Il Tordo Sassello
- Scritto da Flavio Galizzi
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Quando l’autunno avanza, e ormai ottobre sta per finire, inizia il passo del tordo sassello, subito dopo quello del tordo bottaccio. Questo “cugino” del nord occupa territori a latitudini superiori, nelle regioni scandinave, e nonostante assomigli un po’ al tordo, ha dei particolari che lo rendono inconfondibile. Il suo piumaggio, nella zona dei fianchi e ascellare, ha una colorazione rossastra - castana, che nel tordo è invece chiara, e una striscia bianca, come un sopracciglio, gli attraversa il capo, appena sopra l’occhio, dalla base del becco fin quasi alla nuca. Anche il suo canto è diverso, non così melodioso come quello del tordo, ma comunque gradevole.
Nelle regioni del nord in cui si riproduce, il sassello frequenta i boschi, e la sua alimentazione, come per gli altri tordi, può considerarsi onnivora in quanto, mentre nella bella stagione e nel periodo riproduttivo si nutre prevalentemente di insetti, dall’autunno all’inizio della primavera, quando questi scarseggiano, si nutre per lo più di bacche e di frutta.
Nel periodo migratorio il sassello può considerarsi il penultimo ospite della grande famiglia dei turdidi; dopo di lui le nostre Alpi conosceranno i voli delle Cesene, che non tutti gli anni, però, sono presenti in gran numero.
Diversamente da altri uccelli che migrano di giorno, come le anatre, le rondini e molti rapaci, i tordi, in compagnia di molti altri migratori, preferiscono viaggiare di notte, e riservare le ore diurne per cercare cibo e riposarsi dalla fatica tra la vegetazione.
SCHEDA
Lunghezza: circa 20 centimetri
Peso: circa 60 grammi, di poco inferiore al tordo
Apertura alare: circa 35 centimetri.
Il suo nome scientifico è Turdus musicus (o iliacus). Sassello deriva dal latino e significa sacro, perché era da loro considerato sacro, mentre “musicus” gli è stato attribuito da Linneo per la musicalità del suo canto.