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Tassidermia

Tassidermia

LA TASSIDERMIA: parola composta (dal greco Tassein= ordine, e Derma= pelle) che indica la tecnica di preparazione  di pelli  in modo da garantire nel tempo la loro conservazione.

Sappiamo tutti quali siano stati i primi “Tassidermisti”, il Popolo egizio che, con questa pratica di Mummificazione preservava nel tempo i resti terreni dei loro personaggi più importanti.

Ora, da allora, la tassidermia si è evoluta molto ed è utilizzata sia a  scopo scientifico che amatoriale. Lo Scopo della tassidermia è preservare nel tempo l’integrità dell’aspetto di un animale, bloccando i processi di decomposizione.
 
Nel campo delle scienze naturali la tecnica della tassidermia e imbalsamazione è largamente utilizzata al fine di permettere l’esposizione di animali in musei, scuole ed istituti di ricerca.,

Esiste, oltre al fine scientifico, un altro utilizzo della tassidermia, lo scopo amatoriale,  
prevalentemente   ad appannaggio dei cacciatori che vogliono, come gli antichi egizi, rendere “immortale” qualcosa per loro importante.

La Tassidermia è suddivisa in 4 differenti fasi di lavorazione.

SPELLATURA – si tratta di togliere la pelle al reperto zoologico -
CONCIA - Lavorazione delle pelli con trattamenti specifici, che le preservano dalla putrefazione. MONTAGGIO – La pelle conciata viene calzata su un manichino che riproduce fedelmente     l'anatomia del reperto zoologico
RIFINITURA – La rifinitura consiste nel colorare e lucidare le parti che, con il processo conciario hanno perso i loro colori naturali, una sorta di maquillage.

 

1 - scarnificatura somaria del teschio 2 - disarticolazione della mandibola
3 - estrapolazione bulbi oculari  4 - taglio del cranio
5 - Prima bollitura con utilizzo di bicarbonato di sodio messo in acqua fredda, ciò ammorbidisce i ressuti, carne e nervi per la successiva rimozione 6 - A metà della prima bollitura sfilare gli astucci cornei dai cavicchi ossei
7 - La prima bollitura termina quando la carne si stacca agevolmente dal cranio, il cranio sarà poi ripulito perfettamente, tagliare i cavicchi ad un'altezza di circa 2 cm. e forarli centralmente fino a far passare la punta del trapano (0.5-0.6) dall'altra parte del cranio 8 - La seconda bollitura prevede l'utilizzo di acqua ossigenata 130 volumi
9 - Portata ad ebollizione l'acqua con il trofeo, spegnere il fuoco, versare un bicchiere di acqua ossigenata lasciando raffreddare il tutto. Al sole. Rivestire i cavicchi con carta tipo igienica o scottex e colla tipo vinavill o millechiodi, inserendo poi gli astucci. 10 - Sciacquare bene il trofeo con acqua corrente, lasciarlo asciugare, possibilmente Al sole. Rivestire i cavicchi con carta tipo igienica o scottex e colla tipo vinavill o millechiodi, inserendo poi gli astucci.
11- Risultato finale: trofeo fissato con colla a caldo e filo di ferro su base in cirmolo lavorata a mano. 

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