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Luca Gironi

Luca Gironi

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LAZIO: ADOZIONE MISURE A TUTELA DELL’ORSO BRUNO MARSICANO

Il Presidente della Regione Lazio con Decreto del 5 ottobre 2016 ha stabilito di adottare per la stagione venatoria 2016/2017, il documento “Disciplina dell‟esercizio venatorio nell‟area di protezione esterna al Parco Nazionale d‟Abruzzo, Lazio e Molise, versante laziale” e il documento “Misure a tutela dell‟Orso bruno marsicano da applicarsi nelle aree critiche: “Monti del Cicolano”, “Monti Ernici”, “Area adiacente al Parco Nazionale d‟Abruzzo, Lazio e Molise” e nei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) con presenza di Orso bruno”.

http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/AGC_DPRL_T00198_05_10_2016.pdf

http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/AGC_DPRL_T00198_05_10_2016_Allegato1.pdf

http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/AGC_DPRL_T00198_05_10_2016_Allegato2.pdf

 (www.ladeadellacaccia.it)

I QUADERNI ISPRA: PIANO D’AZIONE NAZIONALE PER LA COTURNICE

La Coturnice, Alectoris graeca, è una delle specie segnalate nell’Allegato I della Direttiva “Uccelli” 2009/147/EC e purtroppo in Italia non gode buona salute. Per questo è importante la redazione di un Piano d’Azione Nazionale, strumento necessario per identificare le minacce ed i fattori limitanti che ne stanno causando il declino ed individuare gli strumenti che possano consentire la sopravvivenza a questi splendidi uccelli che popolano le nostre montagne.

Anuu: ARRIVANO I FRINGUELLI

Mentre Tordi bottacci con Capinere e Pettirossi hanno entusiasmato la settimana appena conclusa dal 3 al 9 di ottobre, col picco del passo nella giornata di mercoledì 6 , rispettando la classica data di S. Bruno che i nostri vecchi la consideravano una delle migliori dopo quella di S. Michele che cade il 29 settembre (entrambe rispettate quest’anno nel passo post-nuziale), ora si muovono con interesse Fringuelli e Passere scopaiole. Da alcune zone ci giungono notizie della primissima presenza del Tordo sassello e della Cesena, ma sono semplici avvisaglie di pochissimi individui in corsa verso i lidi di svernamento. A loro si aggiungono ancora qualche transahariano. Per le prossime giornate tutto dipenderà dall'alta pressione che rimane ben salda sulla penisola scandinava determinando condizioni di stabilità prevalente, mentre una vasta condizione depressionaria a carattere freddo interessa l'Europa centrale e i Balcani con condizioni di diffusa stabilità. Se fra queste due situazioni si manterrà un "canale preferenziale" avremo un'autostrada del cielo ottimamente percorribile per i nostri amici alati. Ancora una volta dobbiamo considerare le condizioni meteo che gravano sull'Europa augurandoci che non siano perturbazioni sfavorevoli. Ritornando all'avifauna non si hanno notizie di rilevo per quanto riguarda i Frosoni ancora latitanti, mentre i Lucherini e le Allodole, unitamente alle Pispole, stanno cominciato ad apparire a macchia di leopardo sul territorio. In alta collina si hanno notizie dei primi prelievi di Beccacce, mentre i Beccaccini si fanno ancora desiderare. Tra gli anatidi, infine, le Alzavole ed i Codoni sono stati osservati in buon numero, cosi come per i Colombacci.

Il Tar della Lombardia respinge il ricorso della Lac sull'allodola

"Non sembra provato che l’avvio della caccia all’allodola, posticipato al 1^ ottobre 2016, possa comportare il dedotto pregiudizio imminente e irreparabile della specie cacciata, tenuto conto del fatto che la Regione Lombardia ha comunque orientato il calendario di caccia all’allodola in un senso che, per tempo e modalità, aderisce, sia pure parzialmente, alle indicazioni prudenziali del parere ISPRA" questo il passo saliente con cui ieri il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso della Lac che chiedeva lo stralcio dal calendario venatorio della caccia all'Allodola.

IL PIÙ GRANDE VERTICE MONDIALE SULLA NATURA RICONOSCE L’IMPORTANZA DELLA CACCIA AI TROFEI PER LA CONSERVAZIONE

 I 183 paesi parti della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche (CITES) hanno concluso la loro conferenza triennale, nota come COP17 o Conferenza Mondiale per la Natura. Le parti hanno adottato all’unanimità una risoluzione importante sul commercio di trofei di caccia in cui essi riconoscono che “se correttamente gestita, la caccia ai trofei è sostenibile e contribuisce alla conservazione delle specie, in quanto fornisce sia opportunità di sostentamento per le comunità rurali e incentivi per la conservazione degli habitat, e genera benefici che possono essere investiti per scopi di conservazione “.

Avviata su iniziativa di Unione Europea e Sud Africa, la risoluzione può essere vista come una risposta agli attacchi su basi non scientifiche e su idee errate circa la caccia ai trofei in alcuni Paesi dell’Occidente. La risoluzione consolida e chiarisce gli elevati standard di legge e di sostenibilità a cui la pratica della caccia ai trofei e i cacciatori stessi sono sottoposti insieme ai Paesi importatori e esportatori. Inoltre, essa contiene una serie di raccomandazioni non vincolanti. Ad esempio si raccomanda che le Parti nell’esportare i trofei di caccia elencate come specie CITES, si assicurino che i proventi derivanti dalla caccia ai trofei siano destinati alle comunità locali e che le attività caccia riferite alle specie elencate nell’appendice I della Convenzione CITES (cioè specie minacciate) dovrebbero produrre “benefici” di conservazione per le specie interessate.

Gli esempi dei benefici della caccia ai trofei sono già stati illustrati in numerosi studi scientifici nel corso degli anni. La caccia al rinoceronte nero (incluso nell’Appendice I della CITES), per esempio, è l’unico commercio consentito su questa specie. La caccia al trofeo è stata la chiave per il recupero di questa specie.

La risoluzione contiene di conseguenza un’importante raccomandazione alle parti a “prendere in considerazione il contributo della caccia per la conservazione delle specie, i suoi benefici socio-economici e il suo ruolo nel fornire incentivi per le persone a conservare la fauna selvatica, se si considerano misure interne più restrittive e politiche di controllo relative all’ importazione di trofei di caccia “.

La caccia ai trofei dunque svolge un ruolo cruciale per il successo delle strategie di conservazione. La FACE non può che accogliere con grande favore questa conclusione!

(www.ladeadellacaccia.it)

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