300", non illudendosi però che possa fermare l'attacco fulmineo di un leone, che in un secondo può bruciare quasi 22 metri, o lo scatto di un grizzly sbucato a pochi passi da un boschetto di betulle! I traguardi certi per il 7x64 sono caprioli, camosci, cinghiali, mufloni, daini, ibex, ovini selvatici e cervi. Con questi animali ed una palla da 160 gr Tig o Evo si comporta egregiamente anche ben oltre i 200 m, e dobbiamo esserne più che soddisfatti, ma al di là di questa distanza rilevante, i problemi con i selvatici più pesanti, alci e wapiti, potrebbero aggravarsi.

 

 

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