6,5x57 (R) Mauser, il piccolo grande calibro
- Scritto da Sergio Facchini
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Se è vero che "buon sangue non mente", come recita un vecchio adagio, il 6,5x57, avendo come nonno l'8x57 I del 1888 e come padre il 7x57, riassume in sé le qualità di entrambi, ossia le precisione, la versatilità e l'efficacia sul selvatico.
Nato dagli studi ultimati dagli ingegneri della Mauser nel 1893, che miravano alla realizzazione di un 6,5 mm con intenti pseudo-militari, alla sua nascita questo calibro non suscitò gli interessi delle numerose commissioni europee, in quegli anni particolarmente attive per dotare i rispettivi eserciti di calibri idonei a sfruttare le potenzialità dei recenti fucili ad otturatore girevole-scorrevole.
Infatti, il 6,5x57, come calibro militare, non fu adottato da alcuna potenza europea od extra-europea, anche se influenzò la messa a punto del "sempreverde" 6,5x55 Mauser Svedese, scelto dal regno scandinavo nel 1894 e usato nei modelli 94, 96 e 38, al pari della Norvegia, con i fucili Krag-Jorgensen 1894 e 1912.
Anche il famoso 6,5x54 Mannlicher-Schönauer, studiato nel 1900 e usato nel modello Mannlicher 1903 come arma d'ordinanza greca, il giapponese 6,5x50 Arisaka modello 38 del 1905 ed il 6,5x53 R Mannlicher, versione precedente con collarino (R) del 6,5x54 greco, usato dagli olandesi nei modelli 1892 e 1895 e dai rumeni nei modelli 1892 e 1893, proseguivano nel solco tracciato dal 6,5x57.
Pur se di chiara derivazione Mannlicher e con un otturatore a doppio tenone di ispirazione Mauser, il precursore di tutti i 6,5 mm militari che, per primo, armò un esercito della vecchia Europa, fu invece l'italiano 6,5x52 Mannlicher-Carcano del 1891, un calibro all'avanguardia per quei tempi, col famoso modello '91 che, con modifiche non sostanziali, servì il Regio Esercito fino al termine del secondo conflitto mondiale.
Tutti i calibri elencati e molti altri ancora, ad eccezione del '91 italiano, si erano rifatti, in misura più o meno evidente, alle caratteristiche fondamentali del 6,5x57 e svariati "wildcat" americani, a partire dall'amatissimo 257 Roberts che dal 1934 contava innumerevoli estimatori negli Stati Uniti, risultavano essere parenti stretti del calibro tedesco e del suo diretto ascendente 7x57.
Ma se il 6,5x57 non ebbe la possibilità di salire i gradini della storia militare, questo stupendo calibro si rivalutò ampiamente in ambito venatorio per merito delle sue ottime caratteristiche balistiche: velocissimo e teso con le palle di 6-7 g, di buona potenza e dotato di notevole potere d'arresto con palle di 8-9 g e capace di spingere quelle di 10 g, efficaci sui grandi ungulati, a distanze rispettabili, anche oltre i 150m.
Ci troviamo quindi di fronte ad un impianto balistico poliedrico, nel senso più pieno del termine, quasi alla pari di calibri maggiori, ovviamente più potenti. Ciò è dovuto al fatto che le palle di 6,5 mm posseggono mediamente una densità sezionale molto elevata, dovuta alla loro non comune lunghezza, un altissimo coefficiente balistico e, proporzionalmente alla tecnologia costruttiva, una spiccata capacità di profonda penetrazione nel corpo del selvatico.
Il successo del 6,5x57 e del derivato 6,5x57 R per le armi basculanti, dotato di collarino (R=rand) per facilitare l'estrazione del bossolo e contraddistinto da pressioni di utilizzo di 3300 bar contro 3900 per non affaticare bascula, ramponi ed orecchioni Kersten, si espansero a macchia d'olio in tutte le nazioni di lingua tedesca.
In Germania, dove gli ungulati cardine erano rappresentati da caprioli e cervi ed in Austria da camosci e caprioli, oltre che da mufloni e daini che rivestivano un'importanza relativa, ad eccezione dei cinghiali per i quali si preferivano calibri da 7 a 9,3 mm, il piccolo calibro di Mauser divenne un protagonista indiscusso della scena venatoria centro-europea.
I 118 anni che ci separano dalla nascita del 6,5x57 sono testimoni diretti del numero eclatante di abbattimenti di caprioli in Germania, che fino al 1945 aveva una superficie territoriale quasi doppia di quella attuale, e di camosci in Austria.
Per i caprioli tedeschi si parla di diverse decine di milioni di capi, ovvero 500.000 capi all'anno moltiplicati per 106 anni (116 anni meno 10 anni delle due guerre mondiali) portano a 53 milioni, cifra molto probabilmente sottostimata, e per i camosci austriaci, che all'inizio degli anni '70 venivano abbattuti annualmente in non meno di 50.000 capi, si arriva facilmente ad un totale di 5 milioni, sempre per 106 anni di caccia, ammontare forse sottovalutato. I numeri, come sempre, riflettono la realtà, ed il 6,5x57 ha contribuito fortemente al raggiungimento di queste cifre impressionanti. Almeno il 50% di questi abbattimenti sono dovuti a questo calibro, diffusissimo allora come oggi tra i cacciatori tedeschi ed austriaci che, ben difficilmente lo sostituivano con altri più recenti. Anche in Italia, fino a pochi decenni fa, vigeva questo sistema, ovvero "calibro di resa costante non si cambia", ed il 6,5x57 fece la sua parte. Si usavano una carabina o, preferibilmente, un combinato della scuola di Ferlach con canna liscia calibro 16 e canna rigata in larga maggioranza 6,5x57 R; anno dopo anno, in una profonda simbiosi via via più marcata, si andava a caccia sempre con la medesima arma.
Per camosci e caprioli regnava incontrastata la RWS Teil-Mantel da 6 g (93 gr) che alla bocca spuntava circa 1000 m/se a 200 m volava a 760 m/s, con un'energia di 1736 Joule, adeguata anche per capi robusti. Per la caccia al canto dei tetraonidi la palla Vollmantel ricalcava le prestazione della Teil-Mantel e, sui "balz" delle Alpi Retiche e Carniche, il 6,5x57 R coronava con successo le lunghe attese sulle radure ancora innevate della tarda primavera.
Nella caccia al cervo, di solito praticata dai ceti abbienti, ma saltuariamente anche da agricoltori ed allevatori, si usavano munizioni più pesanti, come la Ks da 8,2 g (127 gr) o la HMoH (H-Mantel offene Hohlspitz) da 10 g (156 gr), dotate di potere lesivo e penetrazione sufficienti per il grande ungulato, con un'energia di oltre 2500 Joule a 100 m. In pratica, qualunque fosse stato il selvatico da cacciare, il 6,5x57 sapeva disimpegnarsi egregiamente, permettendo all'"Alpenjager" di affrontare felicemente tutte le occasioni venatorie dei territori montani.
Per il "bergbauer", il contadino di montagna di un tempo oggi titolare di splendidi agriturismi, il 6,5x57, in versione billing o più raramente drilling, era il compagno ideale per arricchire la mensa non opulenta della gente di montagna con lepri, caprioli e camosci. Nelle ricche riserve di pianura degli Imperi Centrali tedesco ed austriaco, invece, era il calibro con cui i giovani di sangue blu venivano avviati ai piaceri della caccia da anziani "Meisterjaeger" che imprimevano negli aspiranti nembrotti regole di comportamento e norme severissime per quanto atteneva al rispetto del selvatico, sia che si fosse trattato di un superbo "Kron-Hirsch" a 20 punte, o di un modesto capriolo. Nel ventennio antecedente la prima guerra mondiale, tutta lanobiltà austriaca, amante delle cacce di montagna, ebbe modo di sperimentare il 6,5x57 sui camosci alpini e su quelli rumeni dei Carpazi sud-occidentali, famosi per i loro imponenti trofei.
Tutti i maestri armieri di Ferlach, indistintamente, da Johann Fanzoj a Franz Sodia, da Joseph Just a Benedikt Winkler, lo accoppiavano ad armi di sublime bellezza e ricercatezza, quali il Kaiserbuchse od il Karpatenbuchse, somme espressioni dell'arte armiera. Anche S.A.I. il Kaiser Francesco Giuseppe ebbe sicuramente occasione di provare questo calibro e, nonostante l'età, ai tempi delle ultime battute in Carinzia ed in Tirolo, allungò la lunga fila dei camosci portati a valle in sessant'anni di caccia, abbattendo il suo duemillesimo (avete letto bene) camoscio il 16 novembre 1903, a 73 anni.
Altri grandi nomi dell'aristocrazia venatoria utilizzarono certamente il 6,5x57, e tra questi non possiamo dimenticare Alexander Florstedt, autore della bellissima opera "In den Hochgebirgen Asiens und Siebenburgens" (Nelle alte montagne dell'Asia e del Siebenburgen - vasto territorio dei Carpazi rumeni appartenente all'Impero Austro-Ungarico fino al 1918) e gran cacciatore di camosci carpatici dal 1898 al 1918. Accreditato di oltre 1000 capi, in molti viaggi venatori spaziò dal Caucaso ai Balcani, dalla Persia alla Turchia, sempre coadiuvato dai suoi cani da traccia, un antesignano della caccia a palla moderna.
Un altro personaggio e cacciatore di camosci che, senza dubbio, si avvalse anche del 6,5x57, fu il Conte Giovanni di Merano, probabile detentore del record mondiale. Nel 1937, all'età di sessant'anni, aveva già raggiunto i 3.211 capi, provenienti in gran parte dalla sua proprietà austriaca di Brandhof, nell'Alta Stiria.
Anche il Conte Paul Pallfy von Erdod, autore dell'impareggiabile volume "Mezzo secolo di caccia", sottolinea il 6,5x57 come calibro indissolubilmente legato alla carabina Mannlicher-Schönauer, tra le migliori per la caccia al camoscio. Fino al 1925, infatti, anno di nascita del 270 Winchester, uno dei grandi "all-round" di sempre, nessun calibro di larga produzione poteva vantare una traiettoria tesa come quella del piccolo Mauser, quantificabile tra i -20 ed i -35 cm a 300 m, con palle comprese tra i 6 ed i 9 g. Ancora oggi la munizione più equilibrata è quella con palle di peso intorno agli 8 grammi, che fornisce prestazioni ottime sia come radenza che come energia. Da molti anni, infatti, la RWS con palla Ks a punta conica da 8,2 g (127 gr) è una munizione molto apprezzata e venduta in entrambe le versioni perché è la più costante per precisione e, nei tiri lunghi, la più efficace per capacità lesiva su tutta la selvaggina. Dal cervo al capriolo, passando per muflone e daino, come più volte sperimentato con successo da molti cacciatori sia con munizioni di fabbrica che ricaricate, il 6,5x57R, spesso in situazioni meteorologiche avverse, si è sempre comportato egregiamente, perfino su cervi maschi e mufloni a distanze medio-elevate. Con serenità di giudizio si può quindi affermare che il 6,5x57 è un calibro di ottima precisione, affidabile e di potenza adeguata per tutti i nostri ungulati, con riserva di letalità solamente su grossi cinghiali maschi oltre il muro ipotetico dei 150-160 m.
Caratteristiche e misure del bossolo.
Il bossolo del 6,5x57 è il primogenito del 7x57 e le relative quote ne rispecchiano la diretta discendenza. La massima pressione di utilizzo è di 3.900 bar ed il ""free-boring"" più spinto è di 0,10 mm, valori identici a quelli del 7x57.
Il passo di rigatura, anziché di 220 mm come nel 7x57, è di appena 200 mm. Perché è stato applicato un passo così breve? Le risposte potrebbero essere diverse, ma la più logica è quella che tende a motivare la scelta dei tecnici della Mauser per consentire al 6,5x57 di poter usare palle molto pesanti e quindi lunghe, un'evidente impostazione per un potenziale uso militare del calibro non concretizzatasi in tempi brevi con l'adozione da parte di una delle numerose Commissioni Militari europee,febbrilmente impegnate verso la fine dell'Ottocento a modernizzare il riarmo leggero delle rispettive nazioni. I vecchi soloni in capo a queste Commissioni erano evidentemente ancorati ai calibri che lanciavano palle pesantissime, come nel caso dell'8 mm Mauser o 8x57 I del1888 che spingeva una palla a testa tonda di 14,64 g (226 gr) a 638 m/s (2093 ft/s), in una canna il cui diametro di foratura era di 8,077 mm o 318 millesimi di pollice.
Il vecchio modello 1888 Infanterie fu poi sostituito dal modello più moderno 1898, e nel 1905 la vecchia munizione venne rimpiazzata da una nuovissima 8x57 JS con palla Spitzer da 10 g (154 gr) spinta alla bella velocità di 877 m/s o 2880 ft/s, in una canna con foratura maggiore pari a mm 8,20 o 323 millesimi di pollice, misura relativa a tutte le canne contraddistinte dalla lettera "S". Questa comprensibile digressione si è resa necessaria per giustificare il mancato successo militare del 6,5x57, dovuto, come annotato, alle profonde migliorie balistiche apportate all'8x57JS Mauser che, all'inizio del '900, era praticamente impossibile detronizzare. Dopo queste considerazioni sul passo molto breve del 6,5x57, si potrebbe frettolosamente dedurre che questo calibro gradisca esclusivamente palle pesanti, ma ciò non corrisponde al vero perché le possibilità del piccolo Mauser consentono un'ampiezza di utilizzo insospettabile per quanto concerne il peso di palla. Effettivamente si poteva spaziare dai 90 ai 160 gr, un'incredibile duttilità di impiego paragonabile solamente a quella del 30.06 Springfield, il calibro d'elezione americano. Attualmente, però, la produzione della RWS ha concentrato i pesi delle palle comprendendoli tra i 110 ed i 140 gr, con un'eccezione per la storica palla Teilmantel da 6 g (93 gr) che, fin dalla sua nascita, continua imperterrita a mietere successi nella caccia al capriolo ed al camoscio. Le misure salienti del bossolo del 6,5x57 sono le seguenti: lunghezza totale mm 56,70 – altezza alla base del colletto mm 49,30 – altezza alla base della spalla mm 44,50 – altezza del fondello mm 1,30 – diametro del fondello mm 11,95 – diametro sopra la gola del fondello mm 11,90 – diametro alla base della spalla mm 10,94 – diametro del colletto mm 7,65 – altezza della spalla mm 4,80 – altezza del colletto mm 7,40. I vuoti ed i pieni della rigatura della canna misurano rispettivamente mm 6,70 e mm 6,45. Il diametro delle palle utilizzabili è di mm 6,70 o 264 millesimi di pollice. La lunghezza massima della munizione con palla inserita correttamente non deve superare mm 82,00, ma in pratica questa misura viene limitata a mm 78,5 per evitare picchi di pressione troppo alti per il calibro.
Prestazioni balistiche
Il 6,5x57 è un calibro che, malgrado le ottime caratteristiche balistiche stimate in molte nazioni europee, ha avuto vita dura negli ultimi trent'anni, è inutile nasconderlo. Gli attacchi sferrati da un grande numero di calibri quali il 25-06 ed il 260 Remington, il 6,5x55 SE svedese, il 6,5x64 Brenneke ed il 6,5-06 entrambi sconosciuti in Italia, il 6,5x65(R) RWS e perfino dai 6 mm quali il 243 Winchester ed il recente 6x62 (R) Frères, hanno inferto colpi micidiali ai numeri di vendita del 6,5x57, che oggi vanta un maggior numero di acquirenti nella versione con collarino 6,5x57 R, specifico per la armi basculanti, ma soprattutto per i kipplauf anche in versione stutzen, recentemente rivelatisi come l'oggetto del desiderio di molti cacciatori di montagna. Solamente le grandi Case tedesche, Mauser, Sauer, Blaser e Heym, oltre all'austriaca Steyr-Mannlicher, producono ancora il 6,5x57 nella versione classica senza collarino per carabina, in quanto le richieste in Germania ed Austria paiono ancora discrete.
Oltre oceano questo calibro è del tutto sconosciuto, tanto che nessuna marca famosa, Remington-Winchester-Ruger-Marlin-Kimber, lo propone, mentre le scandinave Sako eTikka gli hanno sempre preferito il 6,5x55 SE. La panoramica delle vendite appare invece più rosea nell'ambito delle grandi scuole di Ferlach e di Suhl, che hanno fatto del 6,5x57R per armi basculanti un vero e proprio vessillo dei loro modelli fini, unitamente a pochi ma valenti maestri artigiani italiani quali Concari, Perugini, Faré, Abbiatico e Saleri, che sanno creare kipplauf di indiscutibile qualità e stile raffinato. Per quanto riguarda le munizioni, oggi possiamo definire il 6,5x57 (R) come un calibro "proprietario", poiché, all'infuori della RWS che mette a disposizione diversi caricamenti, solamente la Blaser e la Sellier & Bellot allargano l'offerta con altre munizioni, sia per carabina che per basculante. Della Hirtenberger, passata alla Fiocchi, non si hanno conferme sulla distribuzione delle munizioni, ma oggi si può contare sui più diffusi calibri americani ed alcuni europei della nuova linea prodotta negli Stati Uniti. La Sellier & Bellot ed altri marchi minori, purtroppo, non possono contare su una capillare presenza nelle armerie, anche se ci si augura che la situazione migliori. Unici punti fermi rimangono quindi RWS e Blaser.
Dati delle munizioni più richieste
6,5x57 (per carabina)
* RWS TM (Teilmantel-Spitz) 93 gr - Gee 200 m.
Velocità a 0-100-200-300 m = 1010-880-761-653 m/s
Energia a 0-100-200-300 m = 3060-2323-1737-1279 Joule
Impatto a 50-100-150-200-300 m = + 0,8/3,9/3,8/+0/-21 cm
* RWS KS (Kegelspitz) 108 gr– Gee 191 m.
Velocità a 0-100-200-300 m = 945-841-745-656 m/s
Energia a 0-100-200-300 m = 3126-2475-1943-1506 Joule
Impatto a 50-100-150-200-300 m = +1/4/3,4/-1,0/-23,8 cm
* RWS KS (Kegelspitz) 127 gr – Gee 179 m.
Velocità a 0-100-200-300 m = 870-786-707-632 m/s
Energia a 0-100-200-300 m = 3103-2533-2049-1638 Joule
Impatto a 50-100-150-200-300 m = +1,3/4/2,8/-2,9/-29,5 cm
E' evidente che tutte le munizioni RWS hanno velocità ed energie tendenzialmente "vivaci", ed anche con la ricarica è quasi impossibile superarle.
6,5x57 R (per basculanti)
* RWS TS (Teilmantel-Spitz) 93 gr – Gee 194 m.
Velocità a 0-100-200-300 m = 985-857-741-634 m/s
Energia a 0-100-200-300 m = 2911-2203-1647-1206 Joule
Impatto a 50-100-150-200-300m =+0,9/+3,9/+3,6/-0,6/-23cm
* BLASER Cdp 127 gr – Gee 176 m.
Velocità a 0-100-200-300 m = 845-770-698-632 m/s
Energia a 0-100-200-300 m = 2915-2418-1991-1639 Joule
Impatto a 50-100-150-200-300m = +1,4/+4,0/+2,5/-3,5/-31 cm
* RWS DK (Doppelkern) 140 gr – Gee 164 m.
Velocità a 0-100-200-300m = 810-715-627-545 m/s
Energia a 0-100-200-300m = 2985-2326-1789-1351 Joule
Impatto a 50-100-150-200-300m = +1,6/+4/+1,6/-6,3/-44 cm
Dall'esame di questi dati possiamo dedurre che la palla TS della RWS ha energia sufficiente (circa 1700 Joule a 200 m) per abbattere correttamente un grosso camoscio almeno fino a 220-240 m, al pari della Ks da 108 gr con cui non è rischioso tirare a 250 m, grazie all'energia di oltre 1500 Joule a 300 m ed un calo di traiettoria di circa 19 cm a 250 m. Con la RWS Ks e la BLASER Cdp, entrambe da 127 gr, mufloni e daini sono alla portata del 6,5x57 sicuramente fino ai 200 m e cervi maschi entro i 150-170 m, al pari di cinghiali di peso medio. La palla RWS Doppelkern da 140 gr, che vanta un'energia di 2326 Joule a 100 m, è destinata ad animali corpulenti e tenaci incassatori come certi cinghiali che, a distanza ravvicinata, fanno raddoppiare le pulsazioni di chi incrocia il loro sguardo...!
In sostanza, con qualsiasi ungulato ed in qualunque ambiente, il 6,5x57 può riservare grandi soddisfazioni a chi lo utilizza con una munizione adatta al selvatico ed a distanze medie, che costituiscono almeno il 90% delle opportunità venatorie. Ad esclusione della munizione BLASER con palla Cdp da 127 gr, tutti i dati relativi alle velocità, energie e traiettorie riguardano le munizioni RWS. Bisogna comunque sottolineare che la lunghezza delle canne manometriche o delle canne delle armi testate è di 65 cm, misura oggi non sempre disponibile nelle carabine o nei basculanti di larga produzione.
Molti fabbricanti, infatti, tendono sempre più ad accorciare le canne a 60 o addirittura a 55 cm, operazione che, pur migliorando la maneggevolezza e la rapidità di puntamento per favorire anche colpi di stoccata in battuta, certamente non permette di uguagliare le prestazioni balistiche, talvolta ottimistiche, riportate sulle confezioni delle munizioni.
Secondo il D.E.V.A., il famoso istituto tedesco di ricerca in campo balistico,
ad ogni variazione di 1 cm, sia in diminuzione che in aumento, della lunghezza della canna compresa tra i 50 ed i 70 cm, corrisponde una variazione della velocità della palla dello 0,3% circa. Tra una carabina con canna di 65 cm ed uno stutzen con canna di 51 cm, il calo di velocità sarebbe quindi del 4,2% (0,3%x14). Semplificando, un'ipotetica palla con V° di 1000 m/s in una canna di 65 cm di una carabina, in uno stutzen con 51 cm di canna volerebbe a 958 m/s *1000 x (-4,2%)*. Una differenza sulla carta non trascurabile, ma sul terreno di caccia non determinante alle distanze usuali di 200-230 m. Ovviamente un buon cronografo può fugare ogni dubbio in proposito, sia con munizioni originali di fabbrica, ma, soprattutto, con quelle ricaricate, di cui conosciamo la velocità ipotetica alla bocca desunta dai manuali, ma non quella reale. Siamo certi che le sorprese non mancheranno...!
Note sulla ricarica
Il calibro 6,5x57, nato ben 119 anni fa e contando su di un bossolo di capacità non elevata, necessita di polveri di medio-alta progressività per raggiungere le prestazioni tipiche con energie comprese tra i 3.000 ed i 3.200 Joule, sufficienti per tutta la selvaggina europea. La ricarica non presenta particolari difficoltà, ma è necessario evidenziarne un aspetto: a causa della forte differenza di massa e di peso delle palle utilizzabili, cioè dai 90 ai 160 gr, in alcune armi possono presentarsi problemi di precisione, specialmente con ogive molto lunghe e pesanti. Il fenomeno è dovuto al "free-boring" di oltre 4-4,5 mm che deve essere rispettato sempre, come pure alla lunghezza totale delle munizioni dipendente dalla profondità di inserimento della palla nel bossolo; essa, infatti, incide sensibilmente sulla densità della carica e di riflesso sulla pressione sviluppata dalla munizione, che ne determina la precisione. In teoria la lunghezza totale di alcune munizioni potrebbe raggiungere gli 82 mm con un "free-boring" prossimo allo zero (0,10 mm), ma chi ricarica sa bene che è molto più prudente limitarsi ad una lunghezza massima della munizione di 78,5 mm, misura da applicare con palle monolitiche, in genere di rame, di ultima generazione. La palla BARNES TSX, ad esempio, e tutte le sue recenti derivazioni "Tipped", con tre o quattro anelli equidistanti posti sulla parte centrale dell'ogiva per ridurne l'attrito in canna elevandone la velocità, vantano infatti un sorprendente "stopping-power" sugli ungulati maggiori. La lunghezza accentuata di queste palle deriva dal peso specifico del rame che, rispetto a quello del piombo contenuto in alta percentuale dalle palle convenzionali, è molto più leggero. Come abbiamo già annotato, il 6,5x57 gradisce polveri di progressività medio-alta, quali la Rottweil R904 e R905, la Dupont IMR 4831 e IMR 4350, la Vihtavuori N140 - N550 e N160, senza dimenticare la Norma 203 e la Vihtavuori N540, una delle migliori in assoluto. Dato che il 6,5x57 è forse l'emblema stesso dell'equilibrio balistico, contraddistinto da prestazioni in linea con la filosofia "soft" della ricarica, proponiamo qualche suggerimento del D.E.V.A., tratto dalla quarta edizione edita nel 2000, e più precisamente:
* Palla HORNADY Sp (2610)
100 gr – polvere Rottweil R903 per 46 gr – innesco RWS 5341 – bossolo RWS – Oalmm 73,5 – V° 945 m/s – E° 2893 – press. max.
* Palla SWIFT Af/Ss
120 gr – polvere Vihtavuori N550 per45 gr – innesco RWS 5341 – bossolo RWS – Oal mm 75,5 –V° 865 m/s – E° 2909 Joule – press. max.
* Palla BARNES X
130 gr – polvere Dupont IMR 4831 per46 gr – innesco RWS 5341 – bossolo RWS – Oal mm 78,5 –V° 799 m/s – E° 2688 Joule – press.max. (Per le TSX ci sono altri valori; vedi manulai Barnes)
* Palla SWIFT Af/Ss
140 gr – polvere Dupont IMR4831 per45,5 gr – innesco RWS 5341 – bossolo RWS – Oal 77,5 –V° 784 m/s – E° 2788 Joule – press.max.
* Palla LAPUA Mega
156 gr – polvere Vihtavuori N160 per44,1 gr – innesco RWS 5341 – bossolo RWS – Oal mm 78 –V° 766 m/s – E° 2965 Joule – press.max.
Vediamo anche qualche ricarica per il 6,5x57 R che permette pressioni di utilizzo massime di 3.300 bar con prestazioni balistiche leggermente inferiori al 6,5x57 (circa-8%), ma, nel normale uso venatorio, praticamente sovrapponibili. Anche per la versione con collarino R, riguardo ai valori di ""free-boring"" da applicare con qualsiasi ricarica è bene non scendere sotto i 4,5 mm, per imotivi già menzionati.
• Palla HORNADY Sp (2610) 100 gr – polvere Vihtavuori per 40,5 gr – innesco Vihtavuori 68 –bossolo RWS – Oal mm 73,5 – V° 880 m/s – E°2509 – press,max.
• Palla NOSLER Ballistic Tip 120 gr – polvere Rottweil R 905 per 46 gr – innesco RWS 5341 –bossolo RWS – Oal mm 78 – V° 805 m/s – E° 2519– press.max.
• Palla HORNADY Sp (2620) 129 gr – polvere Dupont IMR 4831 per 45 gr – innesco Remington 9½ – bossolo RWS – Oal mm 75 – V° 795 m/s – E°2641 Joule – press. max.
• Palla NOSLER Partition 140 gr – polvere Rottweil R905 per 43,2 gr – innesco HP1225 – bossoloHirtenberger – Oal mm 75 – V° 745 m/s – E° 2517Joule – press. max.
• Palla NORMA Tr 156 gr – polvere Vihtavuori N160per 42,4 gr – innesco Vhitavuori 68 – bossolo RWS– Oal mm 78,5 – V° 725 m/s – E° 2656 Joule –press.max.
Tutte le dieci ricariche proposte risultano equilibrate e di ottima efficacia su selvatici che spaziano dal capriolo al cervo ed ai cinghiali, noti per la loro estrema resistenza anche a colpi ben piazzati nell'area cardio-polmonare. Disponendo di polveri attuali e di palle a struttura differenziata offerte dalle Case più famose, possiamo confezionare munizioni di assoluta fiducia. Con palle "Premium" NOSLER, SWIFT, HORNADY, SPEER, RWS, NORMA, LAPUA, c'è solo l'imbarazzo della scelta per ogni tipo di selvatico, non sottovalutando le sempre ottime Sierra dal coefficiente balistico molto alto, ma dando la nostra preferenza alle varie NOSLER Partition, BARNES nelle loro svariate tipologie e alle SWIFT A Frame, probabilmente le migliori per potere di arresto sui selvatici più tenaci. Ovviamente nella ricarica dovranno essere rispettate le più categoriche norme di prudenza, riservando particolare attenzione ai segni di sovrappressione a carico del bossolo, dell'innesco ed alla assoluta fluidità di azionamento dell'otturatore sia in apertura che in chiusura. Come non pochi amici di rara esperienza che da quarant'anni lo hanno sempre preferito nella caccia al camoscio, dal 1893 molti cacciatori di mezza Europa reputano il 6,5x57 uno dei calibri più affidabili. Le virtù di questo calibro che ho voluto evidenziare sono molte, senza però nasconderne gli immancabili nei, anche se lievi. Nel campo frastornante delle armi moderne, in cui si esasperano ottiche e calibri, il 6,5x57 (R) rappresenta una boccata di ossigeno, una conferma dei valori della caccia a palla in cui la tradizione e l'esperienza contano più dell'inarrestabile tecnicismo oggi imperante. Qualche anno fa, infatti , non ho saputo resistere al fascino irresistibile di un billing Sauer Bbf 54 cal. 16 - 6,5x57 R del 1962, una piuma d'acciaio che, a caccia chiusa, mi aiuta a ricordare le splendide giornate passate in montagna.
Ha però un grave difetto:...gli manca la parola!