Toscana: Arci Caccia scrive alla Regione sulla situazione degli uffici caccia territoriali di Livorno e Pisa
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Con la lettera che segue, firmata dal Presidente Regionale Bussolotti e dai Presidenti Provinciali di Livorno e Pisa Lucchesi e Toni, Arci Caccia ha voluto segnalare e chiedere soluzioni all’amministrazionme sullo stato di difficoltà dei cacciatori delle province di Livorno e Pisa, causati dalla chiusura dell’ufficio caccia di Livorno.
Con la presente vogliamo informarvi, e quindi sollecitare il vostro intervento, in merito ai disservizi a cui devono far fronte i cacciatori delle province di Pisa e Livorno. Da più di un anno, infatti, l’ufficio caccia di Livorno ha chiuso i battenti per mancanza di personale e questo, già di per sé, ha creato importanti problemi ai cittadini che, da zone lontane come la Val di Cornia, devono recarsi fino a Pisa. Non bastando ciò, l’aggravio di lavoro sull’ufficio di Pisa, anch’esso a corto di personale, ha creato una girandola di ritardi, che ha fatto sì che i cacciatori abbiano dovuto aspettare mesi anche per pratiche semplici, come la concessione di un appostamento fisso. Durante l’ultima estate il problema si è particolarmente acuito, con la ripresa degli esami per le abilitazioni venatorie. L’Ufficio di Livorno-Pisa, unico in Toscana, non ha fatto gli esami per la selezione al cinghiale, lasciando indietro circa 60 iscritti alla sessione che, se preavvertiti, avrebbero almeno potuto distribuirsi nelle sessioni organizzate nelle altre province. Adesso, Firenze, Pistoia, Siena, hanno già programmato o svolto gli esami per la selezione ai cervidi o per l’abilitazione delle GGVV. Pisa-Livorno riuscirà a farli, oppure i cacciatori di queste province resteranno nuovamente esclusi?
Per ovviare alle problematiche sopra riportate e mitigare i disagi futuri, chiediamo alla Regione di intervenire, organizzando in tempi brevissimi una sessione di esame per la selezione al cinghiale in questo territorio e di calendarizzare il resto delle abilitazioni venatorie. Prioritaria ci sembra, inoltre, la riapertura dell’ufficio di Livorno, che metterebbe fine, in via definitiva, ai disagi per i cacciatori.