Il Gallo Forcello
- Scritto da Flavio Galizzi
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Presente in tutto l'arco alpino, è un po' il simbolo dell'eleganza e della nobiltà dei tetraonidi di montagna. La livrea nero-blu lucente dei maschi, in perfetto contrasto con le penne candide che ornano il sottocoda e il sottoala, lo fanno sembrare in smoking; la caruncola rosso vivo sopra l'occhio sembra, durante le parate amorose, un mini turbante regale.
La colorazione del piumaggio della femmina, finemente screziato di bruno, di grigio e di nero, la rendono perfettamente mimetica col sottobosco, in grado di sfuggire quindi alla vista dei numerosi predatori, particolarmente quelli alati, che in primavera, nel periodo riproduttivo, la minacciano.
Il nido è una fossetta nel terreno, poco curato, ma comunque ben nascosto tra la bassa vegetazione; ospita in genere 6/8 uova, deposte agli inizi di giugno e covate per circa 26 giorni.
Trattandosi di un uccello poligamo, tutto quanto riguarda la cova e l'allevamento della prole è compito esclusivo delle femmine, che hanno gran cura dei piccoli e li difendono. Per i pulcini il primo periodo di vita è estremamente difficile, specialmente per i freddi improvvisi conseguenti alle piogge o grandinate primaverili. La loro crescita è rapida e già a due settimane tentano di alzarsi in volo; a tre mesi sono perfettamente indipendenti e inizia il loro erratismo. Nel tardo autunno i maschi spesso si radunano a gruppi, a volte anche numerosi.
Lo possiamo trovare dagli 800 metri fino ad oltre i 2000, ma la sua predilezione va certamente alla fascia del limite superiore delle conifere, tra i 1500 e i 1700 metri, tra i mughi, i rododendri, i larici e gli ontani.
Mentre durante l'inverno si deve accontentare di aghi di pino e di gemme di conifere e di latifoglie, nelle altre stagioni si nutre di bacche, di graminacee, di vari insetti, comprese le formiche e le loro larve di cui è particolarmente ghiotto.
SCHEDA
Nome scientifico: Tetrao tetrix; ma anche Lyrurus tetrix
Il nome tetrao deriva dal greco, e significa “che schiamazza”, per i versi che fa nelle parate amorose; tetrix ha le stesse origini, era il nome dato ad un uccello, mentre Lyrurus significa ”con la coda a forma di lira”.
Dati biometrici
Lunghezza media: M 52, F 46 cm.
Apertura alare: M 84, F 76 cm.
Peso medio: 1100/1250 g. per i maschi e 750/900 g. per le femmine.
Le arene di canto del Forcello
Fra i tetraonidi solamente il Gallo forcello e il Cedrone non formano coppie fisse; le femmine accudiscono la prole da sole, mentre i maschi fanno per lo più vita solitaria.
Nei mesi di aprile e maggio i maschi si danno convegno in località aperte, dette "arene di canto", dove si sfidano in parate spettacolari, e si azzuffano per il predominio dell’arena e per il possesso delle femmine.
Le arene centrali sono occupate sempre dai vecchi maschi, e via via attorno si dispongono i più giovani; ognuno di essi è impegnato nella difesa del suo territorio personale.
Le visite delle femmine alle arene durano solo pochi giorni, ed esse cercano di raggiungere le posizioni centrali per concedersi ai maschi più vecchi e più forti. Una volta fecondate se ne vanno solitarie alla ricerca di una zona idonea e protetta, dove fare il nido ed accudire, in tutta tranquillità, la loro prole.
Il canto primaverile dei maschi nelle arene è inconfondibile, fatto di brontolii sordi e di soffi; è questa la stagione in cui è possibile osservare i maschi e fare i censimenti della popolazione, per conoscere quanti esemplari occupano un certo territorio.