IL CALVARIO DI UNA PICCOLA, GRANDE…..COCCIA!
- Scritto da Cacciando.com
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Il 12 marzo del 2020, anche se nel Centro Italia la pandemia non era ancora esplosa in tutta le sua virulenza e pericolosità, si preannunciava un giorno come tanti altri. Con la solita sveglia alle 5,30, un modesto caffè – latte non zuccherato per colazione, veloce controllo delle mail e dei Blog e poi via, di corsa in campagna a governare i cani e le altre bestiole domestiche. Invece fu l’inizio di un lungo calvario, di una vera sofferenza fisica che durò alcuni mesi. Infatti, proprio mentre lavavo i canili sul cellulare arrivò la telefonata del mio carissimo amico Lorenzo Gamba: il Maestro Incisore di Sulzano (BS), famosissimo in tutto il mondo. Perdonatemi, ma prima di continuare con la triste storia, mi sento in dovere di ricordare, semmai ce ne fosse il bisogno, chi è Lorenzo Gamba. Lorenzo è uno dei più grandi incisori di armi fini ed accessori vivente. Nel corso della sua lunghissima carriera ha inciso armi per tutti i marchi più prestigiosi come: Fabbri, Bosis, Perazzi, Beretta, Zanardini, Art Denis Fontana, Piotti, Zanotti, Rizzini, etc etc. La raffinatezza, la purezza e l’unicità dei suoi lavori sono la sua firma. Dopo averli ammirati per una sola volta ti rimangono indelebilmente impressi nella mente. Ne ho visti alcuni che avevano come soggetti ritratti galli cedroni, beccacce, cani da ferma, acquatici e persino donne nude, ma la massima espressione del talento di Lorenzo Gamba e quello che lo contraddistingue sono le meravigliose scene di caccia grossa africana che riproduce sull’acciaio con una maestria davvero insuperabile. Così, dopo i soliti convenevoli del caso, come informarsi sulla salute dei rispettivi famigliari, Lorenzo mi chiese se avessi potuto fargli un favore “ Quale braccio devo tagliarmi?” fu la mia risposta. Una battuta spiritosa ma non troppo, perché per Lorenzo farei davvero qualsiasi sacrificio. “Caro Marco, niente di così drammatico. Volevo soltanto chiederti se puoi procurarmi tre o quattro mascherine perché qua’ da noi, nella provincia di Brescia, non se ne trovano più già da diverso tempo.”. “Tranquillo Lory, che in giornata te ne mando una decina di quelle professionali con la valvolina! Dovrei averne una scatola completa in officina! Anzi, visto che ci sono, ti mando anche un po’ di salcicce essiccate di cinghiale e di daino sottovuoto!” Lorenzo, oltre a prodigarsi con una infinità di ringraziamenti, mi chiese di mandargli anche qualcosa di mio da incidere, visto che, stando segregato in casa, avrebbe avuto un po’ di tempo anche per l’amico Marco. “Che ne dici se ti invio la coccia del mio express SIACE calibro 470 Nitro? Te la senti di farci sopra qualcosa?”. “Vedremo. Come al solito dammi “Carta Bianca”, poi seguirò l’ispirazione del momento”. Ci salutammo come sanno fare soltanto gli amici veri, quelli che si amano e si rispettano da tantissimi anni, poi corsi subito a casa a fare il pacchetto.
Riuscii ad andare all’Ufficio Postale prima dell’ora di pranzo e, visto il contenuto del pacco (indispensabile, prezioso e..deteriorabile!) chiesi all’impiegato di farmi una spedizione più veloce possibile. Praticamente un pacco Celere 1, che sarebbe dovuto arrivare a destinazione in uno o al massimo in due giorni. Pagai il dovuto, ringraziai l’addetto ed infine fotografai la ricevuta per mandarne traccia anche al mio caro amico di Sulzano. Fin qua’ tutto regolare. Invece chi se lo sarebbe mai immaginato che accadesse quello che poi accadde? Dopo una settimana che il pacco era partito Lorenzo non aveva ancora ricevuto niente. Mah! Ipotizzai che ci poteva stare, visto quello che stava accadendo in Italia e che la provincia era “Zona Rossa”, ma allora perché l’impiegato del mio ufficio postale non mi ha detto che avrebbero potuto esserci dei ritardi e/o dei disagi? Perché non mi aveva pre – allertato, magari consigliandomi di non effettuare la spedizione? Così mi feci coraggio e con i codici riportati sulla ricevuta decisi di tracciare la spedizione in rete e di contattare qualcuno tramite uno dei tanti numeri Verdi delle Poste Italiane. Niente, nada, nisba, del pacco non c’era nessuna traccia e non solo, dopo aver fatto centinaia di tentativi io e altrettanti fatti da Lorenzo di poter parlare con una “voce umana” alle dipendenze delle Poste, ci rassegnammo definitivamente che il pacco era ormai andato perso, smarrito. Non potete immaginare quanto questa situazione possa avermi stressato, disturbato, ho quasi rischiato di farmi venire un esaurimento nervoso. Col tempo che passava, il pacco introvabile e nessunissima possibilità di riuscire a contattare qualcuno. Un giorno o cronografato una telefonata con il robot automatico delle Poste.. Sono stato ben 56 minuti al telefono con all’orecchio: “L’utente rimanga in attesa, l’utente rimanga in attesa, l’utente rimanga in attesa…. Senza riuscire ad avere in linea nessuno! Dopo un mese di arrabbiature senza precedenti sono passato al piano B. Ho chiamato Ferdinando Gelmini della SIACE pregandolo di cominciare a pensare di farmi una nuova coccia, perché, anche se a malincuore, dovevo comunque correre ai ripari. La soluzione al problema la vedevo molto, ma molto difficoltosa, e con Lorenzo e Ferdinando fummo tutti concordi nell’aspettare ancora qualche giorno, anche perché per potermi fare una nuova coccia avrei dovuto comunque “Spedirgli” il calcio in ditta!!! E chi se la sarebbe sentita di correre di nuovo quel rischio? Ebbene si, lo ammetto, per più di un mese e mezzo sono stato irascibile, intrattabile. Mancò poco che non litigassi con famigliari ed amici perché ero perennemente di pessimo umore. Fu proprio uno dei miei migliori amici, che impietosito durante una mia crisi di nervi che decise di soccorrermi chiedendo aiuto ad una nutrita serie di professionisti che aveva in tutta la provincia di Brescia. Fu allora che scattò la “Brescia Connection” . Con molte brave persone che si attivarono per riuscire a capire cosa fosse realmente accaduto al mio pacco e magari anche per farlo arrivare a destinazione. Soltanto allora, dopo quasi due mesi dal giorno della partenza, il pacco fu finalmente rintracciato nella sede centrale della SDA di Brescia. Buttato (nel vero senso della parola) in un angolo remoto e impolverato di un magazzino. Perdonatemi ma non posso raccontarvi per filo e per segno, cosa accadde, ma “qualche santo in paradiso” che aveva preso a cuore il mio problema andò di persona a ritirare il pacco, facendo i dovuti reclami.
E siete curiosi di sapere come si scusarono gli addetti? Sostenendo innocentemente, che oltre alle mille difficoltà avute in piena pandemia Covid 19, come i ranghi ridotti e i relativi problemi lavorativi, nella sede centrale di Brescia gli operai erano anche in…sciopero! VIVA L’ITALIA! In che splendido paese viviamo. La gente muore, si spera nella collaborazione collettiva e cosa fanno…? Agitazioni sindacali! Sono questi i casi che mi fanno tornare patriota, orgoglioso di essere ITALIANO! Comunque l’importante fu che Lorenzo riuscì finalmente a ricevere le sue belle mascherine, le salcicce (mi sono sempre dimenticato di chiedergli in che condizioni fossero arrivate!) e la mia benedettissima coccia. Non era certo il primo lavoro che mi faceva, ho decine di armi ed accessori incisi magistralmente da lui, tutte delle vere e proprie opere d’arte, quindi so come lavora e quali sono i suoi tempi. Così non gli misi fretta, poi avevo ripreso anche ad andare a caccia e quindi …. quale migliore valvola di sfogo? Tutto apposto direbbe qualcuno…invece non era mica finita là! Un bel mattino di fine luglio (12 marzo -15 luglio!!!!) Lorenzo mi chiamò dicendomi di aver spedito la coccia, come regalo per il mio compleanno che cade il 30. “Grazie carissimo, ottimo! Ma dopo quello che abbiamo passato ricordati di mandarmi subito una foto della ricevuta della Raccomandata che voglio tracciarla immediatamente. Quel che rispose Lorenzo mi fece raggelare! “Mica l’ho spedita tramite Raccomandata” (io l’avrei fatta Ultra Assicurata!) “L’addetto alla posta, per farmi andar via subito, mi ha consigliato di spedirla come Posta Semplice che sarebbe arrivata comunque e in tempi brevi… Siete curiosi di sapere cosa intendono le Poste Italiane per “tempi brevi?”.. Il calvario della mia piccola, grande coccia finì soltanto venti giorni dopo che il buon Lorenzo l’aveva spedita e come dice il vecchio proverbio: “Tutto è bene quel che finisce bene!” Ho dovuto aspettare quasi cinque mesi per riaverla, ma secondo me, ne è valsa davvero la pena!
Marco Benecchi
LORENZO GAMBA
Maestro Incisore
Lavorazioni e incisione artistiche
eseguite esclusivamente a mano
Via Santa Giulia 11 25058 SULZANO (BS) tel/Fax 030 985811
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