Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Il Pettirosso

Il Pettirosso

Questo simpatico abitatore dei nostri boschi, molto ben conosciuto da tutti, è uno dei più piccoli uccelli canori che possiamo vedere durante tutto l’arco dell’anno.

La sua confidenza nei confronti dell'uomo e delle sue abitazioni lo spinge spesso ad essere molto fiducioso, fino a frequentare i davanzali e prendere qualche briciola o altra golosità, questo almeno si è costatato nelle popolazioni che svernano da noi e scendono dal nord.

A sua volta il pettirosso ha goduto delle simpatie degli uomini, almeno nelle regioni europee, un po’ meno da noi, essendo stato per molti anni oggetto di caccia accanita. Per la sua grazia, la sua curiosità confidente e il suo melodioso canto è stato scelto come attore della più grande e drammatica vicenda dell'umanità: la passione e morte di Cristo. Una leggenda gli attribuisce infatti la generosità d’animo di aver voluto alleviare le sofferenze di Cristo sulla croce. Si narra che questo piccolo uccellino abbia cercato di togliere le spine che gli ferivano il capo, e che il rosso del suo petto sia da attribuire proprio al sangue di Cristo. Le leggende svelano spesso, nella loro ingenuità, la grande e antica saggezza e sensibilità popolare nei confronti del mistero.

Non c'è persona che non abbia visto almeno una volta un pettirosso!

Il suo canto melodioso è gioioso, sonoro e gradevolissimo, ma non tutti, quando lo sentono e non individuano l’artista canoro, lo riconoscono come suo, così che le molteplici melodie del bosco finiscono per non avere spesso paternità certe, ma, come a volte accade quando si ascolta un'orchestra, vengono colte e godute solo in un rapporto d'insieme. Oltre alla cultura dell'immagine sarebbe opportuno valorizzare la cultura dei suoni, specie delle stupende melodie canore degli uccelli silvani, per essere in grado di rievocare mentalmente i loro canti, e poter così godere del piacere che si può provare, ascoltando un concerto di uccelli in un bosco, nel saperli rievocare alla mente, uno per uno, nei loro magici colori.

I pettirossi, nelle nostre regioni, sono uccelli per lo più stanziali, perché trovano comodamente di che nutrirsi anche nei freddi mesi invernali. Ricevono spesso, in questa stagione, la visita di molti loro cugini che si sono riprodotti nelle regioni del nord e del centro Europa che si fermano da noi solo per svernare, mentre altri raggiungono anche le regioni costiere del nord-Africa.

La sua litigiosità è proverbiale. Non tollera assolutamente, nel territorio che ha scelto per la riproduzione, la presenza di altri suoi simili, nei confronti dei quali è pronto a dare subito battaglia, con decisione e coraggio, nonostante la sua piccola taglia, anche a costo di rimetterci qualche ferita.

Quando lo osserviamo a terra lo vediamo sempre saltellare, attento ad ogni minimo movimento che possa tradire la presenza di qualche insetto, ai quali dà la caccia tutto il giorno. In inverno la sua dieta si modifica: si accontenta di qualche briciola, di qualche seme, frutto o bacca che possa saziare la sua fame.

Un alleato del mondo verde dunque, in quanto rappresenta una difesa naturale "biologica" contro molti parassiti del regno vegetale, e assieme un ospite graditissimo.

Il momento in cui dispiega al massimo il suo melodioso canto è la primavera.

Verso la fine di aprile o agli inizi di maggio la coppia sceglie un luogo ben riparato e nascosto per costruire il piccolo nido, mimetizzato tra l’intrico delle radici di un albero o dentro fessure ben nascoste a poca distanza dal suolo, in cui le femmine depongono 5/7 uova. Anche se è raro, può capitare che una coppia scelga di collocare il nido, qualora ritenga che il luogo dove sia stata sistemata possa dare le necessarie garanzie, dentro una cassetta nido posta in un angolo ombroso e fresco del nostro giardino.

Alla cova partecipano entrambi i genitori, a turno, così da permettere al partner di procurarsi il cibo e di sgranchirsi un po' le ali e le zampe. I piccoli nascono dopo circa due settimane.

Anche lo svezzamento è compito di entrambi i genitori. Le lunghe ore di luce dei mesi primaverili permettono un abbondante approvvigionamento per i nati, così che il pieno sviluppo e l'autonomia sono raggiunti in breve tempo. Una volta che i piccoli hanno imparato a procacciarsi il cibo autonomamente, i genitori li lasciano alla vita libera e provvedono in breve ad allevare una seconda covata.

Fra le tante specie prese di mira da cuculo, un uccello parassita che depone le uova e fa covare ed allevare i propri piccoli da altre specie, vi è anche il pettirosso.

Nel periodo primaverile ed estivo, quando l'estro amoroso li rende possessivi, protettivi, intolleranti e territoriali, non è difficile osservare combattimenti e dispute tra i pettirossi. Durante i mesi invernali, al contrario, pur preferendo una vita solitaria, si tollerano maggiormente e divengono, per necessità vitali, erratici.

Nei parchi e nei giardini, dove sono abbondanti anche siepi e basse alberature, con angoli riparati, la sua presenza è sicura, e ci regala sempre, in ogni stagione, la sua confidenziale e canora amicizia.

Scheda

Peso: circa 16 grammi.

Lunghezza: dalla punta del becco all’estremità della coda misura circa 13 centimetri; 6 di questi appartengono alla coda.

Apertura alare: quando vola raggiunge i 22 centimetri di apertura alare.

Il suo nome scientifico è Erithacus rubecola, che significa "piccolo uccello rosso".

 

Altro in questa categoria: « La Volpe Piccolo è bello: le Cince »
Torna su

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura