Il binocolo per la caccia di selezione
- Scritto da Francesco Corrà
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Quali sono i binocoli ideali per il cacciatore di selezione? Perché spendere cifre a tre zeri per un binocolo? Quali innovazioni tecnologiche portano i costi tanto in alto? Quali sono le frontiere attuali della meccanica e dell’elettronica per il binocolo? Ha senso cambiare il proprio binocolo di 20 anni fa? Consigli pratici per chi sta pensando di acquistare un binocolo da caccia di selezione.
La ricerca della comodità e dell’ergonomia. Non fine a se stessa ma perseguita sapendo che più un binocolo può essere impugnato saldamente e meno questo tremerà nelle mani del cacciatore, regalandogli osservazioni che non affaticano gli occhi. La ricerca del bilanciamento dei pesi, della comodità d’uso con e senza occhiali, dell’immediatezza della messa a fuoco. Il tutto garantendo la massima robustezza ed affidabilità ed esasperando al massimo la "battaglia" contro le leggi della fisica per guadagnare nitidezza, trasmissione di luce e contrasto d’immagine.
Ecco il binocolo di alta qualità di oggi.
Le lenti sono di vetro e di questo materiale rimarranno ancora per parecchi anni, stando a quello che dichiarano, a dire il vero un po’ sconsolati, i tecnici delle case all’avanguardia. Sconsolati perché la qualità dell’immagine dipende in buona parte dall’utilizzo di un vetro di alta qualità, che inevitabilmente pesa e non poco, se è vero che nel peso totale di un binocolo lenti e prismi arrivano a oltre il 70%. Questo per dire che non è più di tanto sul peso che sono stati fatti progressi negli ultimi 20 anni e che un binocolo che pesi sorprendentemente poco dovrà farci chiedere quali compromessi in termini di prestazioni ottiche è costato. Del resto un binocolo di 7-8 etti (così deve pesare un binocolo da caccia universale 7x42 o 8x42) è piuttosto comodo da portare e da usare, non dimentichiamo che un peso eccessivo da fastidio al collo e rende necessario appoggiare i gomiti per non tremare quando si osserva. Il più leggero binocolo di alta qualità a 42mm sul mercato è il Leica Ultravid BL 8x42, che con i suoi 710 grammi è oltre un etto più leggero di quasi tutti gli altri, senza rinunciare a niente in fatto di robustezza ma solo riducendo al minimo lo spessore della gomamtura esterna.
ULTRAVID BL 42: sette etti per il binocolo da 42 millimetri di alta qualità più leggero sul mercato.
Certamente un elemento importantissimo, che si nota subito nel confrontare due strumenti di pari (alta) qualità con 20 anni di differenza, è la resa ottica.
La tecnologia dei microrivestimenti su lenti e prismi per minimizzare la dispersione di luce e le aberrazioni cromatiche ed ottimizzare il contrasto e la nitidezza dell’immagine ha migliorato la trasmissione di luce anche del 20%, eliminando di fatto ogni aberrazione cromatica e perfezionando la nitidezza dell’immagine anche ai bordi del campo visivo. Una differenza di resa ottica del 20% significa essere in grado estendere anche più di 30 minuti il limite serale dell’ora in cui si è ancora in grado di valutare un animale.
Conseguenza della migliorata performance ottica è che le lenti migliori oggi non hanno più il viraggio verso il giallo che un tempo si usava per dare una sensazione di migliore luminosità nelle ore serali, quando la luce è più gialla.
Abbiamo accennato alla ricerca della massima maneggevolezza, sintesi di rivestimenti esterni in gomme antiscivolo e di costruzione con dimensioni compatte, baricentro ben centrato, incavi per i pollici e posizionamento ottimale della ghiera di messa a fuoco (ora integrata con quella di regolazione diottrica) rispetto al naturale appoggio dell’indice. Chi porta gli occhiali poi oggi può osservare nel binocolo senza toglierli, semplicemente avvitando le conchiglie oculari verso l’interno. Maestri di design hanno reso il binocolo bello e piacevole da portare. In generale più compatto è il nostro 8x42 di alta qualità e più comodo sarà portarlo con se e impugnarlo.
Se dal binocolo ci aspettiamo una durata decennale, è consigliabile assicurarci di scegliere il migliore dal punto di vista meccanico, intendendo per meccanico l’insieme di robustezza del sistema di messa a fuoco e di tenuta stagna con qualsiasi condizione meteorologica.
I binocoli Leica, oltre ad essere i più compatti della categoria, sono considerati da sempre i più robusti, grazie al meccanismo di messa a fuoco percepibilmente indistruttibile.
Un suggerimento importante, se le finanze o le intenzioni di spesa non permettono di arrivare alle cifre richieste dal nuovo, parlando di strumenti garantiti 30 anni è decisamente più consigliabile acquistare un binocolo di alta qualità usato piuttosto di uno nuovo anche di medio valore.
Parliamo di elettronica: non tanto di quella che porta ai binocoli stabilizzati, oggi ancora ben lontani da quelli tradizionali quanto a prestazioni ottiche, bensì di quelli con telemetro integrato, i veri protagonisti del momento. Oggi Leica e Swarovski coi loro binotelemetri hanno annullato ogni gap di prestazioni ottiche rispetto ai corrispondenti binocoli senza telemetro, mentre Leica rimane l’unica ad essere riuscita a creare uno strumento che non tradisce in nessuna sua parte alcun compromesso dovuto alla necessità di ospitare il telemetro e ad aver dotato il proprio Geovid HD-B di una scheda microSD su cui il cacciatore può salvare i dati della propria palla ed ottenere al momento del tiro dal binocolo informazioni precisissime in base alla propria tecnica di mira.
GEOVID 8x42 HD-B. Il binocolo più all’avanguardia oggi sul mercato, con la rivoluzionaria forma data dal nuovo sistema ottico a prismi di Porro-Perger dall’eccezionale tridimensionalità d’immagine e soprattutto con il programma balistico basato su scheda microSD che "ragiona" come la propria arma, fornendo in tempo record distanza corretta rispetto ad angolo di sito, temperatura ed altitudine e trasformandola in alzo per il reticolo o clic per la torretta balistica. Un vero mostro dal design affusolato, tecnologicamente avanti anni rispetto a qualsiasi altro binotelemetro sul mercato.
Vediamo ora qual è il rapporto ottimale tra ingrandimento e diametro dell’obiettivo nel binocolo del selecontrollore.
Un tempo il massimo era l’8x56. Il binocolo definito addirittura "crepuscolare", perché la combinazione tra buon ingrandimento (8) e obiettivo molto grande (56mm di diametro) genera una porzione di spazio illuminato, l’unico utile all’osservazione, all’interno del binocolo addirittura di 7mm di diametro (la cosiddetta "pupilla d’uscita", cioè il rapporto tra diametro dell’obiettivo ed ingrandimento, che è un cerchio visibile guardando nell’oculare di uno strumento ottico tenendolo a circa 30 cm dai nostri occhi), cosa che facilita la stabilità della nostra osservazione, anche per periodi prolungati, specialmente quando la luce esterna la sera è poca e la nostra pupilla si dilata per raccoglierla al meglio.
Infatti la nostra pupilla, cioè il cerchio nero al centro dei nostri occhi, è l’unica parte che ci consente di vedere. Più grande è la pupilla d’uscita del binocolo rispetto alla nostra pupilla e più rilassante è per i nostri occhi l’osservazione, poiché se la nostra pupilla può "vagare" all’interno del binocolo in spazi luminosi più grandi di lei essa non è costretta a fissare continuamente lo stesso punto e quindi non si affatica e riesce ad osservare al meglio, non perde ciò che sta fissando se le nostre mani tremano e ha a disposizione tutta la luce necessaria anche all’imbrunire.
E’ bene ricordare che una legge incontrastabile di natura recita che nessun occhio umano è in grado di fissare lo stesso punto per più di 30 secondi consecutivi. Ne deriva che se la pupilla umana è più piccola della pupilla d’uscita del binocolo la prima sarà costretta a fissare uno stesso punto continuamente, affaticandosi e dovendo dopo poco distogliere lo sguardo.
Un’altra legge di natura sentenzia che la pupilla dell’occhio umano in ambienti con poca luce ha un diametro medio di 8mm a 20 anni, 6 mm a 40 anni, 4 mm a 60 e addirittura 2,5mm a 80 anni.
Molti cacciatori di qualsiasi età optano per un binocolo con rapporto 7x42, contando quindi su una pupilla d’uscita di 6mm, e risparmiando anche 3 etti buoni di peso e parecchio spazio di ingombro rispetto al pesante 8x56. In realtà oggi rispetto a 20 anni fa la tecnologia ha fatto importanti progressi, anche per quanto riguarda la trasmissione di luce all’interno dell’ottica, con il risultato che la quantità di luce che entrata dall’obiettivo arriva effettivamente agli occhi invece di riflettersi e disperdersi tra lenti e prismi del binocolo si avvicina sempre più al 100%. Un tempo invece era quasi indispensabile, al fine di compensare limiti importanti di trasmissione luminosa, ricorrere a binocoli con grandi obiettivi capaci di raccogliere tanta luce per portarne agli occhi una quantità accettabile.
Al giorno d’oggi i rapporti preferiti dai cacciatori sono 7x42 e 8x42, con quest’ultimo che sembra essere l’ottimo compromesso tra ingrandimento più alto possibile e comodità di osservazione. Infatti la differenza di prestazioni crepuscolari rispetto ad analoghi ingrandimenti supportati da obiettivi 50 o 56 è ridotta tanto da non giustificare l’aggravio di pesi che tali "mostri" comporta. Quello che pochissimi considerano, salvo i maniaci della riduzione dei pesi e i cacciatori di "fatica" delle alte vette, è un diametro dell’obiettivo ancora minore.
Scopo di questo articolo è informare chi si avvicina o ha superato i sessant’anni e sta pensando di acquistare un binocolo. Un test sul campo confermerà ciò che scriviamo: se a quarant’anni la pupilla dell’occhio al crepuscolo (diametro circa 6mm) richiedeva per osservare bene un binocolo 7x42 (pupilla d’uscita 6mm), adesso che il diametro della pupilla è ristretto a 4mm si osserva nelle stesse condizioni con un binocolo 8x32 (pupilla d’uscita 4mm).
Portare a "spasso" un binocolo pesante mezzo chilo, con cui si osserva stabilmente e che sta in una mano, come il più piccolo e leggero tra i binocoli da 32mm in magnesio, l’Ultravid 8x32 HD della Leica, è un piacere tanto da non accorgersi quasi di averlo al collo. Dopo una certa età quindi un 8x42 sarà ovviamente ancora più rilassante per i nostri occhi rispetto al passato, ma un 8x32 sarà un compagno di caccia anche al crepuscolo degno di una considerazione che in età più giovane non avrebbe potuto meritare.
Naturalmente questi discorsi valgono solo per strumenti di altissima qualità, in quanto ottiche anche di medio livello non raggiungono la trasmissione di luce né la nitidezza ed il contrasto necessari ad operare in condizioni di luce esterna scarsa. Provare per credere.
ULTRAVID 8x32 HD: il più piccolo, leggero e robusto binocolo di alta qualità da 32 millimetri sul mercato, considerato il meglio per la caccia in montagna e decisamente consigliabile a tutti i cacciatori oltre i 60 anni anche per la caccia crepuscolare.