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CANNA LISCIA: L'ULTIMO NATO IN CASA COSMI

CANNA LISCIA: L'ULTIMO NATO IN CASA COSMI
Era il Millenovecentosette quando il primo semiautomatico Cosmi ha visto la luce, da allora il mondo è molto cambiato. Fortunatamente in quest’azienda, pur non mancando l’attenzione alle innovazioni tecniche, si resta saldamente ancorati alla tradizione artigianale che ha fatto di questa fabbrica un fiore all’occhiello della tradizione armiera italiana.
La Cosmi apre i battenti nel 1873 a Macerata Feltria, in provincia di Pesaro. All’inizio come officina di riparazione, poi dal 1890 come casa produttrice. Nel 1907 Rodolfo Cosmi, patron dell’azienda, ebbe l’intuizione vincente di concepire un semiautomatico da affiancare alla sua linea di doppiette. Ma non un modello qualunque, bensì il primo e tuttora unico semiautomatico basculante del mondo. Adesso al comando c’è un altro Rodolfo, nipote del fondatore, quindi siamo arrivati alla terza generazione di Cosmi. Sono passati più di 100 anni, ma la ricercatezza dei materiali e la cura dei dettagli sono rimaste quelle che hanno fatto di quest’arma un oggetto di culto per appassionati e collezionisti di tutto il mondo.
Si è cominciato con il calibro 12, seguito dal 16 e dal 20; successivamente è nato il calibro 28 e adesso, visto che le tendenze non possono essere ignorate, è arrivato il .410.
Già la sfida di realizzare un semiautomatico in questo calibro sembrava impossibile, realizzarlo con questo particolarissimo tipo di meccanica ancor di più. Infatti, è un vero e proprio Cosmi, l’unico semiautomatico basculante al mondo realizzato in modo da aprirsi con una doppietta. Il caricamento di questi fucili avviene dopo aver aperto completamente il fucile. Il primo colpo va introdotto direttamente in canna dopo aver sbloccato e arretrato l’otturatore, gli altri nel serbatoio situato nel calcio. Compiuta l’operazione, si rimanda in chiusura l’otturatore e si arma manualmente il cane situato sul lato sinistro dell’interno dell’arma. A questo punto, disinserita la sicura, il fucile è pronto al fuoco. In seguito all'esplosione dell'ultima cartuccia un dispositivo di hold-open intercetta la culatta mantenendola in apertura. È possibile inserire una cartuccia direttamente nella camera e portare in chiusura l'otturatore mediante il relativo pulsante di sblocco collocato sul fianco sinistro della bascula.
L’eccellenza dei materiali è importante quanto la lavorazione 
I meccanismi e la bascula, sono realizzati partendo dal pieno in acciaio speciale al nichel-cromo, tranne per i modelli della linea in “Lega leggera” e “Titanio”, che hanno carcassa e otturatore realizzati in questi materiali
Ma veniamo ai materiali, questo piccolo gioiello ha calciatura e asta realizzati in radica di noce caucasica finito a mano rigidamente su misura per il cliente a cui verrà destinata l’arma. Le canne sono forgiate in acciaio Boelher-Antinit e forate da pieno con metodo tradizionale. occhione-canna è un pezzo unico quindi non saldato. La lavorazione avviene per asporto di truciolo realizzando un insieme canna occhione  costituito da un unico pezzo.  La canna può essere realizzata con la lunghezza e la strozzatura desiderate, con o senza bindella, a seconda dei gusti e delle esigenze di ogni singolo cliente. I meccanismi e la bascula, sono realizzati partendo dal pieno in acciaio speciale al nichel-cromo, tranne per i modelli della linea in “Lega leggera” e “Titanio”, che hanno carcassa e otturatore realizzati in questi materiali.  La linea del fucile è snella e lanciata, grazie all’assenza di serbatoio all’interno dell’asta e l’insieme è dotato di un bilanciamento incredibile che non risente minimamente della presenza delle cartucce, nemmeno se inseriamo le 8 che teoricamente entrerebbero tra canna e serbatoio. La chiusura a chiavistello agisce sul rampone principale situato in posizione centrale, altri due ramponi laterali, presenti ai lati posteriori della parte superiore della corazza, vanno ad insinuarsi in altrettante nicchie corrispondenti perfezionando la chiusura del fucile. La sicura, che blocca la catena di scatto, è azionata mediante un pulsante scorrevole posto in corrispondenza della parte superiore della bascula. 
La molla di recupero, non dovendo essere coassiale al tubo contenitore delle munizioni, ha potuto essere disegnata con un diametro di spire sensibilmente inferiore, che hanno consentito la realizzazione dell'asta. La molla, per aumentare il comfort, è coadiuvata da un elemento elastico di contrasto assai potente che funge da ammortizzatore di rinculo, annullando l'effetto frusta. Il complesso di otturazione, che corre su guide ricavate all'interno della carcassa, consta di due estrattori corredati da spinotti e molle, di un blocco di chiusura, del percussore, della leva di apertura e di una manetta con una molla con vite per la battuta del blocco.
 
 
Articolo pubblicato su DIANA 
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