Il calibro 25.06 Remington
- Scritto da Marco Benecchi
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Qualche tempo fa, mentre ci apprestavamo a partire per la caccia al camoscio sulle splendide montagne che circondano Madonna di Campiglio, un caro amico trentino, orgoglioso del nuovo acquisto, volle mostrarmi la sua carabina. Mi sfidò ad indovinarne il calibro, certo che non ci sarei riuscito.
L’arma era una bella Remington modello 700 BDL, che, tra l’altro, è anche una delle mie preferite, accuratizzata per la caccia in montagna dal bravo armaiolo di Tassullo: Celestino Torresani.
Prima ancora che me la porgesse, guardandogli la volata della canna, gli dissi: “E’ in calibro 25.06. Bravo, hai fatto un’ottima scelta!” Il buon Gabriele rimase a bocca aperta, perché, come mi confidò in seguito, non immaginava che già conoscessi quella munizione. Non sapeva che da noi, in Maremma, la utilizzavamo già da diversi anni per la caccia di selezione.
Il calibro 25.06, come indica il suo nome, è forse il più famoso dei “discendenti” dell’illustre 30.06 Springfield, visto che ne mantiene, oltre che il “cognome”, anche la forma e l’inclinazione del corpo, l’angolo di spalla, la lunghezza totale e la capacità del bossolo.
Il 25.06 Remington nacque come un “Wildcat” (letteralmente gatto selvaggio), come gli americani usano chiamare quei calibri che sono stati creati dall’intraprendenza di singoli appassionati partendo da munizioni commerciali già esistenti.
A idearlo fu Adolph O. Niedner, coadiuvato da due collaboratori: Franklin Mann e Charles Newton.
Erano un tenace gruppo di sperimentatori di cartucce che tra gli anni venti e gli anni trenta si divertirono, come tanti altri colleghi, nella continua ricerca della munizione ideale.
Neidner e compagni, ispirandosi al 257 Roberts (derivato dal vetuso 7 x 57 Mauser e potenziato negli anni ottanta con una serie di caricamenti +P), progettarono la 25 Niedner senza sforzarsi troppo con la loro fantasia, perché si limitarono a restringere soltanto il colletto di un bossolo calibro 30.06 dagli attuali .308 millesimi di pollice (7,62 mm) ai definitivi .257 “ (6,35 mm).
Originariamente le uniche carabine in grado di camerare la nuova .25 furono solo quelle che costruiva e vendeva lo stesso Niedner, mentre con il passare degli anni le eccellenti caratteristiche della munizione vennero notate anche dai dirigenti della Remington che non ci misero molto a fiutare l’affare.
Sbrigata la burocrazia necessaria all’acquisto del brevetto, nel 1969 il colosso statunitense iniziò la commercializzare su vasta scala sia delle munizioni calibro 25.06 Remington sia della carabina destinata a camerarlo: la già famosa modello 700.
Il successo non fu eclatante ma pur sempre buono.
La combinazione arma – calibro trovò diversi estimatori tra i cacciatori americani che con una sola carabina volevano poterci cacciare dai cani della prateria ai cervi Coda bianca. Il 25.06 si interpone perfettamente tra il 243 e il 270 Winchester, sia come misure metriche che come impiego pratico.
Il desiderio del Sig. Niedner era quello di creare un calibro con cui praticare il “Varmiting” (tiro ai nocivi) a lunga e/o lunghissima distanza, che fosse insensibile al vento e dotato di grande radenza.
Soltanto in seguito il 25.06, grazie all’utilizzo di ottime palle robuste e pesanti, nell’ordine dei 117 – 120 grani, dimostrò di essere in grado di abbattere anche animali ben più grossi e coriacei come i Mule Deer, i pecari, i cinghiali e le pecore selvatiche del Nord America.
Nel nostro Paese riscosse, come sta riscuotendo tuttora, un timido interesse da parte di qualche cacciatore di camosci e di un più nutrito gruppo di selecontrollori dell’Appennino, sicuramente più affascinati dalla novità che dalle reali potenzialità della nuova munizione.
Una cartuccia commerciale con palla da 115 – 117 grani spinta alla velocità di circa 940 metri al secondo sviluppa alla bocca una energia cinetica pari a 3250 joule!
Il 25.06 pur essendo dotato di ottime caratteristiche balistiche non ebbe la diffusione che avrebbe meritato, perché subì da sempre la spietata concorrenza di “Sua Maestà” il 270 Winchester e della grande famiglia dei calibri 6,5, molto più diffusi ma soprattutto super collaudati.
Il calibro comunque piacque molto anche in Europa, tanto che ben presto molti nomi famosi vollero camerarlo nelle proprie armi, come: Mauser, Steyr Mannlicher, Blaser, Sauer, Heym, Sako, Tikka ecc.
Purtroppo esistono sempre delle persone a cui piace navigare contro corrente, come quelle che pretendono di farsi costruire (e spesso ci riescono!) delle armi basculanti in questo calibro. Se ne conoscete qualcuna, fatevi spiegare il motivo della sua scelta e poi fatemelo sapere!
Io invece ho avuto l’occasione di provare il 25.06 in una superba Steyr Mannlicher modello 96 SBS, che mi ha deliziato con la sua precisione, con la costanza di tiro e per il rinculo veramente moderato.
Adesso consentitemi di precisare una cosa, specialmente a chi ha la pazienza di seguire la mia rubrica.
Quando mi permetto di affermare che un calibro è in grado di abbattere pulitamente un cervo, un daino o un grosso cinghiale, lo faccio per due semplici motivi: primo perché evidentemente con quella munizione li ho abbattuti di persona, secondo perché quando non sparo io spesso mi trovo “spalla e spalla” con altri che tirano il grilletto!!!
Quindi fidatevi se vi dico che con una carabina calibro 25.06 potremmo cacciarci tranquillamente dei selvatici della taglia di un cervo europeo, a patto di scegliere con cura il tipo ed il peso della palla e leggi permettendo.
Le sue prede d’elezione sono comunque i caprioli, i camosci ed i mufloni a tutte le distanze, fermo restando che non ha problemi ad atterrare tutta la grossa selvaggina italiana.
Il 25.06 Remington viene proposto in una grande scelta di caricamenti originali, perché prodotto da tutte le maggiori marche statunitensi come: la Remington, la Winchester, la Federal, la Speer, la Hornady e la PMC.
Anche la scelta delle palle, sia cariche che come componenti sfusi per la ricarica, è molto buona e variegata con pesi che vanno dalle leggere 75 grani alle più sostanziose 120 grani.
Le migliori prestazioni in termini di precisione e di “letalità” le ho riscontrate con le Federal Premium con palla Nosler Partition da 115 grani, sono una vera “bomba”!
Se da una parte i fabbricanti di munizioni europei non hanno mai preso in considerazione il calibro 25.06 R, dall’altra tutti i manuali di ricarica statunitensi riportano un’infinita serie di dati per la sua ricarica.
Quindi chi ha passione con questa disciplina può prepararsi delle munizioni veramente accurate. Ho notato che le armi camerate in questo bel calibro hanno la spiccata tendenza a scegliersi il tipo di munizionamento.
In altre parole ho visto e ho sentito dire che molte carabine calibro 25.06 fanno faville con una palla mentre danno prestazioni deludenti con un’altra.
Se già possedete o se avete intenzione di acquistare un’arma nel suddetto calibro, prima di “adottare” una munizione provatene diversi tipi per vedere quali “digerisce” meglio la vostra carabina. Stesso discorso per i ricaricatori.
Ricaricare il calibro 25.06 è piacevole e conveniente, come già accennato, la quantità di dati reperibili è veramente notevole. Ne elencherò alcuni estrapolati dai seguenti manuali: Hornady, Sierra, Speer, Barnes, Nosler, VihtaVuori, Vectan SNPE, Hodgdon e Hercules.
Sono tutte dosi da considerare come MASSIME e devono essere raggiunte per gradi partendo da pesi inferiori di circa il 5%.
Per la scelta degli inneschi consiglio i Large Rifle Standar e meglio ancora i Large Rifle Bench Rest. Per alcune dosi di polveri molto progressive possono andar bene anche i tipo Magnum.
POLVERE DOSE (grani) PALLA (grani) VELOCITA’ (Ft/sec)
Viht. N 160 56,3 87 3360
Viht. N 160 49,2 120 2890
TUBAL 5000 46 100 3215
TUBAL 5000 45 120 2936
TUBAL 7000 52 100 3281
TUBAL 7000 50 120 3035
HER.RL 12 48 75 3580
HER.RL 12 44,5 87 3290
HER.RL 15 47,2 87 3425
HER.RL 15 44,9 100 3190
HER.RL 22 55,9 100 3355
HER.RL 22 52,5 120 3080
HOD.414 54 75 3672
HOD.414 51 87 3470
HOD.414 47 100 3093
HOD.450 57 75 3502
HOD.450 55 87 3322
HOD.450 53 100 3134
HOD.450 50 120 2995
HOD.4831 59 75 3525
HOD.4831 58 87 3414
HOD.4831 55 100 3294
HOD.4831 51 120 3040
WW 760 55 75 3667
WW 760 52 87 3418
WW 760 49 100 3136
IMR 4831 57 75 3540
IMR 4831 55,5 87 3415
IMR 4831 53 100 3218
IMR 4350 54 75 3511
IMR 4350 53 87 3402
IMR 4350 51 100 3154
Norma MRP 61 75 3700
Norma MRP 60 87 3500
Norma MRP 57,5 100 3300
Norma MRP 52,5 120 3000
Della limitata serie di calibri .25 finora progettati, il 25.06 Remington è senz’altro il più equilibrato ed il più riuscito. Non raggiunge le prestazioni eccezionali del 257 Weatherby Magnum, ma tutto sommato quelle che ha sono più che sufficienti per soddisfare le esigenze degli appassionati di caccia a palla italiani.
Marco Benecchi