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Accordo tra ENCI e Regione Marche nel settore della gestione faunistica

Nuova sottoscrizione per l’utilizzo del cane di razza al servizio della collettività nel settore della gestione faunistica: l’accordo tra ENCI e Regione Marche.

Accordo tra ENCI e Regione Marche nel settore della gestione faunistica

Siglato ulteriore accordo con la Regione Marche che si aggiunge all’elenco delle Istituzioni con le quali l’ENCI stringe rapporti di intesa e collaborazione: si tratta ancora di un protocollo che ha per scopo la specializzazione e l’impiego di unità cinofile in ambito faunistico venatorio e la valorizzazione di aree per lo svolgimento di attività cinotecniche. Un’ulteriore intesa che valorizza l’utilizzo del cane di razza che con il suo impiego contribuisce nel settore della gestione della fauna, oltre che consente alla cinofilia di guadagnare opportune situazioni che permettono di mantenere di alto livello la selezione zootecnica a lui stesso dedicata.

L’accordo è stato siglato presso gli uffici della Regione Marche ad Ancona in data 11 dicembre 2018, alla presenza dell’Assessore alla Caccia della Regione Marche Moreno Pieroni,(che si è espresso con apprezzamento per quanto raggiunto), e del Consigliere regionale Federico Talè, (anche consigliere del Gruppo Cinofilo di Pesaro) del Presidente dell’ENCI Dino Muto, del Presidente della Pro Segugio nazionale Vincenzo Ferrara, del Consigliere Nazionale ENCI Sandro Pacioni e del Presidente Regionale ENCI Maurizio Barbieri, accanto al quale si sono raccolti anche tutti i Presidenti dei Gruppi Cinofili marchigiani con la sola assenza di quello di Ancona.

Oltre all'Assessore Peroni è doveroso sottolineare il ringraziamento, per il suo encomiabile e decisivo impegno, verso il Consigliere Federico Talè e il Dirigente regionale Loredana Borraccini, (figlia di un noto cinofilo di altri tempi, Luigi Borraccini, già membro del Gruppo Cinofilo Ascolano e cresciuto accanto all’indimenticabile Conte Romano Saladini Pilastri) insieme ai funzionari Daniele Sparvoli e David Anastasi per la loro preziosa collaborazione di gruppo.

Nella sinergia tra l'Assessorato alla caccia e l’ENCI, istituzionalmente preposta alla tutela delle razze canine, si configurano ancora ulteriori prospettive ottimali per una progettualità condivisa che favorirà contestualmente il miglioramento del nostro patrimonio zootecnico canino ed il suo utilizzo al servizio della collettività.

Encomiabile anche la partecipazione nella fase di preparazione a questo accordo di Serena Donnini, Presidente del Gruppo Cinofilo Fiorentino, che per ENCI ha contribuito alla riuscita condividendone la preziosita’.

 

Marco Ragatzu

Toscana: sulla sospensiva del consiglio di stato i comunicati di Regione e Associazioni

REGIONE TOSCANA: COMUNICATO IN MERITO ALLA SOSPENSIVA DELLA CACCIA SU ALCUNE SPECIE DI UCCELLI

Si comunica che ai sensi dell’Ordinanza del Consiglio di Stato n. 06157/2018 REG. PROV. CAU.
Pubblicata in data 17 dicembre 2018, concernente il Calendario Venatorio Regionale 2018-2019, è disposta la chiusura anticipata della caccia, su tutto il territorio regionale, alle seguenti specie:

Merlo: chiusura della caccia dal 18 dicembre 2018

Cornacchia grigia, Ghiandaia, Gazza: chiusura della caccia dal 17 gennaio 2019 (16 gennaio ultimo giorno di caccia)

Alzavola, Marzaiola e Germano Reale: chiusura della caccia dal 17 gennaio 2019 (16 gennaio ultimo giorno di caccia)

Colombaccio: chiusura della caccia dal 17 gennaio 2019 (16 gennaio ultimo giorno di caccia)

Beccaccia: chiusura della caccia dall’11 gennaio 2019 (10 gennaio ultimo giorno di caccia)

 

ARCI CACCIA TOSCANA: SULLA SOSPENSIVA CONFIDIAMO CHE LA REGIONE SI ATTIVI PER RISOLVERE IL PROBLEMA

Nella giornata di oggi, purtroppo, è arrivata la conferma, da parte della Regione, della sospensione anticipata, da parte del Consiglio di Stato, della caccia ad alcune specie. Confidiamo che la Regione si attivi in maniera tempestiva per mitigare il più possibile gli effetti di questa sospensiva e, soprattutto, cominci già da ora a pensare a possibili soluzioni da mettere in campo per salvaguardare il prossimo Calendario Venatorio. La nostra Associazione ripone piena fiducia nella buona volontà della politica, anche a livello nazionale, e nelle capacità dei tecnici, per questo restiamo in attesa di buone notizie sia per la stagione in corso che per quelle future. Certo, tutto sarebbe stato più semplice se si fosse evitato, ai tempi della famosa legge comunitaria, di mettere le mani sui tempi stabiliti dalla 157/92. Ma qualcuno aveva promesso, purtroppo, la caccia a febbraio, e doveva fare le tessere…

 

LETTERA APERTA DI ANLC

Egr. Sig. Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi

Egr. Sig. Assessore Agricoltura e Caccia Marco remaschi

Egr. Sig. Presidente della Commissione Agricoltura e caccia della Regione Toscana Gianni Anselmi

Egr. Sig. Paolo Banti Dirigente Ufficio caccia della regione Toscana

Alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato, questa Associazione chiede che sia predisposta una nuova stesura urgente del calendario venatorio, che riporti in vigore ciò che una sentenza (che a nostro avviso è più politica che tecnica) ha appena tolto, con varie date, come specie cacciabili.

Vista anche l’esperienza di altre regioni a noi vicine, come la Regione Marche che è intervenuta con provvedimenti urgenti per garantire certezze agli appassionati che pagano in anticipo bollettini ATC, Tasse regionali e nazionali, la Libera Caccia Toscana esorta la Regione ad intervenire con un nuovo provvedimento legislativo che consenta ai cacciatori toscani di concludere in maniera normale l’attuale stagione venatoria.

Per La Libera Caccia (ANLC) Toscana

Presidente Regionale Alessandro Fulcheris

Vice Presidente Nazionale Sisto Dati

Li, 18/11/2018

 

CCT: CONSIGLIO DI STATO ACCOGLIE PARZIALMENTE LA SOSPENSIVA AL CALENDARIO VENATORIO TOSCANO 2018/2019!

E’ di queste ore la notizia che la III° Sezione del Consiglio di Stato si è espressa in sede giurisdizionale sull’ appello per la richiesta di sospensiva del Calendario Venatorio della Regione Toscana presentata dalle Associazioni animaliste ed Ambientaliste. Dopo il rigetto dell’istanza da parte del TAR Toscano, il Consiglio di Stato ha accolto parzialmente l’istanza cautelare sospendendo il provvedimento impugnato (Calendario Venatorio Toscano 2018/2019) su 2 specifici aspetti:
- Accolta la richiesta di sospensiva riguardante il termine di chiusura della caccia alla Beccaccia che viene riportato al 10 gennaio così come previsto dal parere ISPRA n° 38725 del 13 giugno;

- Accolta la richiesta di sottrarre, per le specie previste in preapertura, l’intero periodo compreso tra l’inizio dell’apertura anticipata e l’inizio della stagione venatoria previsto dalla legge (1-16 Settembre); ciò porterebbe, da una prima lettura, ad una possibile chiusura anticipata della caccia a suddette specie, per la sommatoria delle giornate comprese in tale periodo (parere ISPRA n° 38725 del 13 giugno 2018).

Nel riservarci ulteriori valutazioni nel merito dell’ordinanza in oggetto e rilevando come molte delle argomentazioni presentate dai ricorrenti non siano state accolte dal Consiglio di Stato, si introducono tuttavia delle gravi criticità sul Calendario Venatorio Toscano rispetto alle quali la CCT chiede alla Regione Toscana di intervenire tempestivamente con provvedimenti adeguati al fine di garantire la certezza del diritto per la stagione venatoria in corso. Un atto urgente quanto necessario in attesa di poter affrontare la discussione di merito nell’udienza già sollecitata al TAR ai sensi dell’ art. 55 comma 10 cod.proc.amm.

56a Assemblea Nazionale straordinaria Federcaccia: continuità nel cambiamento

Riunita a Roma l’ultima sessione plenaria del mandato. Plauso unanime per il lavoro svolto dal Consiglio uscente e rinnovato slancio verso il futuro per una Federazione protagonista e guida delle tematiche venatorie a 360°. A Gennaro Giuffré e Massimo Cocchi l’onorificenza di “Cacciatore Gentiluomo” alla memoria.

Preceduta dai lavori del Consiglio nazionale, come da calendario la 56a assemblea della Federazione Italiana della Caccia si è svolta sabato 15 dicembre, caratterizzata da una partecipazione ancora più numerosa e sentita dell’usuale. In fondo prevedibile per l’appuntamento che andava a chiudere un ciclo durato 10 anni. L’attuale Consiglio di presidenza giunge infatti alla sua scadenza naturale dopo essere stato confermato nel 2014 nel rispetto di uno statuto, da esso stesso voluto, che limita a due i mandati che possono essere ricoperti nella stessa veste. Anche questo un elemento di dinamismo e modernità che contraddistingue positivamente la nostra Federazione rispetto ad altre realtà.

Nelle parole di quanti sono liberamente intervenuti nel dibattito, vero cuore di ogni riunione federale, comune è stato il plauso per il lavoro svolto e per i risultati ottenuti. Ma non è stato un vuoto momento autocelebrativo perché insieme, in risposta all’auspicio del presidente Gian Luca Dall’Olio di un percorso che possa essere al contempo utile alla preservazione dell’unità associativa e alla costruzione di un programma frutto di un’idea e impegno collegiali la risposta dei presidenti è stata subito pronta e condivisa. Patrimonio comune la convinzione che obiettivi, principi, idee, strumenti e futuri dirigenti dovranno nascere dalla dialettica e dal confronto libero e trasparente.

“Il confronto è sempre costruttivo, utile – ha avuto modo di ripetere più volte il presidente nei due giorni di lavori – e costruire il futuro richiede riflessioni importanti. Una responsabilità cui nessuno di noi deve sfuggire. In questi dieci anni Federcaccia è cambiata, al suo interno e ancora più in come è percepita all’esterno. Siamo ascoltati, cercati… Interlocutori sempre più autorevoli laddove è richiesta serietà e obbiettività, rigore scientifico e visione di insieme. Questa è una autorevolezza che deve essere mantenuta. E anche per questo metto la mia persona a disposizione di Federcaccia se e come ne avrà bisogno, per individuare assieme gli obbiettivi e la squadra che dovrà lavorare per raggiungerli”.

“Le cose fatte e decise in questi anni hanno sempre visto l’unanimità del Consiglio – ha ricordato il vicepresidente Massimo Buconi – così come in generale accordo se necessario le abbiamo analizzate e riviste a distanza di tempo. La fase del rinnovo che aspetta Federcaccia deve avvenire all’insegna del perseguimento di quegli obiettivi. Su alcuni in particolare mi soffermo: la ricollocazione della caccia nella società, per la cui riuscita dobbiamo lavorare all’individuazione di nuovi strumenti; un rinnovato rapporto col mondo agricolo; l’unità del mondo venatorio, per la quale ci siamo spesi con generosità e impegno sinceri, non sempre ricambiati; una valorizzazione delle nostre strutture sul territorio. Su questo Federcaccia deve costruire un progetto condiviso”.

Nella sua relazione il presidente Dall’Olio ha toccato molti temi. Fra i più sentiti gli ultimi passaggi relativi alla questione della revisione dei Key Concept su alcune specie migratorie, che come è noto vede contrapposti ministero dell’Ambiente e Ispra (indirizzati verso una riduzione dei tempi di prelievo, in particolate per turdidi e beccaccia) non solo al mondo venatorio, Federcaccia in testa con le argomentazioni e i documenti del suo Ufficio Avifauna, ma anche a Regioni e al ministero dell’Agricoltura, che proprio nei giorni precedenti l’assemblea ha preso una ferma posizione sulla questione.

E proprio in merito a quest’ultimo, il presidente Dall’Olio ha sottolineato come sia necessario e come Federcaccia stia facendo pressing perché il Dicastero si “riappropri” delle sue competenze in materia di caccia e di specie cacciabili, ma soprattutto si doti di una struttura e di funzionari all’altezza delle sfide che la gestione di ambiente, territorio e fauna richiede e di cui un Ministero di primaria importanza come quello dell’agricoltura non può fare a meno.

Nei lavori della mattinata, condotti e coordinati in modo puntuale da Simone Tofani, provinciale di Firenze eletto dall’Assemblea in qualità di presidente della stessa, è stato approvato all’unanimità il bilancio di previsione della Federazione, il cui ordine e compitezza, fra i principali risultati di questo Consiglio, è stato positivamente sottolineato dal Collegio dei revisori dei conti per bocca del suo presidente Mario Onano.

Da evidenziare, non per la prima volta, l’impegno non indifferente posto alla voce di spesa “Studi e ricerche”, mantenuta e anzi accresciuta ogni anno malgrado le difficoltà note a tutti, che connota ulteriormente una visione della Federcaccia volta a dotare il mondo venatorio di strumenti atti a sostenere le proprie richieste.

Un ringraziamento per il loro operato è stato rivolto agli Uffici tecnici dal vice presidente Lorenzo Carnacina, che ha voluto ricordare anche tutti i cacciatori e appassionati che lavorando sul campo consentono ai nostri ricercatori di avere quei dati e quelle informazioni essenziali per elaborare i propri studi.

Un momento di commozione ha segnato la mattinata nel ricordo di due grandi amici e dirigenti della Federazione, entrambi prematuramente scomparsi nel corso di questo mandato in cui ricoprivano il ruolo di consiglieri di presidenza: Gennaro Giuffrè e Massimo Cocchi. A loro la Federazione ha tributato il riconoscimento di “Gentiluomo cacciatore”, la massima onorificenza prevista per chi con la propria vita e il proprio esempio ha portato lustro alla caccia e, in questo caso, alla nostra associazione.

L’Assemblea è stata anche il momento per consegnare un piccolo ma sentito riconoscimento, ricevuto dalle mani del vice presidente Antonio D’Angelo e di Luigi Chiappetta, agli atleti che hanno conquistato il titolo Italiano di Campione S.Uberto nella edizione del 50ntenario: Anna Violo, Mariliano Mazzoleni, Marco Benvenuti ed Ermanno Rota.

Le parole di Tofani hanno chiuso l’Assemblea e dato idealmente il via ai lavori che porteranno all’elezione del prossimo Consiglio di presidenza: “Non vi nascondo di provare un profondo orgoglio per aver presieduto l’assemblea nazionale e ringrazio chi ha avuto l’idea di propormi. Una assemblea importante, forse storica, dove è prevalso il forte senso di responsabilità e la grande maturità dei dirigenti della nostra Associazione, oltre all’attaccamento alla ‘maglia’, peraltro mai messo in discussione. Abbiamo trasformato quello che poteva essere un problema in una opportunità: condividere insieme un programma e un progetto che porti la Federcaccia protagonista nel terzo millennio e più forte di quanto lo sia adesso”.

Sicilia: il CGA conferma la sentenza del TAR

Niente caccia a febbraio per i cacciatori siciliani, il CGA, infatti, ha confermato la sentenza del TAR che aveva bocciato il calendario siciliano nei punti difformi dal parere dell'ISPRA. In particolare ha confermato la chiusura della caccia al coniglio per l’intera stagione venatoria, la chiusura totale della caccia al 31 gennaio non ammettendo il prelievo a febbraio, la chiusura anticipata per cesena, tordo bottaccio, tordo sassello al 20 gennaio, la chiusura anticipata della caccia al colombaccio ed alla beccaccia al 10 gennaio.

http://www.ilmattinodisicilia.it/caccia-in-sicilia-cga-conferma-divieto-a-febbraio/

 

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