Botta e risposta: ancora il 6,5x55
- Scritto da Marco Benecchi
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Marco Benecchi risponde, la nuova rubrica di Cacciando.
Chi volesse le sue indicazioni scriva a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , mettendo ad oggetto: "L'angolo dell'armaiolo".
Marco soddisferà le vostre curiosità e troverete pubblicate le risposte su Cacciando.
Gent.mo Marco Benecchi, sono un cacciatore con più di cinquanta rinnovi di licenza di caccia.
In questi ultimi anni sto esercitando la caccia di selezione in prov. di siena, l’arma che uso è una CZ con ottica Zeiss cal. 6,5x55 e devo dire che fino ad ora ho avuto delle ottime soddisfazioni. Leggendo i suoi articoli, fa presente che pubblicherà uno studio dettagliato sul 6,5x55 e sarei interessato ad entrarne in possesso perché vorrei ricaricare qualche cartuccia.
La ringrazio anticipatamente e cordiali saluti.
Antonio B.
Caro Antonio,
credo che possiamo subito darci del Tu, come da Te richiesto, ti allego il mio articolo sul calibro 6,5 x 55, ma vorrei anche suggerirti un paio di piccole malizie, per poter spremere meglio il buon calibro Svedese. Io preferisco il “piccolo e veloce” piuttosto che il “lento e pesante” perché amo i calibri più tesi e le palle che generano uno shock idrodinamico più incisivo. Fenomeno questo sempre causato dall’alta velocità, perché come ben sai (o come dovresti sapere) nel calcolo dell’Energia cinetica la velocità entra nell’equazione al “Quadrato”.Quindi ogni metro in più genera molta più potenza! Verifica se la tua arma spara ancora bene con palle di peso da 120 – 125 grani piuttosto che con quelle da 140 in su…
Se l’arma raggruppa bene anche le palle di peso minore, allora provale. Fino al cinghiale non dovresti aver nessun tipi di problema.
Un caro saluto
Marco Benecchi
IL 6,5 X 55 Svedish
Durante un mio recente viaggio in Svezia, constatai di persona che in quel Paese, nell’era dei calibri Super Express, Magnum, Ultra Magnum e Wsm, molti cacciatori si ostinavano ancora a cacciare l’alce, il più grande ungulato europeo, con il 6,5 x 55 Swedish. Non li criticai assolutamente, anzi, ma mi domandai soltanto quali fossero i motivi della loro scelta.
Così, con molto tatto e con l’aiuto di un interprete, esternai le mie perplessità ai diretti interessati che, tranquillamente e senza problemi, seppero darmi delle esaurienti risposte. Innanzi tutto mi confidarono che con il calibro 6,5 X 55 potevano abbattere di tutto, dal gallo forcello (gli ho tirato anch’io!!) al grande signore delle foreste nordiche, che era economico, che possedeva una precisione eccellente ed infine affermarono con orgoglio che il 6,5 x 55 faceva parte del loro bagaglio storico–culturale, al quale non avevano nessuna voglia di rinunciare, come d’altronde hanno sempre fatto anche gli americani con il 30.06! Trascorsi una decina di giorni con loro, ammirandone gli usi e i costumi mentre cercavo di apprendere le loro tecniche di caccia. Partivamo insieme al mattino quando ancora era buio, per rientrare soltanto al tramonto stanchi morti, infreddoliti ma felici. Il loro equipaggiamento, a differenza del mio, era veramente ridotto al minimo. In un minuscolo zaino portavano poche provviste, una scatola di fiammiferi, un’ascia, una piccola lampadina tascabile, qualche metro di corda ed il GPS, accessorio indispensabile nelle immense e pianeggianti foreste scandinave.
Tre cacciatori su cinque imbracciavano l’immancabile carabina Husqvarna o Carl Gustafs in calibro 6,5 x 55 (gli altri erano armati con una 9,3 x 62 e una 30.06) ed avevano in tasca una decina di cartucce ben stipate in un contenitore di plastica, cinque blindate e cinque espansive. In ottobre non avevano bisogno d’altro.
Al rientro in Italia mi riproposi di trattare il bel 6,5 svedese sulla nostra rivista e così eccomi qua. Il calibro 6,5 x 55 Swedish Mauser è un calibro che alla soglia del terzo millennio ha già festeggiato da un bel pezzo il suo centesimo compleanno. Tutti i testi che ho consultato sono concordi nel datarne la nascita al lontano 1889, come frutto della collaborazione tra la Mauser e l’esercito svedese.
Per la scelta del calibro gli scandinavi (oltre agli svedesi anche i norvegesi) optarono per il 6,5, ritenendolo moderno per quei tempi e seguendo la scia di molte altre Nazioni che lo avevano già adottato. Tra la fine dell’800 ed i primi del 900 videro la luce molti calibri come: il 6,5 x 53,5 R e il 6,5 x 54 Mannlicher Shoenauer, il 6,5 x 50 Arisaka, il 6,5 x 52 Mandragon, il 6,5 x 52 Carcano, il 6,5 x 57 Mauser e il 6,5 x 58 Portoghese. Il 6,5 x 55 Swedish s’impose ben presto e senza fatica su tutti gli altri, superandoli sia in potenza che in precisione. I fucili d’ordinanza che lo cameraroro furono nell’ordine i modelli: 94, 95 e 38, tutti più o meno derivati del Mauser modello 93 spagnolo. Come ho già accennato in altre occasioni, la popolarità e la diffusione di un calibro è sempre strettamente legata alle armi in cui veniva impiegato.
Buona parte del successo ottenuto dal 6,5 x 55 è quindi dovuto alle eccellenti caratteristiche delle carabine Carl Gustafs modello 94 e 96.
La prima versione militare della munizione svedese montava una palla Round Nose, blindata e lunghissima (33 mm) da 156 grani, ma dopo la Grande guerra si decise di adottarne una Spitzer Boat Tail da 139 grani, molto più potente ed accurata. Con quella palla il 6,5 x 55 dimostrò di essere una delle munizioni militari più precise in assoluto, tanto che alla fine dei due conflitti ci fu una vera e propria “corsa all’oro” per accaparrarsi tutti i Carl Gustafs ex ordinanza disponibili sul mercato. La loro destinazione principale inizialmente fu “sportiva”, visto che tuttora la combinazione arma-munizione è una delle più utilizzate e di maggior successo nelle competizioni in quella categoria e per il tiro a segno informale a trecento metri. Soltanto in seguito il 6,5 x 55 fu ben apprezzato anche in campo venatorio, grazie appunto alla grande disponibilità di armi militari, alla sua precisione e alla notevole scelta di palle con cui poteva essere caricato.
Come molte munizioni di origine europea, il suo impiego pratico è stato ed è tuttora monopolizzato dai cacciatori del vecchio continente, ma può contare su diversi estimatori anche negli States, così tanti che persino la Remington e la Winchester producono delle carabine in questo calibro (rispettivamente il modello 40 e il modello 70). In Italia il calibro 6,5 è da sempre sinonimo di caccia “alta”, di montagna per intenderci, dove necessitano munizioni tese, precise, di buona potenza e che siano camerate in armi leggere. Il 6,5 x 55, più o meno, può vantare tutte queste caratteristiche e quindi non c’è da meravigliarsi se molti cacciatori lo hanno scelto per la caccia a camosci e caprioli.
E non crediate poi che potrebbe crearvi dei problemi se vorreste utilizzato per insidiare anche daini, cervi e cinghiali. Se è in grado di atterrare un grosso “bull” di alce, può abbattere praticamente ogni media selvaggina europea, sempre a patto di usare per ogni occasione la giusta munizione. Una cartuccia commerciale con palla Nosler Ballistic Tip da 120 grani viaggia a circa 860 metri al secondo, con relativi 2886 joule di energia. Tarando la nostra arma a duecento metri, a trecento avremo un calo della palla di 248 millimetri. Non è certo una radenza eccezionale ma è comunque accettabile. Dalle tabelle balistiche risulta che la carica commerciale più potente è il caricamento Norma con palla Oryx da 156 grani che sviluppa 3074 joule! Oggigiorno tutte le maggiori aziende europee produttrici di armi hanno il catalogo carabine in calibro 6,5 x 55, comprese le italianissime Zoli, Sabatti, Redolfi e MAG: Non mancano anche le solite stravaganze commerciali, come il vederselo proporre anche in express, combinati e drilling, preferendolo addirittura al parigrado quasi coetaneo 6,5 x 57 R. Il buon 6,5 svedese è prodotto e venduto da quasi tutte le ditte di munizioni. Non ne ha in catalogo la RWS, chissà perché, ma se è vero che il gruppo svizzero Ruag ha acquistato sia la Norma che la RWS, forse in futuro potremo avere delle cariche calibro 6,5 x 55 con il fondello siglato dalla rinomata casa tedesca. Il nostro 6,5 viene offerto con una gamma di palle talmente variegata da fare invidia al 270 W o al 30.06! Anche di proiettili sfusi calibro .264 millesimi di pollice se ne trovano una infinità, con granature che vanno dai leggerissimi 70 grani ai pesantissimi 160 grani. E’ curioso far notare che quasi tutti hanno una densità sezionale ed un coefficiente balistico eccellenti, spesso superiori a quello di molte altre palle di calibro maggiore. La scelta è sempre condizionata dal genere di caccia che s’intende fare. Nel caso specifico del 6,5 x 55, è più che mai valido il principio che impone di utilizzare palle di peso medio - leggero per la caccia alla piccola selvaggina e quelle di peso medio - pesante per la caccia ai selvatici robusti e di grossa mole. La Svedese Norma (guarda caso!!) ha in catalogo ben sette cariche originali calibro 6,5 x 55, la finlandese Lapua sei e la Sako cinque. Dalle prove che ho personalmente fatto in poligono con una bellissima carabina Sabatti – Redolfi, ho visto che l’arma dava il meglio di sé con delle palle di peso sostenuto, facendomi riscontrare ottime rosate con le 140 e le 156 grani piuttosto che con le 100 – 120 grani. E mi risulta che non sono l’unico tiratore ad avere avuto simili risultati. Credo che questo sia il motivo per cui, specialmente per la caccia in montagna, molti cacciatori preferiscono le pesanti 140 grani a palle più leggere, sacrificando qualche centimetro in traiettoria ma acquistando sicuramente in costanza e in precisione. Purtroppo non sempre i nostri gusti personali coincidono con quelli della nostra carabina! Il 6,5 x 55 Swedish è veramente un’ottima scelta per quel cacciatore di selezione che all’occorrenza vuole anche cimentarsi in una gara tra amici e colleghi. Tutte le munizioni originali sono ottime, ma come è nostra abitudine elencheremo alcune dosi di ricarica con la speranza che possano tornare utili a chi già possiede o a chi intende acquistare una carabina in questo calibro. Con una gamma di palle così vasta sarà necessario utilizzare di volta in volta delle polveri che abbiano delle caratteristiche specifiche. Trascurerò le granature eccessivamente leggere, che raramente si usano in campo venatorio, e orienterò il nostro piccolo studio sulle combinazioni che meglio esprimono le capacità della munizione. Gli inneschi migliori sono quelli tipo Large Rifle Bench Rest o gli Standard. Anche se a volte sono necessarie polveri lente molto progressive, non è il caso di usare i Magnum. Tutte le dosi elencate sono da considerarsi come MASSIME e da raggiungere per gradi, partendo da dosi inferiori di circa il 5%.
POLVERE DOSE (grani) PALLA (grani) VELOCITA’ (f/sec)
Viht. N 140 38,7 139 – 140 2580
Viht. N 140 34,7 144 2440
Viht. N 140 36,9 160 2350
Viht. N 150 42,1 108 2890
Viht. N 150 36,5 139 – 140 2412
Viht. N 150 34,6 144 2338
Viht. N 160 51 100 3024
Viht. N 160 49,3 108 2963
Viht. N 160 46,1 139 – 140 2623
Viht. N 160 45,2 156 2660
Viht. N 160 44,9 160 2510
Norma 204 46 80 2969
Norma 204 48,3 100 3117
Norma 204 44 139 – 140 2690
Norma 204 44 156 2575
Norma MRP 50,5 80 2969
Norma MRP 47,5 139 – 140 2789
Norma MRP 46,3 156 2644
H 380 45 100 3093
H 380 49 120 2890
H 380 46 139 – 140 2615
H 380 43 160 2392
IMR 4064 46 100 3058
IMR 4064 43 120 2770
IMR 4064 40 139 – 140 2506
IMR 4064 37 160 2237
IMR 4895 46 100 3058
IMR 4895 43 120 2793
IMR 4895 40 139 – 140 2512
IMR 4895 37 160 2288
IMR 4320 47 100 3067
IMR 4320 45 120 2873
IMR 4320 43 139 – 140 2645
IMR 4320 39 160 2231
WW 760 45 120 2990
WW 760 43 139 – 140 2734
WW 760 42 150 2630
WW 760 40 160 2466
Pur essendo nata oltre un secolo fa, il 6,5 x 55 Swedish è ancora una munizione valida ed attuale che può dare molte soddisfazioni al cacciatore–tiratore, che occasionalmente vuole alternare la caccia al poligono di tiro.
Marco Benecchi